Il gup del tribunale di Trani Angela Schiralli ha ammesso come parte civile Adusbef nazionale e i singoli risparmiatori che lamentano danni dalle condotte contestate alle agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch. Esclusi, invece, tutte le altre associazioni dei consumatori (Adusbef Puglia, Federconsumatori e Acu) e cinque parlamentari del centro destra (FI e Ncd). Per questi ultimi il giudice ha ritenuto che non abbiamo subito alcun danno; per le associazioni dei consumatori escluse, invece, è stato rilevato che esse non hanno come scopo esclusivo la tutela dei consumatori nell’ambito dei servizi bancari e finanziari. Per il legale dei parlamentari esclusi, Francesco Paolo Sisto, “la nostra è un’iniziativa per dimostrare la sensibilità del parlamento e dei parlamentari alla vicenda. Faremo valere il danno all’immagine lamentato davanti alla Corte dei Conti. Continuiamo nell’alta sorveglianza su questa vicenda per far capire che il parlamento non é lontano dai problemi concreti”.
Questo l’ultima aggiornamento, arrivato in sede di udienza preliminare, del procedimento che vede le agenzie di rating accusate dalla procura locale di manipolazione del mercato aggravata dalla “rilevante offensività” (perché il reato è commesso ai danni dello Stato sovrano italiano) e dalla “rilevantissima gravità” del danno patrimoniale provocato. Dei nove imputati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio, sei appartengono ai vertici di Standard & Poor’s, gli altri a Fitch. Per Moody’s la pubblica accusa ha chiesto tempo fa l’archiviazione sulla quale dovrà decidere il giudice Schiralli. Per S&P sono imputati Deven Sharma, presidente mondiale di S&P Financial Service dal 2007 al 23 agosto 2011; Yann Le Pallec, responsabile per l’Europa, sede di Londra; e gli analisti senior del debito sovrano: Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer. Al sesto imputato, David Pearce, legale rappresentante di S&P-Londra, viene contestata la responsabilità amministrativa della società in relazione alle condotte degli imputati tenute “nell’interesse e a vantaggio” dell’agenzia di rating. Nei confronti dell’agenzia Fitch è stato chiesto il giudizio per David Michael Willmoth Riley, capo rating sovrano della sede di Londra, per Alessandro Settepani, senior director di Fitch Italia, sede di Milano, e per il responsabile legale Trevor Pitman, ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
In particolare manager e analisti di S&P sono accusati di aver fornito “intenzionalmente”, ai mercati finanziari – tra maggio 2011 e gennaio 2012 – quattro report contenenti informazioni tendenziose e distorte sull’affidabilità creditizia italiana e sulle iniziative di risanamento e di rilancio economico adottate dal governo italiano, “per disincentivare – secondo l’accusa – l’acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il valore”. L’ultimo report sotto accusa è quello con cui S&P, il 13 gennaio 2012, decretò il declassamento del rating dell’Italia di due gradini (da A a BBB+). Per Fitch, invece, gli imputati sono accusati di aver rilanciato – dal 10 al 18 gennaio 2012 – “indebiti annunci preventivi di imminente declassamento” dell’Italia, mai decretato ufficialmente dell’agenzia fino al 27 gennaio 2012, “così divulgando a mercati aperti informazioni che dovevano restare riservate, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo degli strumenti finanziari”. I risparmiatori che hanno chiesto di essere ammessi al processo lamentano il deprezzamento dei titoli azionari e di Stato sottoscritti, mentre i parlamentari avevano puntato sui danni politici e di immagineall’istituzione che rappresentano a causa del comportamento “illecito” delle due agenzie di rating. Fuori dalla contesa restano Bankitalia e ministero dell’Economia che finora hanno deciso di non costituirsi parte civile (hanno tempo per farlo fino all’inizio dell’eventuale dibattimento) ma di partecipare come persone offese all’udienza preliminare.
