Boicottata l’edizione dell’Ora della Calabria. Lo denuncia il direttore Luciano Regolo, che ha convocato una conferenza stampa per raccontare quanto accaduto la scorsa notte. “Si è consumato un fatto gravissimo per la libertà di stampa, la violazione delle più elementari regole della democrazia e del vivere civile. Ultimata la lavorazione del giornale, a tarda ora -ha riferito Regolo – l’editore mi ha chiesto se non fosse possibile ritirare dalla pubblicazione l’articolo relativo all’indagine in corso sul figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale sono contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito del caso Asp. Di fronte alla mia insistenza, nella difesa del diritto di cronaca, ho minacciato all’editore stesso le mie dimissioni qualora fossi stato costretto a modificare il giornale, vanificando il mio lavoro e quello dei miei colleghi”. La notizia è stata comunque pubblicata sul sito del quotidiano (nella foto).
Mentre l’editore e il direttore parlavano di questo, “in mia presenza e in viva voce – prosegue Luciano Regolo – l’editore ha ricevuto la telefonata del nostro stampatore Umberto De Rose, il quale, ponendosi come “mediatore” della famiglia Gentile, faceva ulteriori pressioni per convincerlo a non pubblicare la notizia, ricordandogli che il cinghiale, quando viene ferito, ammazza tutti”. Avendo io ribadito all’editore che non intendevo in alcun modo censurare ciò che era stato scritto, ci siamo salutati. Così De Rose – accusa il direttore dell’Ora della Calabria – dopo avere chiamato insistentemente la redazione, soltanto alle due di notte ha fatto sapere che il giornale non poteva andare in stampa per un guasto alle rotative“. Il commento del responsabile del quotidiano regionale calabrese è duro: “È evidente che si è trattata di un’azione intollerabile e ingiusta, e aspetto serenamente che la Procura di Cosenza mi convochi per produrre la documentazione in mio possesso riguardo alle pressioni che Gentile, per interposta persona, ha effettuato per evitare che fosse divulgata l’indagine sul conto di suo figlio”.
Fnsi e Sindacato Giornalisti della Calabria denunciano con “preoccupazione e allarme la vicenda della mancata pubblicazione dell’Ora della Calabria e si pongono al fianco dei colleghi del giornale e dei cittadini che hanno bisogno di una stampa libera da condizionamenti, da censure e da qualsiasi forma di pressione impropria e intimidazione“. In una nota del segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, e del vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi definiscono “inquietante l’incidente alle rotative, che ha impedito la stampa ieri notte e la diffusione oggi del quotidiano L’Ora della Calabria” e che “getta una luce sinistra sui processi dell’informazione nella regione”, tanto che Fnsi e Sindacato Giornalisti della Calabria, chiedono “ad alta voce alle autorità preposte che si faccia presto chiarezza sull’accaduto e si possa restituire serenità a chi fa informazione nella regione, perché l’incidente, se c’è stato davvero, è accompagnato da troppe circostanze ambigue se non oblique”.
“Ricostruire la vicenda vale forse più di ogni timore e di ogni giudizio – proseguono – Il direttore del giornale, Luciano Regolo, ha infatti denunciato pressioni perché fosse censurato un articolo su una indagine relativa al figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, sotto inchiesta per presunto abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere sul cosiddetto caso dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Una discussione, su questo punto, tra il direttore e l’editore sarebbe stata inframmezzata dalla telefonata di uno stampatore, che avrebbe tentato di convincerlo a non pubblicare la notizia, con una metafora solitamente usata per indicare un rischio grave per le persone che si trovano davanti un ‘cinghiale ferito'”. Fatto è che alle due della notte, aggiungono Siddi e Parisi, “lo stampatore avrebbe comunicato l’impossibilità a mandare in stampa il giornale per un improvviso guasto alle rotative. L’editore, Alfredo Citrigno, nega censure e dice di aver solo chiesto al direttore la verifica accurata sulla fondatezza delle notizie sul figlio del senatore Gentile. Lo stampatore, Umberto De Rose, replica negando qualsiasi intervento preventivo e qualsiasi simulazione di incidente alle rotative.
