L’odissea dei Quota 96, i cosiddetti “esodati della scuola”, potrebbe essere vicina alla conclusione. Si tratta delle migliaia di insegnanti, bloccati più di un anno fa dalla Riforma Fornero che ne cancellò i diritti acquisiti. Adesso una proposta di legge portata avanti da Pd e Movimento 5 Stelle potrebbe restituire loro l’agognata pensione: il testo individua platea dei beneficiari e copertura finanziaria, e in settimana è stato approvato dalla Commissione Cultura alla Camera. Manca solo l’ok del Bilancio perché diventi legge.
La situazione dei Quota 96 è uno dei tanti pasticci dall’ultima riforma delle pensioni. Che ha commesso l’errore, in questo caso, di non considerare la specificità del mondo della scuola, dove l’unità di misura è l’anno scolastico e non quello solare. Anche per il personale della scuola, invece, la Fornero ha fissato il termine al 31 dicembre 2011 (fine dell’anno solare) e non al 31 agosto 2012 (fine dell’anno scolastico). E così quei docenti che avrebbero maturato i requisiti (la quota 96, appunto, da raggiungere sommando età anagrafica e contributiva) a fine anno, e che avevano già presentato domanda sono rimasti bloccati in servizio. La svista è stata riconosciuta da più parti, ma lo scorso settembre i “quotisti” sono rimasti esclusi dal Decreto legge sulla scuola, per ragioni fondamentalmente economiche.
Da allora si è mosso qualcosa in Parlamento. Il Pd ha depositato un disegno di legge a firma della deputata Manuela Ghizzoni, che segue da tempo la questione. Un altro, in parallelo, è stato presentato da Maria Marzana del Movimento 5 stelle. I due ddl, simili fra loro, sono diventati un nuovo testo unificato che dovrebbe finalmente risolvere la questione. Innanzitutto circoscrivendo la platea dei beneficiari: saranno 4mila i soggetti a cui verrà riconosciuta la possibilità di accedere al trattamento. Finisce così la guerra di cifre (e di nervi) andata avanti a lungo su quanti fossero effettivamente i Quota 96: 3mila, sosteneva il Miur; 9mila, ribattevano le stime attuariali dell’Inps (facendo così lievitare il valore potenziale del provvedimento). Un censimento condotto dal Ministero ha permesso di stabilire un numero certo. “Un passo fondamentale per poter ragionare su dati concreti e trovare le coperture”, afferma Ghizzoni.
E questo è appunto l’altro merito del testo. Individua i soldi con cui mandare in pensione i quotisti: 35 milioni nel 2014, poi circa 107 milioni in media ogni anno tra il 2015 e il 2017, quando il trattamento andrà a pieno regime; da ricavare principalmente dal fondo generale per gli esodati aperto dalla finanziaria per il 2013. Ci sono anche delle scadenze temporali e procedurali: le domande vanno presentate entro maggio 2014; saranno registrate dall’Inps secondo un ordine progressivo e accettate fino al raggiungimento del limite prefissato. Una condizione ribadita anche dalla Commissione Cultura (con la raccomandazione che l’ordine sia redatto in base alla somma dell’età anagrafica e contributiva) al momento del parere favorevole.
Adesso a dividere i Quota 96 dalla pensione resta solo la Commissione Bilancio. Non una pura formalità, perché fino ad oggi lo stop è sempre arrivato dal Ministero dell’Economia (e in particolare dalla Ragioneria di Stato). “Ma stavolta la situazione è diversa”, si dice sicura Ghizzoni. “Il testo tiene conto delle obiezioni sollevate in passato. Ci sono le coperture, non c’è motivo per respingerlo”. Il ddl potrebbe essere incardinato già in settimana. Per l’inizio della discussione bisognerà aspettare un po’, ma si punta ad un’approvazione lampo, direttamente in Commissione con procedimento decentrato. “Anche perché il termine di scadenza è fissato a maggio: dobbiamo fare presto per dare il tempo a tutti di presentare domanda”, conclude Ghizzoni. Per i Quota 96 la pensione negata non è mai stata così vicina.
Twitter: @lVendemiale https://twitter.com/lVendemiale
Scuola
Esodati della scuola, soluzione vicina: approvato ddl Pd-Cinque Stelle
I cosiddetti "Quota 96" sono circa 4mila e sono rimasti spiazzati da un errore della riforma Fornero sul calcolo della data della pensione. Ora il provvedimento approvato in Commissione cultura alla Camera trova la copertura finanziaria. Con l'Ok del Bilancio diventerebbe definitivo
L’odissea dei Quota 96, i cosiddetti “esodati della scuola”, potrebbe essere vicina alla conclusione. Si tratta delle migliaia di insegnanti, bloccati più di un anno fa dalla Riforma Fornero che ne cancellò i diritti acquisiti. Adesso una proposta di legge portata avanti da Pd e Movimento 5 Stelle potrebbe restituire loro l’agognata pensione: il testo individua platea dei beneficiari e copertura finanziaria, e in settimana è stato approvato dalla Commissione Cultura alla Camera. Manca solo l’ok del Bilancio perché diventi legge.
