“Renzi? Penso che qualunque cosa debba deciderla il Parlamento“. Il fondatore del Movimento 5 Stelle Gianroberto Casaleggio, arrivato a Roma per incontrare i parlamentari, liquida così la probabile staffetta Letta-Renzi nella giornata in cui la direzione del Pd ha “licenziato” il presidente del Consiglio. “Penso che dovrebbero esserci nuove elezioni”, ha continuato con i cronisti. Nella partita a scacchi tra il segretario democratico e il premier, il Movimento 5 Stelle rischia di restare ancora una volta in disparte. Un pericolo che crea malumori all’interno del gruppo, con i più critici che cominciano a chiedersi se non sia l’ora di farsi avanti per avere voce in capitolo e mettere sul tavolo proposte. “Dissidenti? Ognuno prende le sue decisioni”. Casaleggio respinge le ipotesi scissione e mostra tranquillità per un tema che ha creato numerosi problemi all’interno del gruppo. Ma il tempo delle espulsioni sembra lontano. “Le espulsioni preventive, mi sanno tanto di stalinismo, noi queste cose non le facciamo. Ognuno risponde delle sue decisioni e si assume le proprie responsabilità. Se qualcuno si vorrà porre fuori dal movimento, si porrà fuori dal movimento. E’ una sua scelta. Poi l’operato dei parlamentari è valutato più che da me o da noi, dalla base e dagli attivisti, che sono quelli che li hanno votati”.
Discussioni interne al Partito democratico che, dice Casaleggio, “non interessano” al Movimento 5 Stelle. “Fare previsioni fino al 2018 mi pare molto azzardato. Vedo un quadro di forte instabilità come dimostrato in questo primo inizio d’anno con forze politiche che si separano e liti interne ai partiti. Con Renzi per noi non cambia niente. Siamo interessati ai problemi dei cittadini italiani e non dei partiti”. E per questo ha ribadito che saranno valutate le singole idee: “Noi abbiamo sempre votato”, ha spiegato, “punti di programma di altre forze politiche, sia a livello nazionale che regionale, quando abbiamo ritenuto che fossero giusti. Non giudichiamo chi fa la proposta ma la proposta. La fiducia al governo è un’altra cosa: stiamo parlando non di fiducia ma di valutazioni specifiche su alcuni punti. D’altra parte lo abbiamo già dimostrato votando la mozione Giachetti del Pd”.
Nel frattempo il Movimento 5 Stelle torna alle urne per il quarto referendum online. “Sulla legge elettorale rischiamo di fare prima noi”, ha commentato Casaleggio. Una votazione che si è svolta dalle 10 alle 19 sul blog di Grillo e a cui hanno partecipato 25.597 iscritti (in tutto sono circa 80mila). Hanno votato per il il metodo del divisore rettificato in 15.490, per il metodo del premio di maggioranza in 5.219 e per il metodo del quoziente rettificato in 4.888.
Nelle ultime consultazioni era stato bocciato il sistema maggioritario, scelto il collegio intermedio ed era arrivato il via libera all’applicazione di correzioni al proporzionale. “Il Movimento 5 stelle”, ha detto Casaleggio, “ha una sua legge elettorale in discussione online e quando sarà terminata valuteremo se le altre proposte sul tappeto si avvicinano alla nostra. Se la riteniamo giusta, vicina al nostro programma, buona per i cittadini, noi la voteremo ma senza deleghe in bianco“.
Casaleggio ha anche incontrato i deputati delle diverse commissioni. Tra questi, i membri del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), a seguire la commissione Cultura, la commissione Trasporti, la commissione Ambiente e, infine, alcuni parlamentari per discutere del tema della legalizzazione della cannabis e la depenalizzazione delle droghe leggere.