L’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle ha votato a favore della procedura di espulsione dei senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino. La decisione finale spetta ora al voto dei militanti M5S sul Web.
I parlamentari si sono riuniti alla Camera in una seduta, molto tesa e partecipata, che si è protratta fino a notte, con frequenti “cadute” della diretta streaming su Youtube. L’episodio che ha portato ai ferri corti i parlamentari pentastellati e i quattro “dissidenti” è soprattutto il l’incontro-scontro tra Beppe Grillo e Matteo Renzi durante le consultazioni per la formazione del nuovo governo, quando i quattro hanno criticato “l’occasione perduta” del leader di portare davvero al premier incaricato le istanze del movimento.
La discussione è stata molto animata. I parlamentari Cinque Stelle si sono spaccati tra chi sosteneva che i quattro non avessero violato alcuna norma del “non statuto” e chi sottolineava che il loro comportamento “perennemente in dissenso” con la linea del Movimento giustificasse la cacciata. Inevitebilmente la discussione si è allargata alla democrazia interna nell’M5S, all’esposizione mediatica dei singoli deputati e senatori, al ruolo dei portavoce, al rapporto con Grillo e Casaleggio.
Ai 4 senatori è stato contestato formalmente di aver dato vita una corrente organizzata all’interno del Movimento, rilasciando, costantemente, dichiarazioni di dissenso alla stampa prima che al gruppo, danneggiando così l’immagine del M5S. A discussione iniziata i 4 non erano presenti. Sono arrivati in un secondo momento, poi hanno subito lasciato l’aula per poi rientrare. “Non penso che verrò sfiduciato“, aveva detto il senatore Orellana. Dello stesso avviso anche Campanella: “La stragrande maggioranza dei senatori è contraria all’espulsione”. Duro Bocchino: “Non sapevo nulla di questa assemblea. L’ho appreso da un comunicato. Io non so perché sono qua, non so quale regole ho violato, non so chi ha chiesto la mia espulsione. Noi ci siamo confrontati e non riconosciamo la legittimità di questa mossa che non rispetta i principi del M5S, che al contrario parlano di condivisione”, ha detto il senatore durante il suo intervento in assemblea. Mentre il senatore Vito Crimi accusa: “Noto l’operato sistematico da parte di questi 4 colleghi nel dissentire in maniera sistematica da gruppo, la cosa grave è che hanno cercato di contattare altri colleghi per farli desistere e non farli firmare questo documento”.