Il Comitato di redazione manifesta ‘sdegno per le pressioni subite dal giornale che ne hanno impedito la pubblicazionè. Ce n’è abbastanza, insomma, per pensare seriamente ai rischi della libertà di stampa e per pensare anche ad altro. Non vorremmo trovarci un giorno ad apprendere che, effettivamente, ‘a pensar male si fa peccato, ma qualche volta, ci si azzecca’, secondo il detto di andreottiana memoria”.
“Quella odierna, rappresenta una pagina nera nella storia recente della libertà d’informazione. Abbiamo saputo che il quotidiano ‘L’Ora della Calabria’ non è andato in stampa perché, a quanto pare, le notizie in esso contenute erano scomode per qualcuno che si reputa talmente potente da potersi permettere di violare una delle più elementari libertà sancite dall’ordinamento giuridico di ogni paese democratico e che ha ritenuto di fare in modo che non venissero rese pubbliche – scrivono in una nota due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti – Il seme della discordia – proseguono – riguarda le ultime clamorose novità in merito alle indagini relative alle consulenze d’oro all’Asp di Cosenza. Stando alle ultime notizie, nel ‘gironè degli indagati sarebbe finito il figlio delsenatore Antonio Gentile, eletto nel Pdl e attuale coordinatore calabrese del Nuovo Centrodestra, Andrea: sarebbe stato il coinvolgimento di quest’ultimo a determinare le indebite quanto inaudite pressioni sulla testata calabrese, tanto da impedirne la pubblicazione. Un fatto gravissimo”. “C’è di che rimanere allibiti di fronte all’arroganza di chi è abituato a rimanere impunito nel nostro paese, in genere, e nella Calabria, in particolare, facendo un deserto della società civile: non possiamo non appoggiare la protesta dei giornalisti e di tutta la redazione della testata – scandiscono – Attendiamo fiduciosi l’evolversi della vicenda giudiziaria, ma non rimarremo in silenzio davanti a tali gesti vessatori, degni della più subdola criminalità organizzata: è inaccettabile l’intromissione politica nella libertà di informazione ed è intangibile la libertà dei cittadini di essere informati. I fatti, anche quelli scomodi ad alcuni, devono sempre apparire alla luce del sole e dove ciò non succeda ci penseremo noi del M5S ad illuminarli sotto la luce della verità”
Media & Regime
L’Ora della Calabria, “pressioni per bloccare notizia”. E il giornale non esce
La denuncia del direttore Luciano Regolo: "L’editore mi ha chiesto se non fosse possibile ritirare dalla pubblicazione l’articolo relativo all’indagine in corso sul figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale sono contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito del caso Asp". La notizia non è stata ritirata e nella notte c'è stato un incidente alle rotative che ha impedito l'uscita del quotidiano. L'allarme della Fnsi
Boicottata l’edizione dell’Ora della Calabria. Lo denuncia il direttore Luciano Regolo, che ha convocato una conferenza stampa per raccontare quanto accaduto la scorsa notte. “Si è consumato un fatto gravissimo per la libertà di stampa, la violazione delle più elementari regole della democrazia e del vivere civile. Ultimata la lavorazione del giornale, a tarda ora -ha riferito Regolo – l’editore mi ha chiesto se non fosse possibile ritirare dalla pubblicazione l’articolo relativo all’indagine in corso sul figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale sono contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito del caso Asp. Di fronte alla mia insistenza, nella difesa del diritto di cronaca, ho minacciato all’editore stesso le mie dimissioni qualora fossi stato costretto a modificare il giornale, vanificando il mio lavoro e quello dei miei colleghi”. La notizia è stata comunque pubblicata sul sito del quotidiano (nella foto).