Intanto le difese di Standard & Poor’s e Fitch hanno sollevato questione di competenza territoriale della procura di Trani e hanno chiesto al gup di trasferire gli atti del processo rispettivamente alle procure di Milano (S&P) e Roma (Fitch). Standard & Poor’s ha inoltre sollevato in subordine una questione di giurisdizione della magistratura italiana essendo il reato – secondo il pm – stato commesso all’estero da cittadini stranieri. Il gup Angela Schiralli si è riservata di decidere nell’udienza del 20 maggio. Il pm Michele Ruggiero – che si è opposto alle questioni di competenza e di giurisdizione – ritiene di essere competente ad indagare in base all’articolo 10 del Codice di procedura penale. Secondo questa norma, in caso di reato commesso interamente all’estero da soggetti stranieri residenti all’estero, la competenza – sostiene la procura di Trani – è del pm che per primo ha iscritto la notizia di reato. In questo caso l’iscrizione è stata fatta da Ruggiero, che ha poi firmato le richieste di rinvio a giudizio. Fitch dal canto suo ritiene che il reato contestato sia stato commesso a Roma. Nella capitale un analista dell’agenzia spiegò a Ballarò (era il 10 dicembre 2012) il contenuto di un comunicato emesso un mese prima da Fitch (il 16 dicembre 2011) con il quale l’agenzia di rating comunicava ufficialmente che l’Italia era sotto osservazione. Secondo i legali dell’agenzia, sulla competenza territoriale vi è una sentenza delle sezioni Unite della Cassazione che invita i magistrati a valutare i segmenti di condotta illecita contestati compiuti sul territorio nazionale al fine di individuare il giudice naturale del procedimento. Ciò – rilevano – va fatto prima di ricorrere alla valutazione formale e residuale prevista dall’articolo 10 Cpp, a cui si appella il pm tranese Ruggiero. Per S&P, la competenza è del tribunale di Milano sia perché nel capoluogo lombardo fu diffuso il comunicato in lingua italiana, sia perché Milano è il luogo in cui si forma il prezzo dei prodotti finanziari essendo sede della Borsa.
Numeri & News
Processo agenzie di rating, gup Trani ammette Adusbef e risparmiatori come parte civile
La decisione all'udienza preliminare del procedimento che accusa Fitch e S&P di manipolazione del mercato aggravata dalla "rilevante offensività" (perché il reato è commesso ai danni dello Stato sovrano italiano) e dalla "rilevantissima gravità" del danno patrimoniale
Il gup del tribunale di Trani Angela Schiralli ha ammesso come parte civile Adusbef nazionale e i singoli risparmiatori che lamentano danni dalle condotte contestate alle agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch. Esclusi, invece, tutte le altre associazioni dei consumatori (Adusbef Puglia, Federconsumatori e Acu) e cinque parlamentari del centro destra (FI e Ncd). Per questi ultimi il giudice ha ritenuto che non abbiamo subito alcun danno; per le associazioni dei consumatori escluse, invece, è stato rilevato che esse non hanno come scopo esclusivo la tutela dei consumatori nell’ambito dei servizi bancari e finanziari. Per il legale dei parlamentari esclusi, Francesco Paolo Sisto, “la nostra è un’iniziativa per dimostrare la sensibilità del parlamento e dei parlamentari alla vicenda. Faremo valere il danno all’immagine lamentato davanti alla Corte dei Conti. Continuiamo nell’alta sorveglianza su questa vicenda per far capire che il parlamento non é lontano dai problemi concreti”.
