Povera Venezia! Ha nemici su tutti i fronti. Purtroppo dobbiamo riconoscerlo: le navi degli “INCHINI” sono davvero potenti. Non solo per le loro mostruose dimensioni in grado di scatenare tragedie come quella che ha causato il FUNEBRE inchino all’isola del Giglio, ma soprattutto per la lunga ed interminabile cortina di ferro alzata dal terribile silenzio della CENSURA. La quale inizia il suo tragico percorso cominciando dai giornali più prestigiosi fino ai vari Tg come quello su la 7 di Mentana e altri, per non parlare di coloro che si attorcigliano per ritrovare l’identità perduta o forse, mai avuta, tipo gli strani personaggi dell’attuale mondo politico.
Insomma, un filo spinato lungo chilometri ma invisibile, e proprio per questo ancora più pericoloso, poiché il suo reticolato è direttamente e saldamente piantato non nella terra, ma nell’animo di chi vuole uccidere l’ARTE della cultura. Unica e ultima spiaggia per capire chi siamo e da dove veniamo. Senza di lei non ci sarebbe più neanche il mare. E forse per questo Dio ha voluto che tre quarti della Terra fosse coperta dall’acqua. “Uno spreco abnorme” avranno pensato i carnefici della bellezza. Tutta quell’acqua poteva essere tranquillamente EDIFICABILE. Pensate quanti grattacieli si potrebbero costruire sulla laguna di Venezia se non ci fosse l’acqua. E non è detto che non ci stiano pensando.
Per ora dobbiamo accontentarci di quelli che galleggiano, alti 60 metri pari a un palazzo di 20 piani, in attesa che il governo darà l’ok per il prosciugamento delle acque. In quello precedente di governo, Clini e Passera avevano stabilito che le navi di passaggio, o meglio di “distruzione”, non dovevano superare le 40mila tonnellate. Probabilmente pensavano che Venezia va rovinata un po’ per volta altrimenti poi la gente si accorge chi sono i veri colpevoli. Per cui Clini e Passera, sono sì nemici della città, ma con 70mila tonnellate in meno. Di tutt’altro pensiero invece sono Brunetta e Alessandra Mussolini, che di Venezia vogliono essere nemici al 100%, perché dicono che “le navi danno lavoro a 100mila persone”, poi chi se ne frega se Venezia crolla e, come per l’Ilva, la gente poi si ammala di cancro.
Ma la cosa che più di tutti mi ha colpito, leggendo alcuni giornali, è che i veri nemici di Venezia pare che siano proprio i veneziani. Ma com’è possibile? C’è qualcosa che non quadra. Io fin da piccolo, dopo la scuola e anche dopo, quando facevo l’orologiaio, son sempre andato in vacanza in una piccola pensione al Lido Venezia, e la cosa che più di tutti mi attirava di voi veneziani era proprio la vostra simpatia e il vostro modo giocoso e sorridente di affrontare la vita. Non posso credere quindi, che per amore di “qualche skei in più” vi si annebbi la vista e soprattutto la mente, a tal punto da non rendervi conto di quali bellezze siete circondati. Non esiste una città al mondo dove il BELLO è così straripante ovunque ti volti: in ogni angolo, in ogni centimetro quadrato di qualunque pietra e qualunque mattone come a Venezia. Forse voi non lo sapete, ma siete gli unici al mondo ad avere la fortuna di una dimora all’interno di un “quadro vivente”.
Un quadro così antico che nei secoli ha ispirato uomini eccelsi come Tiziano, Tintoretto e, in particolare l’impareggiabile Canaletto specializzato nell’imprimere su tela la grande magìa di Venezia. Guardi i suoi quadri e non ti stanchi mai di guardarli. Tutto il mondo li apprezza e li guarda. Ma voi no. Voi veneziani potete anche fare a meno di guardarli, perchè siete VOI il quadro più bello. E in più avete una cosa che il grande Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, purtroppo non aveva: il MOVIMENTO. Sì, i suoi quadri sono belli, sublimi, superlativi e di una maestria irraggiungibile, ma non si muovono… Mentre il vostro di quadro è in continuo movimento. Quel movimento sacro della vita che le grandi navi cercano in tutti i modi di paralizzare. E’ questa la fine che rischiate di fare se non vi ribellate all’invasione di quei MOSTRI del mare.