Mentre l’editore e il direttore parlavano di questo, “in mia presenza e in viva voce – prosegue Luciano Regolo – l’editore ha ricevuto la telefonata del nostro stampatore Umberto De Rose, il quale, ponendosi come “mediatore” della famiglia Gentile, faceva ulteriori pressioni per convincerlo a non pubblicare la notizia, ricordandogli che il cinghiale, quando viene ferito, ammazza tutti”. Avendo io ribadito all’editore che non intendevo in alcun modo censurare ciò che era stato scritto, ci siamo salutati. Così De Rose – accusa il direttore dell’Ora della Calabria – dopo avere chiamato insistentemente la redazione, soltanto alle due di notte ha fatto sapere che il giornale non poteva andare in stampa per un guasto alle rotative“. Il commento del responsabile del quotidiano regionale calabrese è duro: “È evidente che si è trattata di un’azione intollerabile e ingiusta, e aspetto serenamente che la Procura di Cosenza mi convochi per produrre la documentazione in mio possesso riguardo alle pressioni che Gentile, per interposta persona, ha effettuato per evitare che fosse divulgata l’indagine sul conto di suo figlio”.
Fnsi e Sindacato Giornalisti della Calabria denunciano con “preoccupazione e allarme la vicenda della mancata pubblicazione dell’Ora della Calabria e si pongono al fianco dei colleghi del giornale e dei cittadini che hanno bisogno di una stampa libera da condizionamenti, da censure e da qualsiasi forma di pressione impropria e intimidazione“. In una nota del segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, e del vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi definiscono “inquietante l’incidente alle rotative, che ha impedito la stampa ieri notte e la diffusione oggi del quotidiano L’Ora della Calabria” e che “getta una luce sinistra sui processi dell’informazione nella regione”, tanto che Fnsi e Sindacato Giornalisti della Calabria, chiedono “ad alta voce alle autorità preposte che si faccia presto chiarezza sull’accaduto e si possa restituire serenità a chi fa informazione nella regione, perché l’incidente, se c’è stato davvero, è accompagnato da troppe circostanze ambigue se non oblique”.
“Ricostruire la vicenda vale forse più di ogni timore e di ogni giudizio – proseguono – Il direttore del giornale, Luciano Regolo, ha infatti denunciato pressioni perché fosse censurato un articolo su una indagine relativa al figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, sotto inchiesta per presunto abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere sul cosiddetto caso dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Una discussione, su questo punto, tra il direttore e l’editore sarebbe stata inframmezzata dalla telefonata di uno stampatore, che avrebbe tentato di convincerlo a non pubblicare la notizia, con una metafora solitamente usata per indicare un rischio grave per le persone che si trovano davanti un ‘cinghiale ferito'”. Fatto è che alle due della notte, aggiungono Siddi e Parisi, “lo stampatore avrebbe comunicato l’impossibilità a mandare in stampa il giornale per un improvviso guasto alle rotative. L’editore, Alfredo Citrigno, nega censure e dice di aver solo chiesto al direttore la verifica accurata sulla fondatezza delle notizie sul figlio del senatore Gentile. Lo stampatore, Umberto De Rose, replica negando qualsiasi intervento preventivo e qualsiasi simulazione di incidente alle rotative.
Il Comitato di redazione manifesta ‘sdegno per le pressioni subite dal giornale che ne hanno impedito la pubblicazionè. Ce n’è abbastanza, insomma, per pensare seriamente ai rischi della libertà di stampa e per pensare anche ad altro. Non vorremmo trovarci un giorno ad apprendere che, effettivamente, ‘a pensar male si fa peccato, ma qualche volta, ci si azzecca’, secondo il detto di andreottiana memoria”.
