Il decreto legge per il finanziamento pubblico ai partiti è legge. L’Aula di Montecitorio ha votato dopo aver terminato l’esame e le votazioni sugli emendamenti al testo riguardante le nuove regole sui contributi economici volontari a favore delle forze politiche, esaminato, emendato e approvato dal Senato. Il testo prevede robuste agevolazioni fiscali e la facoltà, a partire dal 2014, di destinare ai partiti la quota del 2 per mille del reddito pro-capite soggetto all’Irpef. Il testo scaturito dai lavori della Camera è identico a quello approvato e trasmesso da Palazzo Madama. Nessun cambiamento è stato apportato nel corso delle sedute di ieri e di oggi. Ma è già polemica.
Il Movimento 5 Stelle, che ieri ha tentato un serrato ostruzionismo, ha scatenato la protesta esibendo anche un cartello. Bugia numero 1 di Renzi”: è il quello che si legge sul cartello esposto dopo che la presidente Laura Boldrini ha annunciato l’approvazione definitiva del. Boldrini ha chiesto l’intervento dei commessi per farli rimuovere e qualcuno dei deputati ha fatto resistenza. Nei cartelli c’è un fotomontaggio di un vecchio cartello elettorale del segretario Pd già utilizzato durante le primarie. Nella ‘rivisitazione’ grillina il premier incaricato ha il naso di Pinocchio , sotto la scritta: “Bugia n.1. Se vince Renzi aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti”. “Tacciateci di populismo, qualunquismo, demagogia. Ma noi vogliamo l’abrogazione immediata del finanziamento pubblico essendo affezionati al responso referendario. Vogliamo porre tetti rigorosi e autentici alle donazioni private per non regalare la politica al potere delle lobby. Vogliamo – dicono i deputati 5 Stelle – eliminare nel tempo la cassa integrazione riservata per sempre al personale dipendente delle forze politiche, fonte di discriminazione verso tutti i lavoratori di realtà produttive privi di ammortizzatori sociali. E vogliamo la restituzione integrale dei 2,7 miliardi di euro percepiti illegittimamente a spese dei cittadini a partire dal 1994, alcuni dei quali impiegati per sprechi inauditi degni dei vizi peggiori del genere umano. Vogliamo gridarlo a Matteo Renzi che senza pudore mente sostenendo che oggi le sovvenzioni statali vengono abrogate”.
Ieri c’era stato un serrato ostruzionismo del M5S. In quasi due ore e mezza l’Assemblea era riuscita a compiere solo tre votazioni: su ogni richiesta di modifica del testo oltre ai presentatori (hanno cinque minuti ciascuno per parlare) intervenivano una cinquantina di deputati (la metà dei componenti del gruppo). Il partito di Beppe Grillo chiedeva l’abolizione immediata di tutte le forme di finanziamento ai partiti (che invece restano fino al 2017), tetto massimo per le erogazioni liberali a 30 mila euro (ora invece sono oltre i 110), cassa integrazione per dipendenti di partito limitata al biennio 2014-2015 e non a vita (come è ora) e nessuna agevolazione di tariffa postale per chiedere il 2 per mille ai cittadini (il costo stimato, solo per il 2014, è di 9 milioni di euro).
Forza Italia aveva ritirato tutti gli emendamenti presentati dai propri esponenti. La scelta dei parlamentari “azzurri”, preannunciata ieri sera in chiusura di seduta dal deputato Rocco Palese, era orientata proprio a favorire una rapida approvazione del provvedimento. Così come annunciato dai rappresentanti di Forza Italia, anche gli esponenti del Partito socialista (che non partecipa al voto) avevano ritirato tutte le proposte di modifica presentate a propria firma. Il partito Fratelli d’Italia si è astenuto. Mentre per Scelta Civica ha votato sì, a favore anche Ncd, mentre Sel ha votato contro.
