Parola d’ordine: silenzio. All’indomani del discorso programmatico di Matteo Renzi per la fiducia al Senato, dove il premier ha presentato un ambizioso programma economico senza però parlare delle coperture finanziarie, anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan risponde con un “no comment” secco ai giornalisti che gli chiedevano dove il governo intenda recuperare il denaro per finanziare il piano.
Il ministro preferisce quindi non sbilanciarsi, mentre lo stesso premier, che ieri ha promesso un “taglio a doppia cifra del cuneo fiscale“, fa ora sapere che parlava di miliardi e non di punti percentuali, come ha interpretato la stampa. Il costo del provvedimento scende così a 10 miliardi dai 27-30 miliardi che, secondo gli esperti, sono necessari per abbattere le tasse sul lavoro di almeno il 10 per cento. “Se se si riduce di 10 miliardi non credo sia giusto fare sorrisi ironici”, ha aggiunto parlando alla Camera, sottolineando che “se arriveranno contributi anche su questo tema da opposizioni vi saremo grati”.
Renzi ha poi sottolineato che “lo sblocco totale dei debiti della pubblica amministrazione deve costituire uno shock come accaduto in Spagna”. Ma anche su questo punto il premier, così come Padoan, non dà ulteriori dettagli. Per il saldo dei debiti dello Stato “il meccanismo lo dobbiamo ancora precisare”, ha detto il numero uno di via XX Settembre.
L’Europa, intanto, incalza. Il commissario agli affari economici Olli Rehn ha ribadito che all’Italia serve “un aggiustamento maggiore” per abbattere “l’elevato debito pubblico“, dicendosi “fiducioso che il nuovo governo rispetterà gli impegni presi”. E anche il presidente Ue Herman Van Rompuy nel suo messaggio di congratulazioni al premier si è detto “fiducioso che sotto la leadership” di Renzi “l’Italia varerà le riforme necessarie per creare posti di lavoro, crescita sostenibile e manterrà fiducia e speranza per il futuro”.
Resta però il nodo delle coperture per poter avviare il piano di Renzi. E non sarà una missione facile, considerando che il programma economico – secondo Giuliano Cazzola (Ncd), ex parlamentare del Pdl passato nella lista Monti per l’Italia – costa almeno 100 miliardi di euro.
Padoan, tuttavia, non si è limitato a schivare le domande sulle promesse di Renzi. “Assolutamente, non vedo perché”, ha detto a chi gli domandava se il governo potrebbe porre la fiducia sul dl enti locali, dopo aver partecipato per oltre un’ora a una seduta della commissione Bilancio della Camera che ha all’esame il provvedimento, che ha assorbito il Salva Roma. “Ero in commissione per un provvedimento che deve essere approvato”.