Il ministero della Difesa è pronto a fare la sua parte per i risparmi e la spending review, in particolare a tagliare il personale, a chiudere 385 caserme o presidi, per poi vendere gli immobili. E “immaginare una razionalizzazione” degli F35. La dichiarazione d’intenti è del ministro Roberta Pinotti che, intervistata da Maria Latella a SkyTg24, ha annunciato che entro un mese arriverà in consiglio dei ministri un provvedimento ad hoc e che sarà allestita una task force attiva 12 ore al giorno “per dare risposte, per non perdere tempo per mettere i beni della Difesa a disposizione dei Comuni, degli enti locali e anche dei privati. Da tanti anni ci sono immobili fermi, risolvere questo problema non sarà semplice ma è un dovere patriottico”. Per quanto riguarda i tagli, “stiamo passando da 190mila a 150mila militari da qui al 2024, e pensiamo di tagliare 20mila unità del personale civile della Difesa. E se ci sono ancora attendenti, li taglieremo”. Quanto agli aerei F35 “è lecito immaginare una razionalizzazione, si può ridurre e rivedere”, dice, ma prima “bisogna chiedersi che difesa vogliano, quale tipo di protezione ci può servire. C’è un impegno assunto dal governo, aspettiamo la fine dell’indagine conoscitiva per prendere le decisione”. Tutto questo mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, come ha scritto ilfattoquotidiano.it nei giorni scorsi, ha inserito tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio supremo di difesa le “criticità relative all’attuazione della Legge 244”, che assicura ai parlamentari il potere di controllo sulle spese militari.
La linea segnata dal ministro piace al Pd, compreso il deputato Edoardo Patriarca, componente della commissione Affari sociali, che da mesi si batte per un risparmio sugli F35: “E’ positivo se il ministro Roberta Pinotti pensa una riduzione degli F35 – dice – I soldi risparmiati potrebbero essere impiegati nell’implementazione della social card e nel reddito di cittadinanza. In un momento di crisi, le spese militari non sono una priorità. Investiamo nel sociale, nelle famiglie numerose e monoreddito”.