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I colpevoli del Sacco di Roma

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Nonostante la pioggia fitta, si vedono benissimo le luci oltre la fine del Grande Raccordo Anulare.

Quante volte ho fatto la strada per andare da Roma all’aeroporto di Fiumicino negli ultimi anni? Centinaia di volte. Almeno due volte (andata e ritorno) a settimana.

L’ho notato? Forse sì. Ma in maniera piuttosto distratta. Adesso è lì, in tutta la sua evidenza. Non si può far finta che non ci sia. Una fila interminabile di costruzioni affianca la strada. Ininterrottamente. Dal mare ai quartieri periferici di Roma. Se ci siete passati almeno una volta, sapete che è così.

Altrimenti potete guardare questo video (grazie a Sara per la segnalazione) che dimostra quanto si sia costruito dal 1998 al 2013. Un utente di YouTube, Francesco Montillo, ha preso dal motore ISTELLA delle mappe di alcune zone di Roma a distanza di 15 anni e le ha sovrapposte. Tutto qui.

Solo una precisazione: come ha spiegato l’autore del video, in un caso (poco dopo il minuto) la foresta indicata nel 1998 non esisteva e serviva a coprire una zona militare.

Però tutto il resto lascia senza parole.





Eccolo il Sacco di Roma. Passato attraverso le amministrazioni Rutelli, Veltroni, Alemanno.

Ecco la dimostrazione di chi sono “i nuovi Re di Roma”, come li aveva definiti Milena Gabanelli in una meravigliosa puntata di Report.

Eccola La grande bellezza.

E i colpevoli?

Colpevoli tutti.

Gli amministratori e le amministrazioni tutte degli ultimi 15 anni.

Gli uffici competenti, chi poteva dire “fermatevi” e non l’ha fatto.

Chi doveva scriverne, parlarne, informare perché aveva i mezzi per farlo. E non l’ha fatto.

Colpevole io. Per essere stato troppo distratto, occupato da altro. Colpevole per essermi girato dall’altra parte mentre, passando su un auto, guardavo dal finestrino. Perché ora, a parte il cemento, non c’è più niente da vedere.

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