L’Autorità dei trasporti vuole vederci chiaro sull’accesso alla rete ferroviaria (Rfi, partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato) da parte di tutti gli operatori, anche concorrenti alle Fs. Ha avviato così un procedimento, deliberato nella riunione del 6 marzo 2014, dopo che “sono emersi elementi di criticità relativamente alle condizioni” che regolano l’utilizzo delle infrastrutture ferroviarie.
La decisione dell’Autorità, spiega una nota, è maturata nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’accesso alle infrastrutture, con particolare riferimento a quelle ferroviarie, avviata il 21 gennaio 2014 e tuttora in corso, nonché sulla base delle audizioni svolte finora con gli operatori, delle segnalazioni ricevute e degli accertamenti effettuati. “Da queste attività sono emersi elementi di criticità relativamente alle condizioni che regolano l’utilizzo della rete ferroviaria e le sue infrastrutture, tali da mettere a rischio il principio di un accesso equo e non discriminatorio, con effetti negativi sui servizi di trasporto ferroviario passeggeri e merci”, spiega l’Autorità.
Il procedimento prevede una consultazione pubblica sulle misure regolatorie necessarie. L’Authority prevede di completare entro 180 giorni il procedimento, che genererà “rimedi regolatori” in grado di adeguare l’attuale Prospetto informativo della rete (Pir) 2014 predisposto dal gestore Rfi e “avrà positive ricadute sulla predisposizione del Pir 2015”.
L’Autorità interverrà tra l’altro sui principi e sulle procedure di calcolo del pedaggio ai fini dell’utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria e dei corrispettivi dei servizi; sui criteri di determinazione del canone in caso di mancata contrattualizzazione e/o mancata utilizzazione della capacità prenotata; su quanto previsto in materia di passeggeri a mobilità ridotta; sulla definizione di soglie di capacità massima assegnabile con lo strumento dell’accordo quadro, nonché delle quote massime assegnabili al singolo richiedente.