A proposito di sessismo. E’ quella strana cosa per cui guardi una persona e la valuti, la offendi, la giudichi, la fotografi, la definisci, per il suo sesso e per il ruolo di genere che le imponi. Per esempio: piazzare al governo otto donne per legittimare un pessimo governo e poi vantarsene, ecco, quello è sessismo. Meglio: si chiama pinkwashing, ovvero quando con una passata di rosa pensi di fare sembrare più bello qualcosa di profondamente grigio. Le donne, di per sé, non sono geneticamente buone così come gli uomini non sono geneticamente orrendi, e questa cosa del dividere le persone e attribuire meriti o demeriti in base al sesso, che lo vogliate o no, è sessista. Perciò il fatto che al governo ci siano metà donne – ragion per cui c’è chi perfino stappa bottiglie di spumante come se fosse arrivato capodanno – non rende quel governo migliore.
La stessa recensione mediatica a proposito del nuovo governo è inequivocabilmente sessista: i media che raccontano come sia pessimo il M5S poi pubblicano servizi fotografici in cui guardi le scarpe, il pancione e il culo di qualche ministra. Se ieri leggevi la prima pagina online di Repubblica o del Corriere sembrava parlassero di un reality. E’ stata pubblicata la cronaca dell‘ingresso delle ministre sorridenti che facevano ciao ciao ai giornalisti. Pensavano forse di attraversare il red carpet che le portava alla consegna dell’Oscar. A conferma di ciò i commenti più “politici” poi sono stati dedicati all’altezza del tacco o al colore delle giacche indossate. Di queste ministre perciò sappiamo che sono ben vestite, mediamente piacenti, alcune proprio bone, sanno indossare un tacco 12 senza inciampare, sono fertili, amano la famiglia, e senza dubbio l’orientamento che si mostra è quello di un governo, e dell’editoria che lo sostiene, che parlano di donne non per le loro competenze, se ne hanno, ma per caratteristiche assegnate per questioni di genere.
Spiego una cosa elementare: presentare le donne mostrando fisicità, look e grado di fertilità mammesca, senza neppure raccontare esattamente quali competenze hanno, che idee, che pratiche politiche o che successi professionali hanno conseguito, ecco, è questa cosa qui che realizza il terreno culturale sul quale attecchisce il sessismo. Un ulteriore appunto: presentare le ministre in quanto donne, culturalmente identificate, secondo il piddino pensiero, in quanto soggetti deboli, vittime, da tutelare, eccetera, significa che se mai oserai contestare scelte politiche, da loro firmate e promosse, quelle diranno che le stai offendendo perché sono donne. Questo vuol dire che le ministre in salsa Pd hanno una duplice funzione: lavano di rosa il grigio per farlo apparire meno scuro e poi fanno da scudo umano, consapevole e corresponsabile, per spostare l’oggetto delle critiche e delle discussioni nel caso in cui il Governo subirà delle contestazioni.
Ed eccole, infine: sono giovani e se ce l’hanno fatta loro, come diceva Renzi presentando i partecipanti dell’ultima edizione del Grande Fratello, significa che possiamo farcela proprio tutti. In effetti leggendo qualche nome si resta un po’ perplessi. Per dire: la competenza della Madia esattamente dove risiederebbe? Non che io abbia qualche passione per i tecnici, anzi, ma per davvero s’era detto basta con le vecchie logiche di partito, rottamiamo di qua e di là, ma in definitiva la logica che prevale mi pare sempre la stessa. C’è un partito che consegna cariche alla gente di partito. I ministri vanno in quota parte, si accontenta un po’ tutti, e alla fine si racconta che però è una figata perché ci sono anche otto donne dalle quali, per inciso, io non mi sento rappresentata neanche un po’.
