Settantamila euro di spese senza pezze d’appoggio o non sufficientemente giustificate. Non stiamo parlando di un consiglio regionale, ma dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, che conta 22mila iscritti. Una parte delle loro quote – quelle versate da maggio a novembre 2013 – è finita nel mirino del collegio dei revisori dei conti. Per la precisione, nel mirino di Solen De Luca, revisore appena eletto che ha stilato una dura relazione, fino a oggi rimasta senza risposta: non ha ricevuto fatture né scontrini. La sua relazione – che ilfattoquotidiano.it è in grado di rivelare in esclusiva – è stata indirizzata anche all’Ordine nazionale, ed è finita quindi sulla scrivania del presidente, Enzo Iacopino. Il documento spiega che, per le spese di rappresentanza, in pochi mesi sono stati sborsati 2400 euro, dei quali circa 1.100 euro per caffè, tramezzini, cornetti e succhi di frutta. Il capitolo spese telefoniche, nei primi sei mesi del 2013, ammonta a oltre 20mila euro, per un importo pari a 3.400 euro al mese.
Per De Luca si tratta di spese “ingenti” e “troppo onerose”. E così il revisore chiede ripetutamente delibere e ricevute. Ma quando affronta l’argomento in una riunione – è il 21 novembre – nella sede dell’Odg del Lazio si sfiora la rissa. Il presidente dei revisori dei conti, Giovan Battista Brunori, legge la sua relazione, quindi interviene la collega De Luca, chiedendo d’inserire nel verbale anche la sua relazione integrativa: 11 punti che elencano dettagliatamente una serie di “situazioni anomale” e “poco trasparenti”. Per esempio: 34mila euro di spese per consulenza e aggiornamento software; 241 euro di multe pagate; 90 euro per una tuta antipioggia, poi affidata a un dipendente dell’Ordine. E ancora: la voce definita genericamente “spese di locomozione” ammonta a 2.072 euro e non c’è alcun dettaglio ulteriore. Nelle spese di rappresentanza – dal 5 giugno al 31 ottobre 2013, incluso agosto, mese in cui l’ordine è chiuso per ferie – si contano spese per 2400 euro: comprendono 1.208 euro per “riunione esami pubblicisti”, più altri 1.086 per “spese consigli”, che si riferiscono al servizio catering offerto dai giornalisti del Lazio ai consiglieri, il giorno dell’insediamento del nuovo consiglio dell’Ordine, il cui Presidente è Paola Spadari. Altri 2.250 euro sono stati investiti per una decina di tessere Metrebus, a disposizione dei consiglieri regionali che, a ogni seduta, percepiscono 480 euro di rimborso spese.
La sede dell’Ordine è nel centro storico della Capitale e non mancano i permessi Ztl: 1230 euro per permettere a consiglieri (ed ex consiglieri) di entrare con le proprie vetture. La nuova gestione impone un nuovo logo dell’Ordine e veste grafica; incarico affidato a Laura Pellegrini, meglio conosciuta come Ellekappa, per 5mila euro. De Luca elenca le spese e chiede di conoscere tutte le proposte di assunzione, collaborazione e consulenze esterne, ma l’effetto immediato è poco edificante: contro di lei, infatti, si scaglia il tesoriere dell’ordine Marco Conti, scandendo frasi come “Stia zitta … Avrei qualche idea su cosa farci di questa relazione… Questo testo è solo uno stimolo e sappiamo gli stimoli a che servono”. Raggiunto da ilfattoquotidiano.it, il tesoriere Conti replica così alle accuse rivoltegli da De Luca: “Se la signora non accetta le mie scuse, mi denunci agli organi competenti”.
Nel frattempo, il presidente dell’Ordine nazionale, Iacopino, viene informato dell’accaduto: De Luca invia la relazione integrativa e una richiesta di scuse ufficiali da parte di Conti. “Ho potuto solo prendere atto di quanto è accaduto nella seduta del 21 novembre – commenta Iacopino – ma non è mia competenza intervenire su questioni dell’Ordine del Lazio”. Poi, in via cautelare, incarica uno studio legale per predisporre un parere che ha messo per iscritto l’estraneità dell’Ordine nazionale sulla vicenda.
La stessa relazione è spedita anche al consiglio di disciplina che non dà seguito ad alcun provvedimento, come viene confermato dalla stessa presidente del Lazio, Paola Spadari. Ma sui conti, assicura il revisore, “il Consiglio non ha ancora dato risposte adeguate e puntuali ai rilevi contenuti nella mia relazione, nonostante la richiesta avanzata a novembre ai sensi della legge sulla trasparenza”. Nessuna risposta adeguata, quindi, a parte un verbale a firma di tutti i revisori, siglato il 4 dicembre, una settimana dopo l’incontro finito quasi in rissa. Nel documento, sul versante delle spese del settore informatico, si legge: “Nei mesi scorsi l’attuale Consiglio ha disdetto il precedente contratto stipulato con la società Sat. A novembre 2013 sono stati sottoposti al vaglio del Consiglio quattro preventivi con relative offerte da parte di società di informatica che consentiranno di ridurre la spesa”. Le multe, si spiega, “sono state comminate per divieto di sosta ai 2 motorini in uso all’Ordine”, usati per svolgere “commissioni per l’ente” e “custodite nelle abitazioni di due dipendenti gratuitamente, sotto la loro responsabilità e usate esclusivamente per le attività di ufficio… Sarebbe più oneroso dover incaricare quotidianamente un corriere espresso”. E i 90 euro per il parapioggia? “Appare un’ovvia e doverosa tutela della salute dei lavoratori”.
Poi si annuncia che non si ripeteranno i pranzi a spese dell’Ordine, per i consiglieri, nei giorni di colloquio con i pubblicisti, per i quali – si legge nel verbale – “sono state chieste e ottenute le ricevute”. “S’è trattato di fatti episodici – conclude l’atto – e che non si ripeteranno, in quanto i colloqui con i pubblicisti sono stati aboliti per scelta del Consiglio. Il nuovo Consiglio inoltre ha eliminato la consuetudine di offrire la prima colazione a tutti i dipendenti, oltre che ai componenti del Consiglio, nel giorno della riunione di questo organismo”. Decisione apprezzata dalla stessa De Luca, visto che “il Collegio dei revisori accoglie con favore la decisione di diminuire le spese legate alle colazioni/rinfresco ad ogni riunione del Consiglio”. Molte buone intenzioni per il futuro, insomma, e qualche spiegazione per il passato. Ma resta un punto: le ricevute, relative a tutte queste spese, dove sono? “I revisori – ribadisce De Luca – devono compiere scrupolosamente la verifica delle spese effettuate ed è ciò che ho fatto anche a tutela dei colleghi. Per questo motivo è necessario che la richiesta di chiarimenti e di documentazione sulle spese da me elencate, venga adeguatamente soddisfatta dal Consiglio per dimostrare la trasparenza del bilancio e la gestione delle quote dagli iscritti. Cosa che fino ad ora non è accaduta.”
Riceviamo e pubblichiamo
Risponde Loredana Di Cesare
La relazione del 4 dicembre, come è facile verificare, è stata riportata nell’articolo a mia firma.