Stamattina era stato bocciato l’emendamento presentato dal parlamentare della Lega Nord Matteo Bragantini che prevedeva che le fondazioni e le associazioni i cui organi direttivi siano costituiti in tutto o in parte con scelta politica potessero continuare a finanziare i partiti. La proposta avanzata dall’esponente del Carroccio recuperava in parte un progetto elaborato a Palazzo Madama dai parlamentari di Scelta Civica, mirante a rompere ogni rapporto economico tra gruppi partitici, fondazioni e think-tank politici.
Politica
Finanziamento ai partiti, ora è il dl è legge. Protesta M5S: “Bugia n°1 di Renzi”
Il testo che prevede agevolazioni fiscali e la facoltà, a partire dal 2014, di destinare ai partiti la quota del 2 per mille del reddito pro-capite soggetto all’Irpef. Il testo scaturito dai lavori della Camera è identico a quello approvato e trasmesso da Palazzo Madama. Nessun cambiamento è stato apportato nel corso delle sedute di ieri e di oggi.
Il decreto legge per il finanziamento pubblico ai partiti è legge. L’Aula di Montecitorio ha votato dopo aver terminato l’esame e le votazioni sugli emendamenti al testo riguardante le nuove regole sui contributi economici volontari a favore delle forze politiche, esaminato, emendato e approvato dal Senato. Il testo prevede robuste agevolazioni fiscali e la facoltà, a partire dal 2014, di destinare ai partiti la quota del 2 per mille del reddito pro-capite soggetto all’Irpef. Il testo scaturito dai lavori della Camera è identico a quello approvato e trasmesso da Palazzo Madama. Nessun cambiamento è stato apportato nel corso delle sedute di ieri e di oggi. Ma è già polemica.
Il Movimento 5 Stelle, che ieri ha tentato un serrato ostruzionismo, ha scatenato la protesta esibendo anche un cartello. Bugia numero 1 di Renzi”: è il quello che si legge sul cartello esposto dopo che la presidente Laura Boldrini ha annunciato l’approvazione definitiva del. Boldrini ha chiesto l’intervento dei commessi per farli rimuovere e qualcuno dei deputati ha fatto resistenza. Nei cartelli c’è un fotomontaggio di un vecchio cartello elettorale del segretario Pd già utilizzato durante le primarie. Nella ‘rivisitazione’ grillina il premier incaricato ha il naso di Pinocchio , sotto la scritta: “Bugia n.1. Se vince Renzi aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti”. “Tacciateci di populismo, qualunquismo, demagogia. Ma noi vogliamo l’abrogazione immediata del finanziamento pubblico essendo affezionati al responso referendario. Vogliamo porre tetti rigorosi e autentici alle donazioni private per non regalare la politica al potere delle lobby. Vogliamo – dicono i deputati 5 Stelle – eliminare nel tempo la cassa integrazione riservata per sempre al personale dipendente delle forze politiche, fonte di discriminazione verso tutti i lavoratori di realtà produttive privi di ammortizzatori sociali. E vogliamo la restituzione integrale dei 2,7 miliardi di euro percepiti illegittimamente a spese dei cittadini a partire dal 1994, alcuni dei quali impiegati per sprechi inauditi degni dei vizi peggiori del genere umano. Vogliamo gridarlo a Matteo Renzi che senza pudore mente sostenendo che oggi le sovvenzioni statali vengono abrogate”.
Ieri c’era stato un serrato ostruzionismo del M5S. In quasi due ore e mezza l’Assemblea era riuscita a compiere solo tre votazioni: su ogni richiesta di modifica del testo oltre ai presentatori (hanno cinque minuti ciascuno per parlare) intervenivano una cinquantina di deputati (la metà dei componenti del gruppo). Il partito di Beppe Grillo chiedeva l’abolizione immediata di tutte le forme di finanziamento ai partiti (che invece restano fino al 2017), tetto massimo per le erogazioni liberali a 30 mila euro (ora invece sono oltre i 110), cassa integrazione per dipendenti di partito limitata al biennio 2014-2015 e non a vita (come è ora) e nessuna agevolazione di tariffa postale per chiedere il 2 per mille ai cittadini (il costo stimato, solo per il 2014, è di 9 milioni di euro).