Ma il nemico più feroce è il Tar del Veneto. Che in modo ottuso e spregiudicato ha dato torto ai tanti oppositori dello scempio Veneziano. Le gigantesche imbarcazioni non solo, secondo il MISERABILE Tar, devono continuare a sfilare davanti al Palazzo Ducale, ma a dispetto degli ambientalisti ha cancellato anche il decreto che vietava il passaggio sulla Laguna alle navi che superavano le 40mila tonnellate. Purtroppo il MISERABILE deve aver deciso che più le navi sono pesanti, e meglio è per Venezia e la grande sciagura stabilita da coloro che stanno tentando di assassinarla.
Ma dietro la lista dei nemici dell’ARTE e della CULTURA si nasconde purtroppo una sottolista che è molto più pericolosa di quella apparente, con tanto di nome e di sfrontata visibilità in ogni talk show, come questo Oscar Farinetti, che appena può rincorre la luce dei riflettori per sprecarsi in parole ipocrite come: “cose semplici che vengono dalla campagna e di mangiare sano” poiché mangiare sano, ci dice il centro commerciale del suo cervello, “è alla base della cultura”. Ma la tua cultura, caro Farinetti, è solo una facciata per riempire le tue tasche. Se veramente ci tenessi alla cultura e conoscessi il significato di questa parola così importante, dico che era giusto rilevare lo Smeraldo, ma non per umiliarlo con due salsicce arrosolate sul cemento come hai fatto tu, ma per ristrutturarlo e valorizzare invece la sua immagine storica, che di riflesso se ne sarebbe avvantaggiata anche la tua di immagine, se non altro per mascherare i tuoi veri istinti, che di certo non appartengono a un pensiero culturale.
E a questo proposito mi meraviglio di Sgarbi, del quale ho sempre apprezzato le sue battaglie contro la disinvolta distruzione dell’ARTE. Caro Victor si può anche essere amici di Farinetti, non dico di no, ma uno come te che ha un’idea da difendere, e la tua sembra davvero un’idea SANA, non può andare all’inaugurazione, anche se di un amico, per festeggiare la distruzione di uno dei maggiori TEATRI milanesi, divenuto ormai un impero, dove più di cinque generazioni si sono ritrovate per gioire e riflettere sulle tante storie che, proprio da quel palco, nelle varie forme artistiche e culturali ci venivano raccontate. Che sia stata una svista la tua?
da Il Fatto Quotidiano del 20 marzo 2014
Ambiente & Veleni
Adriano Celentano, l’accusa sul Fatto: Venezia, Eataly e i carnefici della bellezza
Il cantante: "Il miserabile Tar del Veneto ha deciso che più le maxi navi sono pesanti meglio è. Falsa la filosofia di Farinetti". Su cui aggiunge: "Mangiare sano 'è alla base della cultura'. Ma la tua cultura, caro Farinetti, è solo una facciata per riempire le tue tasche"
Povera Venezia! Ha nemici su tutti i fronti. Purtroppo dobbiamo riconoscerlo: le navi degli “INCHINI” sono davvero potenti. Non solo per le loro mostruose dimensioni in grado di scatenare tragedie come quella che ha causato il FUNEBRE inchino all’isola del Giglio, ma soprattutto per la lunga ed interminabile cortina di ferro alzata dal terribile silenzio della CENSURA. La quale inizia il suo tragico percorso cominciando dai giornali più prestigiosi fino ai vari Tg come quello su la 7 di Mentana e altri, per non parlare di coloro che si attorcigliano per ritrovare l’identità perduta o forse, mai avuta, tipo gli strani personaggi dell’attuale mondo politico.
Insomma, un filo spinato lungo chilometri ma invisibile, e proprio per questo ancora più pericoloso, poiché il suo reticolato è direttamente e saldamente piantato non nella terra, ma nell’animo di chi vuole uccidere l’ARTE della cultura. Unica e ultima spiaggia per capire chi siamo e da dove veniamo. Senza di lei non ci sarebbe più neanche il mare. E forse per questo Dio ha voluto che tre quarti della Terra fosse coperta dall’acqua. “Uno spreco abnorme” avranno pensato i carnefici della bellezza. Tutta quell’acqua poteva essere tranquillamente EDIFICABILE. Pensate quanti grattacieli si potrebbero costruire sulla laguna di Venezia se non ci fosse l’acqua. E non è detto che non ci stiano pensando.
Per ora dobbiamo accontentarci di quelli che galleggiano, alti 60 metri pari a un palazzo di 20 piani, in attesa che il governo darà l’ok per il prosciugamento delle acque. In quello precedente di governo, Clini e Passera avevano stabilito che le navi di passaggio, o meglio di “distruzione”, non dovevano superare le 40mila tonnellate. Probabilmente pensavano che Venezia va rovinata un po’ per volta altrimenti poi la gente si accorge chi sono i veri colpevoli. Per cui Clini e Passera, sono sì nemici della città, ma con 70mila tonnellate in meno. Di tutt’altro pensiero invece sono Brunetta e Alessandra Mussolini, che di Venezia vogliono essere nemici al 100%, perché dicono che “le navi danno lavoro a 100mila persone”, poi chi se ne frega se Venezia crolla e, come per l’Ilva, la gente poi si ammala di cancro.