“Quella odierna, rappresenta una pagina nera nella storia recente della libertà d’informazione. Abbiamo saputo che il quotidiano ‘L’Ora della Calabria’ non è andato in stampa perché, a quanto pare, le notizie in esso contenute erano scomode per qualcuno che si reputa talmente potente da potersi permettere di violare una delle più elementari libertà sancite dall’ordinamento giuridico di ogni paese democratico e che ha ritenuto di fare in modo che non venissero rese pubbliche – scrivono in una nota due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti – Il seme della discordia – proseguono – riguarda le ultime clamorose novità in merito alle indagini relative alle consulenze d’oro all’Asp di Cosenza. Stando alle ultime notizie, nel ‘gironè degli indagati sarebbe finito il figlio delsenatore Antonio Gentile, eletto nel Pdl e attuale coordinatore calabrese del Nuovo Centrodestra, Andrea: sarebbe stato il coinvolgimento di quest’ultimo a determinare le indebite quanto inaudite pressioni sulla testata calabrese, tanto da impedirne la pubblicazione. Un fatto gravissimo”. “C’è di che rimanere allibiti di fronte all’arroganza di chi è abituato a rimanere impunito nel nostro paese, in genere, e nella Calabria, in particolare, facendo un deserto della società civile: non possiamo non appoggiare la protesta dei giornalisti e di tutta la redazione della testata – scandiscono – Attendiamo fiduciosi l’evolversi della vicenda giudiziaria, ma non rimarremo in silenzio davanti a tali gesti vessatori, degni della più subdola criminalità organizzata: è inaccettabile l’intromissione politica nella libertà di informazione ed è intangibile la libertà dei cittadini di essere informati. I fatti, anche quelli scomodi ad alcuni, devono sempre apparire alla luce del sole e dove ciò non succeda ci penseremo noi del M5S ad illuminarli sotto la luce della verità”
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Milano, 18 mar. (Adnkronos) - "Il nostro programma di investimenti di 6 miliardi per le infrastrutture per la mobilità potrà esser messo a terra nei prossimi 3 anni. Pensiamo di aver aperto un ciclo". Lo ha detto oggi il presidente di Edizione, Alessandro Benetton, durante il suo intervento al convegno di Affari & Finanza'L'Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell'era di Trump', in corso a Milano.
Nel corso degli ultimi 3 anni (2022-2024), il Gruppo Mundys ha realizzato investimenti organici per oltre 4,4 miliardi di euro, di cui 1,4 circa in Italia, per il potenziamento e l'ampliamento delle infrastrutture in concessione, per l'introduzione di innovazioni tecnologiche, per l'erogazione di nuovi servizi digitali agli utenti e per la riduzione in modo significativo le emissioni delle proprie infrastrutture, anche generando energia tramite fonti rinnovabili.
Dal punto di vista della crescita inorganica, nel periodo 2022-2025 Mundys ha effettuato investimenti per oltre 2,5 miliardi di euro (pari a 7 miliardi di ev 100%) per acquisire nuovi assets in Francia, Spagna, Porto Rico, Cile.
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Gli amministratori delegati della Value of Beauty Alliance si sono riuniti oggi a Bruxelles per continuare un dialogo costruttivo con le istituzioni dell'UE sull'impatto delle politiche e dei regolamenti dell'UE sugli obiettivi globali di competitività e sostenibilità del settore. I Ceo - si legge in una nota - hanno sottolineato l'impegno di lunga data del settore per un futuro sostenibile e hanno chiesto un processo decisionale collaborativo che riconosca le caratteristiche uniche, le sfide e i contributi significativi del settore all'economia dell'UE.
L'Alliance ha anche presentato un nuovo rapporto redatto da Oxford Economics, che sottolinea il significativo impatto socio-economico della filiera della bellezza e della cura della persona. La filiera della bellezza e della cura della persona contribuisce per 180 miliardi di euro al PIL dell'UE, pari a 496 milioni di euro generati ogni giorno, e sostiene quasi 3,2 milioni di posti di lavoro. Le aziende produttrici di prodotti di bellezza e cura della persona dell'UE inoltre esportano beni per un valore di 26 miliardi di euro a clienti al di fuori dell'UE rendendo l'UE-27 il più grande esportatore di prodotti di bellezza e cura della persona al mondo. L'industria della bellezza e della persona dell'UE continua a crescere e a essere leader nella concorrenza globale, con 5 delle 7 maggiori aziende di bellezza con sede nell'UE, ma questo successo non è scontato.
I Ceo hanno invitato le istituzioni dell'UE a impegnarsi in un dialogo costruttivo per discutere l'impatto delle politiche e della legislazione dell'UE, al fine di garantire che la catena del valore della bellezza e della cura della persona possa mantenere la sua posizione di leader sulla scena globale.