Forza Italia aveva ritirato tutti gli emendamenti presentati dai propri esponenti. La scelta dei parlamentari “azzurri”, preannunciata ieri sera in chiusura di seduta dal deputato Rocco Palese, era orientata proprio a favorire una rapida approvazione del provvedimento. Così come annunciato dai rappresentanti di Forza Italia, anche gli esponenti del Partito socialista (che non partecipa al voto) avevano ritirato tutte le proposte di modifica presentate a propria firma. Il partito Fratelli d’Italia si è astenuto. Mentre per Scelta Civica ha votato sì, a favore anche Ncd, mentre Sel ha votato contro.
Stamattina era stato bocciato l’emendamento presentato dal parlamentare della Lega Nord Matteo Bragantini che prevedeva che le fondazioni e le associazioni i cui organi direttivi siano costituiti in tutto o in parte con scelta politica potessero continuare a finanziare i partiti. La proposta avanzata dall’esponente del Carroccio recuperava in parte un progetto elaborato a Palazzo Madama dai parlamentari di Scelta Civica, mirante a rompere ogni rapporto economico tra gruppi partitici, fondazioni e think-tank politici.
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Finanziamento ai partiti, la Camera vota ma è una mera questione di facciata
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Roma, 18 mr. (Adnkronos) - "Le affermazioni degli indagati nel procedimento Equalize che mi riguardano sono destituite di ogni fondamento. Non ho mai conosciuto, neanche indirettamente, gli appartenenti alla società Equalize. Conosco l’ingegner Sbraccia da oltre 20 anni, con il quale ho un rapporto di cordialità che non ha mai riguardato l’esercizio delle mie funzioni pubbliche di Commissario alla ricostruzione e di vice presidente del CSM, incarico peraltro cessato da quasi sette anni. Le società a lui collegate non hanno mai lavorato nelle ricostruzioni di cui mi sono occupato. Essendo totalmente estraneo alle vicende oggetto di indagine, non appena potrò visionare gli atti proporrò querela al fine di tutelare la mia reputazione". Lo dichiara, in una nota, il Commissario Straordinario alla Ricostruzione sull’isola di Ischia, Giovanni Legnini, in merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "La scelta di Israele, avallata da Trump, di riprendere i bombardamenti su una Gaza già martoriata e’ ingiusta e immorale. Considero la struttura di Hamas un legittimo obiettivo militare, ma questo scempio sui civili non è indegno. L’Europa deve intervenire". Lo scrive Carlo Calenda sui social.
(Adnkronos) - L'arresto di Gregorini, alias 'Dollarino', nasce dalla collaborazione tra la polizia colombiana e i carabinieri di Milano che hanno avviato le attività di localizzazione del latitante. Arrivato in Colombia il 2 febbraio scorso proveniente da Panama, è stato rintracciato in un appartamento da lui affittato. L'arrestato è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria colombiana, in attesa dell’avvio delle procedure estradizionali. È stato inoltre disposto il sequestro degli apparati elettronici in suo possesso per ulteriori approfondimenti investigativi.
"L’arresto di Gregorini - si legge nella nota firmata dal procuratore di Milano Marcello Viola - rappresenta un successo strategico nella lotta contro la criminalità organizzata transnazionale, confermando l’efficacia della cooperazione internazionale tra forze di polizia nel contrasto ai latitanti di rilievo".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Per scrivere la risoluzione del Pd abbiamo lavorato su tre assi fondamentali. Siamo partiti dalle scelte, anche mancate, della maggioranza. Perché ebbene non dimenticarlo mai, la politica estera e di difesa di un Paese non la fa l’opposizione ma la maggioranza di Governo. L’opposizione vigila, controlla, contropropone ma non decide la politica estera di un governo. Per tenere insieme Lega, Fdi e FI hanno deciso di non affrontare i temi rilevanti. Per non dividersi restano fermi. Come succede ormai da più di due anni. E questo avviene perché la maggioranza è divisa sulla politica estera e sull’Europa, come ha dimostrato il voto a Strasburgo perché sul tema la pensa in tre modi diversi". Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia aprendo l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Pd.