Detto questo, giusto per restare a chiacchierare di show business: chissà se arriveremo mai al televoto per nominare ed espellere un governo e i suoi ministri. A me pare che in effetti in quella fase quasi ci siamo già. Però, suvvia, basta brutti pensieri. The show must go on. Chissenefrega delle precarietà e delle urgenze della gente. Ragioniamo di amenità. Da spettatrice: posso chiedere una zummata sulle caratteristiche fisiche dei ministri? Si potrebbe vedere la caviglia di Franceschini, l’avambraccio di Alfano e il culo di Delrio?
E statemi bene, mi raccomando.
Eretica
Precari(A)
Donne di Fatto - 23 Febbraio 2014
Il sessismo del governo #Renzi
A proposito di sessismo. E’ quella strana cosa per cui guardi una persona e la valuti, la offendi, la giudichi, la fotografi, la definisci, per il suo sesso e per il ruolo di genere che le imponi. Per esempio: piazzare al governo otto donne per legittimare un pessimo governo e poi vantarsene, ecco, quello è sessismo. Meglio: si chiama pinkwashing, ovvero quando con una passata di rosa pensi di fare sembrare più bello qualcosa di profondamente grigio. Le donne, di per sé, non sono geneticamente buone così come gli uomini non sono geneticamente orrendi, e questa cosa del dividere le persone e attribuire meriti o demeriti in base al sesso, che lo vogliate o no, è sessista. Perciò il fatto che al governo ci siano metà donne – ragion per cui c’è chi perfino stappa bottiglie di spumante come se fosse arrivato capodanno – non rende quel governo migliore.
La stessa recensione mediatica a proposito del nuovo governo è inequivocabilmente sessista: i media che raccontano come sia pessimo il M5S poi pubblicano servizi fotografici in cui guardi le scarpe, il pancione e il culo di qualche ministra. Se ieri leggevi la prima pagina online di Repubblica o del Corriere sembrava parlassero di un reality. E’ stata pubblicata la cronaca dell‘ingresso delle ministre sorridenti che facevano ciao ciao ai giornalisti. Pensavano forse di attraversare il red carpet che le portava alla consegna dell’Oscar. A conferma di ciò i commenti più “politici” poi sono stati dedicati all’altezza del tacco o al colore delle giacche indossate. Di queste ministre perciò sappiamo che sono ben vestite, mediamente piacenti, alcune proprio bone, sanno indossare un tacco 12 senza inciampare, sono fertili, amano la famiglia, e senza dubbio l’orientamento che si mostra è quello di un governo, e dell’editoria che lo sostiene, che parlano di donne non per le loro competenze, se ne hanno, ma per caratteristiche assegnate per questioni di genere.
Spiego una cosa elementare: presentare le donne mostrando fisicità, look e grado di fertilità mammesca, senza neppure raccontare esattamente quali competenze hanno, che idee, che pratiche politiche o che successi professionali hanno conseguito, ecco, è questa cosa qui che realizza il terreno culturale sul quale attecchisce il sessismo. Un ulteriore appunto: presentare le ministre in quanto donne, culturalmente identificate, secondo il piddino pensiero, in quanto soggetti deboli, vittime, da tutelare, eccetera, significa che se mai oserai contestare scelte politiche, da loro firmate e promosse, quelle diranno che le stai offendendo perché sono donne. Questo vuol dire che le ministre in salsa Pd hanno una duplice funzione: lavano di rosa il grigio per farlo apparire meno scuro e poi fanno da scudo umano, consapevole e corresponsabile, per spostare l’oggetto delle critiche e delle discussioni nel caso in cui il Governo subirà delle contestazioni.
Ed eccole, infine: sono giovani e se ce l’hanno fatta loro, come diceva Renzi presentando i partecipanti dell’ultima edizione del Grande Fratello, significa che possiamo farcela proprio tutti. In effetti leggendo qualche nome si resta un po’ perplessi. Per dire: la competenza della Madia esattamente dove risiederebbe? Non che io abbia qualche passione per i tecnici, anzi, ma per davvero s’era detto basta con le vecchie logiche di partito, rottamiamo di qua e di là, ma in definitiva la logica che prevale mi pare sempre la stessa. C’è un partito che consegna cariche alla gente di partito. I ministri vanno in quota parte, si accontenta un po’ tutti, e alla fine si racconta che però è una figata perché ci sono anche otto donne dalle quali, per inciso, io non mi sento rappresentata neanche un po’.