Ma la cosa che più di tutti mi ha colpito, leggendo alcuni giornali, è che i veri nemici di Venezia pare che siano proprio i veneziani. Ma com’è possibile? C’è qualcosa che non quadra. Io fin da piccolo, dopo la scuola e anche dopo, quando facevo l’orologiaio, son sempre andato in vacanza in una piccola pensione al Lido Venezia, e la cosa che più di tutti mi attirava di voi veneziani era proprio la vostra simpatia e il vostro modo giocoso e sorridente di affrontare la vita. Non posso credere quindi, che per amore di “qualche skei in più” vi si annebbi la vista e soprattutto la mente, a tal punto da non rendervi conto di quali bellezze siete circondati. Non esiste una città al mondo dove il BELLO è così straripante ovunque ti volti: in ogni angolo, in ogni centimetro quadrato di qualunque pietra e qualunque mattone come a Venezia. Forse voi non lo sapete, ma siete gli unici al mondo ad avere la fortuna di una dimora all’interno di un “quadro vivente”.
Un quadro così antico che nei secoli ha ispirato uomini eccelsi come Tiziano, Tintoretto e, in particolare l’impareggiabile Canaletto specializzato nell’imprimere su tela la grande magìa di Venezia. Guardi i suoi quadri e non ti stanchi mai di guardarli. Tutto il mondo li apprezza e li guarda. Ma voi no. Voi veneziani potete anche fare a meno di guardarli, perchè siete VOI il quadro più bello. E in più avete una cosa che il grande Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, purtroppo non aveva: il MOVIMENTO. Sì, i suoi quadri sono belli, sublimi, superlativi e di una maestria irraggiungibile, ma non si muovono… Mentre il vostro di quadro è in continuo movimento. Quel movimento sacro della vita che le grandi navi cercano in tutti i modi di paralizzare. E’ questa la fine che rischiate di fare se non vi ribellate all’invasione di quei MOSTRI del mare.
Ma il nemico più feroce è il Tar del Veneto. Che in modo ottuso e spregiudicato ha dato torto ai tanti oppositori dello scempio Veneziano. Le gigantesche imbarcazioni non solo, secondo il MISERABILE Tar, devono continuare a sfilare davanti al Palazzo Ducale, ma a dispetto degli ambientalisti ha cancellato anche il decreto che vietava il passaggio sulla Laguna alle navi che superavano le 40mila tonnellate. Purtroppo il MISERABILE deve aver deciso che più le navi sono pesanti, e meglio è per Venezia e la grande sciagura stabilita da coloro che stanno tentando di assassinarla.
Ma dietro la lista dei nemici dell’ARTE e della CULTURA si nasconde purtroppo una sottolista che è molto più pericolosa di quella apparente, con tanto di nome e di sfrontata visibilità in ogni talk show, come questo Oscar Farinetti, che appena può rincorre la luce dei riflettori per sprecarsi in parole ipocrite come: “cose semplici che vengono dalla campagna e di mangiare sano” poiché mangiare sano, ci dice il centro commerciale del suo cervello, “è alla base della cultura”. Ma la tua cultura, caro Farinetti, è solo una facciata per riempire le tue tasche. Se veramente ci tenessi alla cultura e conoscessi il significato di questa parola così importante, dico che era giusto rilevare lo Smeraldo, ma non per umiliarlo con due salsicce arrosolate sul cemento come hai fatto tu, ma per ristrutturarlo e valorizzare invece la sua immagine storica, che di riflesso se ne sarebbe avvantaggiata anche la tua di immagine, se non altro per mascherare i tuoi veri istinti, che di certo non appartengono a un pensiero culturale.