"Abbiamo poi lavorato sugli impegni per la costruzione di una Europa soggetto politico, l’Europa federale. E la politica di difesa comune e’ un pilastro di questo nostro impegno così come le battaglie politiche sul debito comune e sulla stessa politica estera comune. Anche per questo nel nostro testo abbiamo ribadito la nostra critica radicale al Rearm Ue.
"Poi abbiamo ribadito, come sempre abbiamo fatto nei passaggi parlamentari scorsi, la nostra posizione a sostegno dell’Ucraina, mentre anche su questo anche il governo è diviso. Abbiamo ribadito che quanto sta avvenendo a Gaza è terrificante, gravissimo e inaccettabile sul piano politico per tutta Europa e serve una reazione immediata per imporre il cessate il fuoco. Sul versante economico i focus della nostra risoluzione riguardano il tema della competitività, del bilancio comune per il quale chiediamo il raddoppio, delle risorse, dei dazi usa sui quali si risponde in maniera unitaria in Europa valutando l’intervento anche sui servizi Usa così come sulle proprietà intellettuali e le big tech, tutte questioni su cui ci sono molte opacità e silenzi da parte del governo”.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Finalmente Meloni torna in Parlamento dopo 3 mesi. È l’occasione per chiedere conto di tutte le negligenze ed errori del governo e scoperchiare contraddizioni e spaccature interne". Lo ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, nel corso dell'assemblea congiunta dei parlamentari dem a Montecitorio.
"Spetta a noi una reazione forte che metta in evidenza tutti i loro fallimenti. All’ordine del giorno del Consiglio e della nostra risoluzione ci sono tutti temi di drammatica rilevanza anche per le evoluzioni in corso e in un contesto trasformato negli ultimi mesi dall’ insediamento di Trump ai nuovo rapporti con la Russia, da Gaza alla guerra a colpi di dazi".
"La risoluzione impegna il governo italiano a assumere posizione dopo un’assenza pericoloso di iniziativa diplomatica e di gestione politica. Chiediamo un ruolo forte dell’Europa unita su tutti questi fronti, anche a favore della costruzione di una vera difesa comune europea e contraria al riarmo dei singoli stati".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Non possiamo permetterci che riparta il massacro a Gaza di cui Italia e Europa sono spettatori da mesi. Mentre venivano trucidati decine di migliaia di palestinesi, il governo italiano era impegnato a proteggere Netanyahu e a stringere le mani a lui e al suo Governo criminale". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"A livello europeo è mancata una presa di posizione forte con misure concrete quali embargo sulle armi e sanzioni a Israele. Adesso è ripartito il massacro che coinvolge, ancora una volta, donne e bambini. Un solerte funzionario israeliano ha dichiarato che quest’ultimo raid ha una funzione 'preventiva' perché c'erano 'movimenti insoliti' a Gaza".
"Ma in tutto questo come si colloca l’Europa dei diritti, che si vanta costantemente della sua 'superiore' civiltà giuridica? L'Europa che abbiamo in mente noi non si gira dall'altra parte. Questa persistente indifferenza ha macchiato la nostra storia. Ora basta!".
Milano, 18 mar. (Adnkronos) - E' stato arrestato a Cartagena de Indias, in Colombia, il latitante Emanuele Gregorini, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'inchiesta 'Hydra' della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano, ritenuto "uno degli esponenti di spicco del sodalizio mafioso quale referente della componente camorrista del cosiddetto sistema mafioso lombardo. Nel corso delle investigazioni - si legge in una nota della Procura - sono emersi collegamenti diretti con soggetti legati alla 'ndrangheta".