Papa Francesco istituisce un vero e proprio “ministero economico vaticano”. Dopo la terza riunione del consiglio degli otto “saggi” cardinali che aiutano Bergoglio nel governo della Chiesa universale ed elaborano la riforma della Curia romana, il Papa ha costituito una nuova struttura di coordinamento per gli affari economici e amministrativi della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano denominata “Segreteria per l’economia” che sarà guidata dal cardinale australiano George Pell, attuale arcivescovo di Sydney e membro del “consiglio degli otto saggi” di Francesco. L’annuncio arriva dopo che le due commissioni finanziarie create ad hoc da Francesco erano state ascoltate nei giorni scorsi dal “G8” del Papa alla presenza del segretario di Stato, il neo cardinale Pietro Parolin. Una novità assoluta nella storia della Chiesa dove, nonostante gli scandali finanziari degli ultimi decenni, nessun Papa aveva mai pensato di istituire un vero e proprio dicastero economico nella Curia romana.
La nuova Segreteria per l’economia voluta da Francesco avrà autorità su tutte le attività economiche e amministrative all’interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Sarà responsabile per la preparazione di un budget annuale per la Santa Sede e lo Stato Città del Vaticano, nonché per la pianificazione finanziaria e le varie funzioni di supporto quali le risorse umane e l’approvvigionamento. Il nuovo dicastero della Curia romana sarà, inoltre, tenuto a redigere il bilancio dettagliato della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. La Segreteria per l’economia metterà in opera le direttive formulate da un nuovo Consiglio per l’economia, anche questo voluto dal Papa, presieduto da un cardinale coordinatore e composto da 15 membri, 8 porporati e vescovi e 7 esperti laici di varie nazionalità con competenze finanziarie e riconosciuta professionalità. Il Consiglio si riunirà periodicamente per valutare direttive e pratiche concrete e preparare e analizzare i rapporti sulle attività economiche amministrative della Santa Sede.
“Le nuove disposizioni – si legge nel comunicato della Sala Stampa vaticana – comprendono anche la nomina di un revisore generale, nominato dal Papa, che sarà dotato del potere di svolgere revisioni di qualsiasi agenzia o istituzione della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Le modifiche – precisa la nota ufficiale – confermano il ruolo dell’amministrazione del patrimonio della Sede apostolica come Banca centrale del Vaticano, con tutti gli obblighi e le responsabilità delle istituzioni analoghe in tutto il mondo”. Da sottolineare che proprio l’ex capocontabile dell’Apsa, monsignor Nunzio Scarano, è stato il protagonista dell’ultimo scandalo finanziario vaticano. “L’autorità di informazione finanziaria – prosegue il comunicato – continuerà a svolgere il suo ruolo attuale e fondamentale di vigilanza prudenziale e disciplina delle attività all’interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. Nessun riferimento allo Ior che, come precisa il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, “non è toccato ora da questo provvedimento”.
Una decisione, quella presa da Papa Francesco, che, come spiega il comunicato vaticano, “giunge in seguito alle raccomandazioni della rigorosa revisione condotta dalla Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede”. La commissione, presieduta dall’economista maltese Joseph F. X. Zahra, ha raccomandato al “consiglio degli otto” “modifiche per semplificare e consolidare le strutture di gestione esistenti e migliorare il coordinamento e la supervisione in tutta la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano”. La commissione ha consigliato anche “un impegno esplicito per l’adozione dei principi contabili, di gestione finanziaria generalmente accettati e anche per la procedura di rendicontazione finanziaria, insieme con controlli interni avanzati, la trasparenza e il governo. Le modifiche – hanno spiegato i membri della commissione – consentiranno il coinvolgimento più esplicito di esperti di alto livello di esperienza in amministrazione finanziaria, pianificazione e reporting. Esse garantiranno una migliore utilizzazione delle risorse, migliorando il supporto disponibile per vari programmi, in particolare quelli rivolti al lavoro con i poveri e gli emarginati”.