Detto questo, giusto per restare a chiacchierare di show business: chissà se arriveremo mai al televoto per nominare ed espellere un governo e i suoi ministri. A me pare che in effetti in quella fase quasi ci siamo già. Però, suvvia, basta brutti pensieri. The show must go on. Chissenefrega delle precarietà e delle urgenze della gente. Ragioniamo di amenità. Da spettatrice: posso chiedere una zummata sulle caratteristiche fisiche dei ministri? Si potrebbe vedere la caviglia di Franceschini, l’avambraccio di Alfano e il culo di Delrio?
E statemi bene, mi raccomando.
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Kiev, 19 mar. (Adnkronos) - "Sono attualmente in corso operazioni di soccorso a Odessa in seguito a un altro attacco russo alle infrastrutture energetiche della città. 160mila persone sono al momento senza luce e riscaldamento". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "ancora una volta, le strutture energetiche civili sono state colpite: da quasi tre anni, l'esercito russo utilizza senza sosta missili e droni d'attacco contro di esse".
"Proprio ieri - prosegue il post - dopo il famigerato incontro a Riad, è diventato chiaro che i rappresentanti russi stavano di nuovo mentendo, sostenendo di non prendere di mira il settore energetico ucraino. Eppure, quasi contemporaneamente, hanno lanciato un altro attacco, con droni che hanno colpito trasformatori elettrici. E questo durante l'inverno: di notte c'erano meno 6 gradi Celsius".
"Almeno 160.000 residenti di Odessa sono ora senza riscaldamento ed elettricità. Tredici scuole, un asilo e diversi ospedali sono rimasti senza elettricità o riscaldamento. Le squadre di riparazione stanno lavorando instancabilmente e tutti i servizi comunali sono impegnati. Sono grato a ogni soccorritore e a tutti coloro che aiutano le persone. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia è governata da bugiardi patologici: non ci si può fidare di loro e bisogna fare pressione. Per amore della pace".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Si svolge oggi, alle 15, il Question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento. Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, risponde a una interrogazione sulle iniziative volte a salvaguardare la produzione nazionale di ortofrutta, attraverso un corretto equilibrio tra esigenze produttive e sicurezza alimentare.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponde a interrogazioni sulle iniziative normative per limitare il ricorso alla custodia cautelare, anche nell'ottica della riduzione del sovraffollamento all'interno delle carceri; sulle iniziative in relazione alla situazione all'interno delle carceri, con particolare riferimento al sovraffollamento e al fenomeno dei suicidi; sulle tecnologie in uso alla polizia penitenziaria; sulle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale e chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde a interrogazioni sulle iniziative volte ad arginare i fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito delle filiere del made in Italy; sullo sviluppo dell'industria aerospaziale italiana; sulle iniziative volte a salvaguardare la continuità produttiva degli stabilimenti liguri della Piaggio aerospace e i relativi livelli occupazionali, con riferimento alla procedura di cessione all'azienda turca Baykar; sulle iniziative a sostegno della produzione industriale nazionale a tutela dei livelli occupazionali, nonché per stimolare la crescita economica e rafforzare la competitività; sull'adozione del Libro bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Gruppo Operativo Regionale Antifrode - Gora), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese (su richiesta della Procura termitana), con cui è stato disposto il sequestro preventivo di 10 complessi aziendali, nonché di beni e di disponibilità finanziarie per oltre 15 milioni di euro nei confronti di 13 soggetti (anche per equivalente). Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo in co-delega con il citato Ufficio dell’A.D.M., hanno consentito di ricostruire l’operatività di un’associazione per delinquere attiva nelle province di Palermo, Agrigento e Catania e dedita alla commissione di illeciti tributari, con particolare riferimento alla commercializzazione di prodotti energetici sottoposti ad aliquota agevolata (c.d. “gasolio agricolo”).
