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Un bancomat per gli alluvionati

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L’ex ministro Stanca ha raccontato un episodio curioso avvenuto dopo il suo insediamento: gli hanno consegnato un bancomat e quando ha chiesto quali erano le modalità d’uso, gli hanno risposto  che ci si fidava del buon utilizzo che ogni ministro ne avrebbe fatto.

L’episodio sembra verosimile e ci riporta ad un tema di grande interesse; quello del rapporto di fiducia tra cittadini ed amministratori e viceversa. I tempi attuali, forse, non sono i migliori per quanto riguarda la fiducia verso gli amministratori e quindi vedremo l’ altro versante: gli amministratori si fidano dei cittadini?

A prima vista si direbbe di no e la burocrazia è il braccio armato della loro sfiducia. Qualche politico, alle lamentele dei cittadini, risponde addirittura che la burocrazia è necessaria. Tanto che ci sono enti di formazione che fanno perfino corsi per la corretta compilazione dei moduli sui rimborsi del terremoto!

E allora facciamo una proposta provocatoria, in relazione alla recente alluvione che ha provocato danni diffusi, ma in genere non di eccessiva entità alle famiglie (non parliamo qui dei danni al commercio, all’artigianato, all’ agricoltura, all’ industria).

 La nostra proposta è molto semplice: si evitino moduli macchinosi e interminabili (e costose) procedure; chi ha perso l’auto, il frigo, la lavatrice, i mobili, materiali vari in cantine e garage, ecc, deve avere subito le risorse economiche per riacquistarle, senza per questo doversi indebitare “a tasso agevolato per gli alluvionati”.

E allora, si faccia una cosa molto semplice; si chieda un’autocertificazione dei danni ed entro sette, dicesi sette, giorni si consegni un bancomat o carta di credito con disponibilità di spesa di pari importo; i modenesi sono brave ed oneste persone e ne faranno un buon uso, probabilmente migliore di quello di molti consiglieri regionali; e se qualcuno ne abusa, sia punito così come vengono (forse) puniti i politici infedeli.

Si può fare.

 

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