“Una delle pagine più tristi della nostra storia”. Un periodo terrificante che ha coinvolto tanti nostri connazionali”. Queste le parole pronunciate dal presidente del Senato Pietro Grasso nell’Aula di Palazzo Madama durante la celebrazione del “Giorno del ricordo“, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, che si celebra dal 2004. In Aula, oltre al presidente del Senato, presenti anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il premier Enrico Letta e la presidente della Camera, Laura Boldrini.
“L’Italia – continua Grasso – non può e non vuole dimenticare e cancellare nulla; non le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del fascismo e della guerra, né quelle inflitte a migliaia e migliaia di italiani”. Ancora oggi non si conosce il numero preciso degli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale e nell’immediato dopoguerra dai partigiani jugoslavi di Tito, e gettati nelle foibe (inghiottitoi carsici utilizzati come fosse comuni).
Il tema delle foibe innesca una polemica tra Fratelli d’Italia e i vertici di Viale Mazzini. La capogruppo del partito, Giorgia Meloni annuncia: “Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione in Commissione Vigilanza Rai per chiedere al presidente Tarantola e al direttore generale Gubitosi di riferire sulla vergognosa trasmissione mandata in onda questa mattina dal Giornale Radio Rai in occasione del “Giorno del Ricordo”, nel corso della quale è stato intervistato uno dei vicepresidenti dell’Anpi al posto di un rappresentante delle associazioni degli esuli e sono stati dati numeri errati sulle foibe e sull’esodo giuliano-dalmata”.
Intanto, a Roma, è stato imbrattato con vernice bianca il monumento in ricordo delle vittime, all’altezza della metro Laurentina. Sul posto sono stati ritrovati volantini dal titolo ‘No alla Giornata del ricordo revisionista’. “Anche quest’anno – si legge nel volantino – celebriamo la nostra giornata del ricordo, sanzionando la toponomastica apologetica del passato colonialista di questo Paese nella giornata in cui le istituzioni e tutti i partiti politici si affannano a partecipare a manifestazioni celebrative del cosiddetto esodo giuliano-dalmata, noi insistiamo nel ricordare tutto. A coloro che oggi parlano di ‘migliaia di infoibati’ senza straccio di prova storica, noi rispondiamo colpendo i simboli di questa operazione nazionalista e anticomunista. Noi oggi ricordiamo la nostra resistenza che fu quella dei partigiani italiani e jugoslavi che lottarono contro l’invasione nazi-fascista”. Il volantino termina con la scritta ‘Morte al fascismo, libertà ai popoli’. Una dura condanna del gesto arriva dalla presidente la presidente dell’associazione Venezia Giulia-Dalmazia di Roma Donatella Schurzel, presente in Senato: “Condanniamo questo gesto che è frutto dell’ignoranza e di un ideologismo retrogrado. A noi parlano di ‘libertà dei popoli?’. Noi sappiamo bene cosa significa. Lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Basta con questi episodi di negazionismo e vandalismo”.