Secondo la ricostruzione compiuta, la frode avrebbe permesso di sottrarre al pagamento delle imposte oltre 11 milioni di litri di prodotto petrolifero e sarebbe stata perpetrata attraverso l’utilizzo strumentale di operatori economici del settore e la predisposizione di documentazione mendace. Più nel dettaglio, diversi depositi commerciali riconducibili ai vertici del sodalizio criminale avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti e predisposto DAS fittizi al fine di documentare cartolarmente la vendita di carburante a “società di comodo” o aziende del tutto ignare di quanto avveniva, mentre lo stesso, in realtà, veniva ceduto “in nero” a soggetti terzi non aventi titolo a riceverlo. Il che consentiva a questi ultimi di praticare prezzi fortemente concorrenziali a discapito degli altri operatori del settore.
Il descritto sistema di frode - come accertato all’esito di indagini tecniche, servizi di riscontro su strada e mirate attività ispettive - avrebbe garantito un significativo abbattimento dell’I.V.A. e delle Accise dovute, oltre che delle imposte dirette, generando un’evasione d’imposta, e un conseguente danno alle casse dello Stato, pari a 15.231.376,80 euro. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici, irregolarità nella loro circolazione e illeciti di natura tributaria.
Abu Dhabi, 19 feb. (Adnkronos) - Il segretario di Stato americano Marco Rubio è arrivato negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del suo primo tour in Medio Oriente, dopo i colloqui di ieri con i funzionari russi a Riad. Rubio incontrerà ad Abu Dhabi il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan e il ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan.
La visita di Rubio negli Emirati Arabi Uniti precede il vertice di venerdì in Arabia Saudita dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, nonché di Egitto e Giordania, per rispondere al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Gaza del dopoguerra.
L'amministrazione Trump, che respinge qualsiasi ruolo futuro di Hamas nel devastato territorio palestinese, ha invitato i paesi arabi, fermamente contrari a qualsiasi spostamento dei palestinesi da Gaza, a proporre alternative al piano del presidente degli Stati Uniti.
Kiev, 19 feb. (Adnkronos) - Il massiccio attacco notturno con droni russi contro la città e l'oblast meridionale di Odessa ha ferito almeno quattro persone, tra cui un bambino. Lo ha riferito il governatore Oleh Kiper, secondo cui nell'attacco sono rimasti danneggiati una clinica pediatrica, un asilo, grattacieli e alcune automobili.
Tel Aviv, 19 feb. (Adnkronos) - I caccia israeliani hanno colpito depositi di armi appartenenti all'ex regime siriano di Bashar Assad a Sasa, nella Siria meridionale. Lo ha reso noto l'esercito israeliano in una nota.
Brasilia, 19 feb. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato incriminato per un presunto piano di "colpo di stato" volto a impedire il ritorno al potere del suo successore Lula dopo le elezioni del 2022. La procura ha dettagliato in un comunicato l'incriminazione dell'ex leader dell'estrema destra (2019-2022) e di altri 33 indagati "accusati di incitamento e compimento di atti contrari ai tre poteri e allo Stato di diritto democratico".
L'atto d'accusa è stato consegnato alla Corte Suprema, che ora dovrà decidere se processarlo. L'ex capo dello Stato è stato incriminato per presunti piani di "colpo di stato", "tentato tentativo di abolizione violenta dello stato di diritto democratico" e "organizzazione criminale armata". Se si aprisse un processo, Jair Bolsonaro rischierebbe una condanna da 12 a 40 anni di carcere.
Secondo l'accusa, questa presunta cospirazione "era guidata dal presidente Bolsonaro e dal suo candidato alla vicepresidenza Walter Braga Netto che, alleati con altri individui, civili e militari, hanno tentato di impedire, in modo coordinato, l'applicazione del risultato delle elezioni presidenziali del 2022".