Ad esempio, l'Alleanza invita l'UE a rivedere urgentemente la legislazione recentemente adottata sul trattamento delle acque reflue urbane per garantire che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio "chi inquina paga". Ciò non solo guiderà lo sviluppo di prodotti più sostenibili in tutti i settori industriali, ma garantirà anche che ciò non imponga un onere di costo sproporzionato a uno dei pochi settori leader a livello mondiale in Europa. L'Alleanza ritiene che l'imminente processo Omnibus rappresenti un'opportunità ideale per correggere questo squilibrio e promuovere condizioni di parità per tutte le industrie che contribuiscono all'inquinamento delle acque.
Guardando al futuro, gli amministratori delegati hanno anche esortato l'UE a dare priorità ai seguenti settori chiave: Revisioni del regolamento REACH e del regolamento sui prodotti cosmetici: concentrarsi sulla sicurezza dei consumatori e sulla protezione dell'ambiente sulla base di una solida valutazione del rischio e dell'uso reale degli ingredienti, mantenendo elevati standard scientifici; Accordi commerciali: dare priorità all'accesso al mercato, ridurre le barriere normative e sostenere l'esportazione di prodotti europei di alta qualità. Rafforzare i controlli doganali e applicare rigorosamente i requisiti ambientali e di sostenibilità per i prodotti importati, sia online che offline, per garantire condizioni di parità. - Transizione verso la bioeconomia: attuare politiche che sostengano la produzione sostenibile di ingredienti, affrontare il "green premium" per le tecnologie sostenibili e garantire un approvvigionamento affidabile a lungo termine di materie prime sostenibili. - Sviluppo della forza lavoro: collaborare con l'industria per sviluppare programmi di formazione mirati e strumenti di investimento per migliorare le competenze della forza lavoro e soddisfare le esigenze in evoluzione del settore.
La Value of Beauty Alliance continua a lavorare a stretto contatto con le istituzioni dell'UE per sviluppare politiche che promuovano l'innovazione, creino posti di lavoro e garantiscano la continua competitività globale dell'industria europea della bellezza e della cura della persona. Questo approccio collaborativo sarà essenziale per garantire il continuo contributo dell'industria all'economia europea e a un futuro sostenibile.
(Adnkronos) - Terremoto oggi martedì 18 marzo a Potenza. Registrata alle 10.01, la potente scossa di magnitudo 4.2, si è verificata - secondo i dati dell'Ingv - a sei chilometri dal Comune di Vaglio Basilicata e a una profondità di 14 chilometri. La scossa è stata avvertita anche in Puglia.
A seguito dell’evento sismico, la Protezione civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della Protezione civile. Dalle prime verifiche effettuate, in seguito all’evento non risulterebbero danni a persone o cose.
Dopo la scossa, sono state sospese le attività scolastiche nel capoluogo dove è stata avvertita in modo molto forte. Gli studenti sono usciti dalle scuole per precauzione, poi è stata disposta la sospensione delle attività didattiche in tutti gli istituti di ogni ordine e grado per oggi, a eccezione dell'università, con ordinanza del sindaco Vincenzo Telesca.
Verifiche sono in corso in scuole e ospedali a Potenza e nei Comuni della provincia, limitrofi all'area epicentrale della scossa. Al momento non risultano problemi. "Nessuna criticità riscontrata'', ha fatto sapere il presidente della provincia di Potenza, Christian Giordano. Inoltre la direzione dell'azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza ha dato mandato all'unità operativa della gestione tecnico-patrimoniale di effettuare ''una scrupolosa procedura di verifica delle cinque strutture ospedaliere afferenti all'azienda''. L'attività ospedaliera e amministrativa prosegue regolarmente, senza alcuna interruzione, e viene garantita la piena operatività dei servizi sanitari e amministrativi per pazienti, operatori e cittadini.
Per i controlli agli edifici pubblici a Potenza e nei Comuni della provincia è stato intanto rinforzato con dieci unità il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco. Cinque squadre dei vigili del fuoco sono operative per verifiche sugli edifici di interesse pubblico. Una ricognizione dall'alto è stata effettuata dall'elicottero Drago VF67 del reparto volo di Pontecagnano (Salerno) nell'area tra Potenza e Vaglio Basilicata, Comune in cui è stato rilevato l'epicentro dall'Ingv. La situazione è monitorata anche dalla sala operativa della protezione civile regionale. Non si registrano problemi, stando a quanto finora accertato.
