Con i criteri così fatti e stabiliti per l’abilitazione nazionale per professore associato e ordinario nel settore della progettazione architettonica, un’opportunità di reale rigenerazione, di rinnovamento accademico, si è trasformata nell’ennesima badilata di terra che concorre a seppellire l’architettura italiana, la sua scuola e il ruolo dell’architetto, che ha ormai perduto ogni autorevolezza e prestigio sociale. In controtendenza con le migliori scuole di architettura del mondo, nelle quali si è ammessi all’insegnamento della progettazione a partire dalla comprovata capacità di costruire, in Italia si continua a privilegiare la teoria, la letterarietà autoreferenziale esente dal rigore della ricerca scientifica; l’astratto virtuosismo di stile; l’elzeviro colto senza alcun aggancio con il Paese reale. Ed è grazie ad astruse, discutibili e discusse mediane, che rimangono tagliati fuori professionisti brillanti e pluripremiati , alcuni con docenze di prestigio all’estero come Botticini, Corvino, Molteni, Peluffo,Pujatti, Segantini, Stipa, per citarne alcuni, in favore degli strutturati, degli assidui frequentatori dei dipartimenti universitari e delle biblioteche, piuttosto che dei cantieri. Criteri e regole che convalidano l’idea diffusa dell’Accademia italiana vecchia, priva di coraggio, decadente, autorefenziale e quindi inutile per sé e per la società.
Ma in queste ore, in rete, si discute anche dei giudizi dei commissari, alcuni, – sconcertanti – sembrano trascendere ampiamente le finalità degli stessi, che dovrebbero mantenere un oggettivo distacco attenendosi ai criteri prestabiliti, per sconfinare e degenerare in soverchia e gratuita ironia, ci chiediamo se lo sberleffo faccia parte della valutazione scientifica, ci chiediamo, in quale altra analoga selezione europea potremmo leggere simili considerazioni:
“è ricercatore dal 2011 alla Sapienza. I suoi interessi variano (sbandano?) tra l’architettura romana tra le due guerre, la pianificazione e il patrimonio”
“Candidato con una specializzazione di studi molto settoriale, che sembra una sorta di condanna ad esercitare un credo a tutti i costi”
“Le pubblicazioni sono tutti articoli in “architettare”, su argomenti d’occasione, assortiti e “leggeri” emerge una sconcertante naiveté di metodo che induce il candidato ad una vana e dispersiva ricerca del segreto ultimo della composizione passando da Rodari a Munari per giungere alla decostruzione…Pericoloso didatticamente”
“la candidata non è scema, ha dimestichezza con la scena internazionale e rivela curiosità”
“candidato in via di formazione (si spera) abilitazione: no.”
“Ho trovato irritante il saggio su Villa Adriana, un po’ meglio altre pubbicazioni.”
“Il problema maggiore è negli scritti che tendono pericolosamente a saltare da palo in frasca senza alcun criterio di coerenza di contenuto”
“Le pubblicazioni ci offrono soprattutto la possibilità di avvicinarci alla produzione progettuale del candidato (e non è una bella esperienza) ma rimangono molto distanti dall’approccio disciplinare e di ricerca richiesto dal profilo abilitabile. Indimenticabili i testi di xxxx, sparisca per favore.”
“Le pubblicazioni pullulano di detriti portoghesiani e subportoghesiani (..); la stessa candidata confessa la difficoltà di uscire dall’ombra del Maestro (cui concede la maiuscola!)”
Non mancano poi, negli stessi giudizi, sorprendenti divagazioni sul malcostume dell’università e dei suoi ricercatori e associati.
“Molte pubblicazioni sono raccolte di lavori didattici degli studenti xxx tutti regolarmente pubblicati con contributo dell’università. Ma com’è possibile che in un paese così “povero” ci siano a disposizione nelle facoltà tanti soldi per pubblicare lavori di studenti e qualsiasi altra cosa venga in mente a un docente…..? E’ evidente che manca qualsiasi tipo di filtro se non quello personale e personalistico del direttore del dipartimento, della scuola, della ricerca, non abilitata “. “Personalmente, provo una certa perplessità di fronte a tre pubblicazioni del candidato edite in una collana di cui il candidato stesso è direttore”.
