Papa Francesco completa la squadra che si occuperà dell’economia vaticana. Prima di partire per Ariccia, domenica pomeriggio, per gli esercizi spirituali della quaresima con la Curia romana, Bergoglio ha nominato i quindici membri, otto porporati e sette esperti laici, del neonato Consiglio per l’economia da lui istituto insieme al “ministero della finanze vaticano” affidato al cardinale australiano George Pell. A coordinare il Consiglio per l’economia sarà il porporato tedesco Reinhard Marx arcivescovo di Monaco e Frisinga, diocesi che fu di Joseph Ratzinger. Sia Pell che Marx fanno parte del “G8” di Papa Francesco che consiglia Bergoglio nel governo della Chiesa universale e nella riforma della Curia romana.

Gli altri cardinali membri del Consiglio per l’economia sono: Juan Luis Cipriani Thorne (arcivescovo di Lima), Daniel N. DiNardo (arcivescovo di Galveston-Houston), Wilfrid Fox Napier (arcivescovo di Durban), Jean-Pierre Ricard (arcivescovo di Bordeaux), Norberto Rivera Carrera (arcivescovo di México), John Tong Hon (vescovo di Hong Kong) e Agostino Vallini (vicario del Papa per la diocesi di Roma). A eccezione dei cardinali Marz, DiNardo e Ricard, tutti gli altri porporati erano già membri del Consiglio per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede che ha cessato di esistere perché è stato sostituito da questo nuovo organismo voluto da Papa Francesco.

I sette laici invece sono l’economista maltese Joseph F. X. Zahra, che avrà il ruolo di vicecoordinatore, già nominato da Papa Francesco presidente della Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede; Jean-Baptiste de Franssu (Francia), Enrique Llano Cueto (Spagna), Jochen Messemer (Germania), George Yeo (Singapore), tutti già membri della commissione per la riforma economica del Vaticano nominata da Bergoglio. New entry, invece, l’italiano Francesco Vermiglio e il canadese John Kyle. Nessuna donna.

“Le relazioni tra Consiglio e Segreteria per l’economia – ha sottolineato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi – saranno definite dagli statuti, in ogni caso il Consiglio è inteso come organo avente una propria autorità di indirizzo, non un mero organo consultivo della Segreteria per l’economia. La provenienza da diverse aree geografie dei membri nominati nel Consiglio riflette l’universalità della Chiesa. La costituzione del Consiglio per l’economia – ha aggiunto padre Lombardi – è un passo chiave verso il consolidamento delle attuali strutture gestionali della Santa Sede, al fine di migliorare il coordinamento e la vigilanza circa le questioni economico-amministrative”. L’organismo è già operativo e il primo incontro dei quindici nuovi membri è fissato per il prossimo mese di maggio. Alle riunioni, ha precisato padre Lombardi, è prevista anche la partecipazione del Segretario di Stato vaticano, il neo cardinale Pietro Parolin

Twitter: @FrancescoGrana

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