Questo l’ultima aggiornamento, arrivato in sede di udienza preliminare, del procedimento che vede le agenzie di rating accusate dalla procura locale di manipolazione del mercato aggravata dalla “rilevante offensività” (perché il reato è commesso ai danni dello Stato sovrano italiano) e dalla “rilevantissima gravità” del danno patrimoniale provocato. Dei nove imputati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio, sei appartengono ai vertici di Standard & Poor’s, gli altri a Fitch. Per Moody’s la pubblica accusa ha chiesto tempo fa l’archiviazione sulla quale dovrà decidere il giudice Schiralli. Per S&P sono imputati Deven Sharma, presidente mondiale di S&P Financial Service dal 2007 al 23 agosto 2011; Yann Le Pallec, responsabile per l’Europa, sede di Londra; e gli analisti senior del debito sovrano: Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer. Al sesto imputato, David Pearce, legale rappresentante di S&P-Londra, viene contestata la responsabilità amministrativa della società in relazione alle condotte degli imputati tenute “nell’interesse e a vantaggio” dell’agenzia di rating. Nei confronti dell’agenzia Fitch è stato chiesto il giudizio per David Michael Willmoth Riley, capo rating sovrano della sede di Londra, per Alessandro Settepani, senior director di Fitch Italia, sede di Milano, e per il responsabile legale Trevor Pitman, ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
In particolare manager e analisti di S&P sono accusati di aver fornito “intenzionalmente”, ai mercati finanziari – tra maggio 2011 e gennaio 2012 – quattro report contenenti informazioni tendenziose e distorte sull’affidabilità creditizia italiana e sulle iniziative di risanamento e di rilancio economico adottate dal governo italiano, “per disincentivare – secondo l’accusa – l’acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il valore”. L’ultimo report sotto accusa è quello con cui S&P, il 13 gennaio 2012, decretò il declassamento del rating dell’Italia di due gradini (da A a BBB+). Per Fitch, invece, gli imputati sono accusati di aver rilanciato – dal 10 al 18 gennaio 2012 – “indebiti annunci preventivi di imminente declassamento” dell’Italia, mai decretato ufficialmente dell’agenzia fino al 27 gennaio 2012, “così divulgando a mercati aperti informazioni che dovevano restare riservate, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo degli strumenti finanziari”. I risparmiatori che hanno chiesto di essere ammessi al processo lamentano il deprezzamento dei titoli azionari e di Stato sottoscritti, mentre i parlamentari avevano puntato sui danni politici e di immagineall’istituzione che rappresentano a causa del comportamento “illecito” delle due agenzie di rating. Fuori dalla contesa restano Bankitalia e ministero dell’Economia che finora hanno deciso di non costituirsi parte civile (hanno tempo per farlo fino all’inizio dell’eventuale dibattimento) ma di partecipare come persone offese all’udienza preliminare.
Intanto le difese di Standard & Poor’s e Fitch hanno sollevato questione di competenza territoriale della procura di Trani e hanno chiesto al gup di trasferire gli atti del processo rispettivamente alle procure di Milano (S&P) e Roma (Fitch). Standard & Poor’s ha inoltre sollevato in subordine una questione di giurisdizione della magistratura italiana essendo il reato – secondo il pm – stato commesso all’estero da cittadini stranieri. Il gup Angela Schiralli si è riservata di decidere nell’udienza del 20 maggio. Il pm Michele Ruggiero – che si è opposto alle questioni di competenza e di giurisdizione – ritiene di essere competente ad indagare in base all’articolo 10 del Codice di procedura penale. Secondo questa norma, in caso di reato commesso interamente all’estero da soggetti stranieri residenti all’estero, la competenza – sostiene la procura di Trani – è del pm che per primo ha iscritto la notizia di reato. In questo caso l’iscrizione è stata fatta da Ruggiero, che ha poi firmato le richieste di rinvio a giudizio. Fitch dal canto suo ritiene che il reato contestato sia stato commesso a Roma. Nella capitale un analista dell’agenzia spiegò a Ballarò (era il 10 dicembre 2012) il contenuto di un comunicato emesso un mese prima da Fitch (il 16 dicembre 2011) con il quale l’agenzia di rating comunicava ufficialmente che l’Italia era sotto osservazione. Secondo i legali dell’agenzia, sulla competenza territoriale vi è una sentenza delle sezioni Unite della Cassazione che invita i magistrati a valutare i segmenti di condotta illecita contestati compiuti sul territorio nazionale al fine di individuare il giudice naturale del procedimento. Ciò – rilevano – va fatto prima di ricorrere alla valutazione formale e residuale prevista dall’articolo 10 Cpp, a cui si appella il pm tranese Ruggiero. Per S&P, la competenza è del tribunale di Milano sia perché nel capoluogo lombardo fu diffuso il comunicato in lingua italiana, sia perché Milano è il luogo in cui si forma il prezzo dei prodotti finanziari essendo sede della Borsa.
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Giustizia & Impunità
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.