La circolazione ferroviaria è stata bloccata temporaneamente e in via precauzionale tra Tito e Potenza. I treni Intercity e regionali possono registrare ritardi e subire cancellazioni o limitazioni di percorso. A Potenza è stato attivato il centro operativo comunale, contattabile ai numeri 0971415832 e 3669394022.
Milano, 18 mar. (Adnkronos) - Condanna ridotta in appello per il trapper Shiva. La Corte d'Appello di Milano ha accolto la proposta di concordato raggiunta dalla procura generale e dalla difesa del cantante, nome d'arte Andrea Arrigoni, di una pena a 4 anni e 7 mesi per aver sparato e ferito l'11 luglio 2023 due presunti aggressori all'interno del cortile degli uffici della casa discografica a Settimo Milanese.
In primo grado, lo scorso 10 luglio, i giudici del tribunale di Milano avevano condannato il trapper a sei anni, sei mesi e 20 giorni per il reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose per la sparatoria avvenuta in via Cusago, a Settimo Milanese, nel corso della quale due giovani milanesi erano stati gambizzati. Il 24enne si era difeso con lunghe dichiarazioni spontanee, oggi invece 'festeggia' con una storia Instagram con la scritta 'free' (libero, ndr). La riduzione della condanna gli consente di concentrarsi solo sulla musica.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Sia un po' più sovranista, perché mi pare che lei stia cercando il bacio della pantofola con Trump: è andata più volte a incontrare Trump in occasioni non ufficiali, ma ancora non l'hanno invitata alla Casa Bianca come hanno fatto con Macron e Starmer, spero che accada presto. Ma sia sovranista, anziché inseguire Trump riprenda la lezione di Alcide De Gasperi del 1951 sulla difesa comune europea. Lei ha un grande statista che non appartiene alla sua storia politica ma noi lo apprezziamo; si chiama Alcide De Gasperi, quando dice non può essere soltanto una questione di armi ma di giustizia sociale, di libertà. Questo è il modello a cui deve guardare l'Italia non inseguire Trump come sta facendo lei". Lo ha affermato Matteo Renzi, intervenendo in Senato dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Confindustria, la sua base, quelli che hanno votato per lei, sono terrorizzati dai dazi, non dia retta a Salvini e a Lollobrigida, lei -ha aggiunto l'ex premier- non può rispondere li mette Trump, dazi vostri. Sono dazi amari, una cosa un po' diversa".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Una risoluzione che dimostra che se il Pd discute sa fare la sintesi. Spendere di più per la difesa europea in linea con libro bianco che ottiene il via libera e impegno a non aumentare i bilanci nazionali senza condizionalità che spingano verso la difesa comune”. Lo scrive Simona Malpezzi, senatrice del Pd, sui social.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni oggi ha parlato di tutto tranne che del ruolo che l’Europa deve avere. Ha però parlato molto di Trump, a cui si è affidata per la soluzione della guerra in Ucraina. In pratica, sulle grandi questioni internazionali, Meloni scarica l’Europa e, politicamente, consegna l’Italia totalmente nelle mani degli Usa, omettendo tra l’altro che le proposte da lei avanzate sono state tutte puntualmente ignorate dal presidente americano. Altro che sovranismo, autorevolezza e ruolo ritrovato dell’Italia”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“L’Europa che vuole Meloni è una Europa vassalla di Trump e di Musk, che non costruisce una propria difesa, che accetta passivamente i dazi e che osserva immobile che Russia e Usa si spartiscano l’Ucraina. In questo scenario, Meloni non disegna nè immagina un ruolo dell’Europa, sperando che la zatterina Italia non affondi nell’Atlantico. Tutto l’opposto di quello che chiediamo noi: Europa federale fino agli Stati Uniti d’Europa, esercito comune, politica estera comune, e più integrazione europea. In due parole: più Europa”, conclude Magi.