La situazione dei Quota 96 è uno dei tanti pasticci dall’ultima riforma delle pensioni. Che ha commesso l’errore, in questo caso, di non considerare la specificità del mondo della scuola, dove l’unità di misura è l’anno scolastico e non quello solare. Anche per il personale della scuola, invece, la Fornero ha fissato il termine al 31 dicembre 2011 (fine dell’anno solare) e non al 31 agosto 2012 (fine dell’anno scolastico). E così quei docenti che avrebbero maturato i requisiti (la quota 96, appunto, da raggiungere sommando età anagrafica e contributiva) a fine anno, e che avevano già presentato domanda sono rimasti bloccati in servizio. La svista è stata riconosciuta da più parti, ma lo scorso settembre i “quotisti” sono rimasti esclusi dal Decreto legge sulla scuola, per ragioni fondamentalmente economiche.
Da allora si è mosso qualcosa in Parlamento. Il Pd ha depositato un disegno di legge a firma della deputata Manuela Ghizzoni, che segue da tempo la questione. Un altro, in parallelo, è stato presentato da Maria Marzana del Movimento 5 stelle. I due ddl, simili fra loro, sono diventati un nuovo testo unificato che dovrebbe finalmente risolvere la questione. Innanzitutto circoscrivendo la platea dei beneficiari: saranno 4mila i soggetti a cui verrà riconosciuta la possibilità di accedere al trattamento. Finisce così la guerra di cifre (e di nervi) andata avanti a lungo su quanti fossero effettivamente i Quota 96: 3mila, sosteneva il Miur; 9mila, ribattevano le stime attuariali dell’Inps (facendo così lievitare il valore potenziale del provvedimento). Un censimento condotto dal Ministero ha permesso di stabilire un numero certo. “Un passo fondamentale per poter ragionare su dati concreti e trovare le coperture”, afferma Ghizzoni.
E questo è appunto l’altro merito del testo. Individua i soldi con cui mandare in pensione i quotisti: 35 milioni nel 2014, poi circa 107 milioni in media ogni anno tra il 2015 e il 2017, quando il trattamento andrà a pieno regime; da ricavare principalmente dal fondo generale per gli esodati aperto dalla finanziaria per il 2013. Ci sono anche delle scadenze temporali e procedurali: le domande vanno presentate entro maggio 2014; saranno registrate dall’Inps secondo un ordine progressivo e accettate fino al raggiungimento del limite prefissato. Una condizione ribadita anche dalla Commissione Cultura (con la raccomandazione che l’ordine sia redatto in base alla somma dell’età anagrafica e contributiva) al momento del parere favorevole.
Adesso a dividere i Quota 96 dalla pensione resta solo la Commissione Bilancio. Non una pura formalità, perché fino ad oggi lo stop è sempre arrivato dal Ministero dell’Economia (e in particolare dalla Ragioneria di Stato). “Ma stavolta la situazione è diversa”, si dice sicura Ghizzoni. “Il testo tiene conto delle obiezioni sollevate in passato. Ci sono le coperture, non c’è motivo per respingerlo”. Il ddl potrebbe essere incardinato già in settimana. Per l’inizio della discussione bisognerà aspettare un po’, ma si punta ad un’approvazione lampo, direttamente in Commissione con procedimento decentrato. “Anche perché il termine di scadenza è fissato a maggio: dobbiamo fare presto per dare il tempo a tutti di presentare domanda”, conclude Ghizzoni. Per i Quota 96 la pensione negata non è mai stata così vicina.
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Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "Il rapporto delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha compiuto 'atti di genocidio' e ha trasformato la 'violenza sessuale' in un'arma come strategia di guerra non è solo ingannevolmente falso, ma rappresenta anche un nuovo, vergognoso punto basso nella depravazione morale delle Nazioni Unite". Lo ha scritto su X il parlamentare israeliano dell'opposizione Benny Gantz, aggiungendo che il rapporto diffonde "calunnie antisemite e fa il gioco di terroristi assassini".
Washington, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Gli attacchi "sistematici" di Israele alla salute sessuale e riproduttiva a Gaza sono "atti genocidi". Lo ha affermato una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. “La Commissione ha scoperto che le autorità israeliane hanno parzialmente distrutto la capacità dei palestinesi di Gaza – come gruppo – di avere figli, attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che corrisponde a due categorie di atti genocidi”, ha affermato l'Onu in una nota. Israele “respinge categoricamente” queste accuse, ha indicato la sua ambasciata a Ginevra (Svizzera).
Roma,13 mar. (Adnkronos) - Il Commissario Straordinario dell'AdSP Mtcs Pino Musolino ha partecipato al panel organizzato nell'ambito della fiera Letexpo di Alis a Verona sulle tematiche della logistica, dei trasporti e della sostenibilità, dove questa mattina sono intervenuti anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il viceministro con delega ai porti Edoardo Rixi.
"Partecipare ad un evento come quello organizzato da Alis e da Guido Grimaldi - ha sottolineato il Commissario Musolino- che è diventato un punto di riferimento della logistica e della sostenibilità in Italia e non solo, per parlare di tematiche della portualità e di un settore così strategico per il nostro paese è sempre molto stimolante".
"Bisogna ragionare- ha concluso Pino Musolino - sui cambiamenti che oggi lo shipping sta affrontando per essere pronti a cogliere le opportunità che il settore marittimo ci sta offrendo, soprattutto nella transizione ecologica e nelle nuove tecnologie, per essere competitivi non solo nei nostri scali italiani ma anche nei porti europei e mondiali".