Eleonora Carrano
Architetto
Società - 10 Febbraio 2014
Abilitazione scientifica nazionale: seppellita (e beffeggiata) l’architettura
Con i criteri così fatti e stabiliti per l’abilitazione nazionale per professore associato e ordinario nel settore della progettazione architettonica, un’opportunità di reale rigenerazione, di rinnovamento accademico, si è trasformata nell’ennesima badilata di terra che concorre a seppellire l’architettura italiana, la sua scuola e il ruolo dell’architetto, che ha ormai perduto ogni autorevolezza e prestigio sociale. In controtendenza con le migliori scuole di architettura del mondo, nelle quali si è ammessi all’insegnamento della progettazione a partire dalla comprovata capacità di costruire, in Italia si continua a privilegiare la teoria, la letterarietà autoreferenziale esente dal rigore della ricerca scientifica; l’astratto virtuosismo di stile; l’elzeviro colto senza alcun aggancio con il Paese reale. Ed è grazie ad astruse, discutibili e discusse mediane, che rimangono tagliati fuori professionisti brillanti e pluripremiati , alcuni con docenze di prestigio all’estero come Botticini, Corvino, Molteni, Peluffo,Pujatti, Segantini, Stipa, per citarne alcuni, in favore degli strutturati, degli assidui frequentatori dei dipartimenti universitari e delle biblioteche, piuttosto che dei cantieri. Criteri e regole che convalidano l’idea diffusa dell’Accademia italiana vecchia, priva di coraggio, decadente, autorefenziale e quindi inutile per sé e per la società.
Ma in queste ore, in rete, si discute anche dei giudizi dei commissari, alcuni, – sconcertanti – sembrano trascendere ampiamente le finalità degli stessi, che dovrebbero mantenere un oggettivo distacco attenendosi ai criteri prestabiliti, per sconfinare e degenerare in soverchia e gratuita ironia, ci chiediamo se lo sberleffo faccia parte della valutazione scientifica, ci chiediamo, in quale altra analoga selezione europea potremmo leggere simili considerazioni:
“è ricercatore dal 2011 alla Sapienza. I suoi interessi variano (sbandano?) tra l’architettura romana tra le due guerre, la pianificazione e il patrimonio”
“Candidato con una specializzazione di studi molto settoriale, che sembra una sorta di condanna ad esercitare un credo a tutti i costi”
“Le pubblicazioni sono tutti articoli in “architettare”, su argomenti d’occasione, assortiti e “leggeri” emerge una sconcertante naiveté di metodo che induce il candidato ad una vana e dispersiva ricerca del segreto ultimo della composizione passando da Rodari a Munari per giungere alla decostruzione…Pericoloso didatticamente”
“la candidata non è scema, ha dimestichezza con la scena internazionale e rivela curiosità”
“candidato in via di formazione (si spera) abilitazione: no.”
“Ho trovato irritante il saggio su Villa Adriana, un po’ meglio altre pubbicazioni.”
“Il problema maggiore è negli scritti che tendono pericolosamente a saltare da palo in frasca senza alcun criterio di coerenza di contenuto”
“Le pubblicazioni ci offrono soprattutto la possibilità di avvicinarci alla produzione progettuale del candidato (e non è una bella esperienza) ma rimangono molto distanti dall’approccio disciplinare e di ricerca richiesto dal profilo abilitabile. Indimenticabili i testi di xxxx, sparisca per favore.”
“Le pubblicazioni pullulano di detriti portoghesiani e subportoghesiani (..); la stessa candidata confessa la difficoltà di uscire dall’ombra del Maestro (cui concede la maiuscola!)”
Non mancano poi, negli stessi giudizi, sorprendenti divagazioni sul malcostume dell’università e dei suoi ricercatori e associati.
“Molte pubblicazioni sono raccolte di lavori didattici degli studenti xxx tutti regolarmente pubblicati con contributo dell’università. Ma com’è possibile che in un paese così “povero” ci siano a disposizione nelle facoltà tanti soldi per pubblicare lavori di studenti e qualsiasi altra cosa venga in mente a un docente…..? E’ evidente che manca qualsiasi tipo di filtro se non quello personale e personalistico del direttore del dipartimento, della scuola, della ricerca, non abilitata “. “Personalmente, provo una certa perplessità di fronte a tre pubblicazioni del candidato edite in una collana di cui il candidato stesso è direttore”.
Articolo Precedente
La sanità 3.0: siamo preparati?
Articolo Successivo
Lutto: una reazione naturale e fisiologica che tende ad esaurirsi
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".