E a questo proposito mi meraviglio di Sgarbi, del quale ho sempre apprezzato le sue battaglie contro la disinvolta distruzione dell’ARTE. Caro Victor si può anche essere amici di Farinetti, non dico di no, ma uno come te che ha un’idea da difendere, e la tua sembra davvero un’idea SANA, non può andare all’inaugurazione, anche se di un amico, per festeggiare la distruzione di uno dei maggiori TEATRI milanesi, divenuto ormai un impero, dove più di cinque generazioni si sono ritrovate per gioire e riflettere sulle tante storie che, proprio da quel palco, nelle varie forme artistiche e culturali ci venivano raccontate. Che sia stata una svista la tua?
da Il Fatto Quotidiano del 20 marzo 2014
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “La presentazione di Fondazione Bicocca è un momento importante perché Bicocca ha già dimostrato, spostandosi in quest'area geografica della città, di fare tanto per il territorio in cui è immersa, con una trasformazione ambientale e strutturale". Lo afferma Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
"Basti pensare - dice - a tutti gli investimenti sul verde che ha fatto e che circondano quest'area, ma soprattutto culturale, sulla parte che riguarda la proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, la possibilità di avvicinare e orientare ancora di più tante ragazze e ragazzi alle materie che l’Università Bicocca rappresenta in questo territorio. Ora attraverso la Fondazione, si cerca di creare quel ponte ancora più esplicito, ancora più forte con il mercato del lavoro”.
"L’obiettivo della Fondazione è trasformare da un lato il mercato del lavoro, avvicinandolo sempre di più alle aspettative di tante ragazze e ragazzi, dall'altro lato avvicinare questo patrimonio di giovani alle proposte che ci sono nel mercato del lavoro, orientandoli e formandoli nel modo corretto a fronte delle tante vacancies che ci sono in diversi settori. Un obiettivo molto utile non solo a Milano, ma al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il costo delle bollette in Italia ha raggiunto picchi insostenibili per famiglie e imprese. Oggi la segretaria Schlein ha dimostrato che sono possibili interventi urgenti e immediati per abbassare il costo dell’energia. Nello stesso giorno in cui il governo Meloni fa slittare il cdm per affrontare la questione: sono nel caos. Seguano le proposte del Pd, perché gli italiani non possono rimetterci di tasca propria per l’incompetenza di questa destra". Lo scrive sui social Alessandro Zan del Pd.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Il valore di Fondazione Bicocca è un atto di coraggio, ma anche di eredità, perché questo è il mio ultimo anno di mandato. Pertanto, l'ottica è mettere a disposizione le competenze, ma anche il coraggio, di un grande ateneo pubblico multidisciplinare, come Bicocca, a disposizione della società civile a 360 gradi”. Così Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Tutti noi sappiamo dell'incertezza economica, dei problemi relativi al mancato sviluppo delle competenze e dell'inverno demografico. Queste sfide non sono solo italiane, ma anche europee, rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina e fanno riflettere sul gap di innovazione tecnologica che caratterizza tutta l'Europa e in particolare il nostro Paese. Pertanto - spiega la rettrice Iannantuoni - è motivo di orgoglio avere da un lato lo sviluppo delle competenze e dall’altro mettere a disposizione i nostri laboratori e le nostre migliori menti insieme alle imprese per fare sviluppo e crescita. Non c'è innovazione tecnologica se non c’è giustizia sociale, cioè se l’innovazione non è a favore di tutti. Un esempio sono le polemiche legate alle auto elettriche”.
“Quindi, il nostro approccio è multidisciplinare, innovativo e diverso, com’è diversa Bicocca, e si propone come una piattaforma di connessioni per il futuro, come abbiamo voluto chiamare la giornata di oggi e aspettiamo tutte le imprese del terzo settore, gli Irccs, gli istituti di cura, le scienze della vita, Tutti insieme per dare una speranza diversa al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il governo Meloni, in quasi due anni, non ha adottato alcuna misura efficace per contrastare l’aumento delle bollette, preferendo smantellare il mercato tutelato e aggravando così la situazione di famiglie e imprese". Lo afferma Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio alla Camera, sottolineando la necessità di un cambio di rotta immediato. Il Partito Democratico torna a chiedere interventi concreti, proponendo due soluzioni centrali: separare il costo dell’energia da quello del gas e istituire un ente pubblico che possa garantire prezzi più accessibili.
"Non possiamo accettare – aggiunge Pagano – che il nostro sistema energetico rimanga vincolato a un meccanismo che pesa enormemente sulle tasche di cittadini e aziende. Il gas è la fonte più costosa e instabile, e continuare a legare il prezzo dell’elettricità a questa risorsa è un errore che il governo deve correggere subito. Le bollette stanno raggiungendo livelli insostenibili proprio nei mesi di maggiore consumo: Meloni e la sua maggioranza si decidano ad agire, perché gli italiani non possono più aspettare", conclude Pagano.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Non è più procrastinabile un intervento del Governo per contenere i costi delle bollette, oramai insostenibili per milioni di italiani. Governo e maggioranza facciano proprie le proposte del Pd avanzate da Elly Schlein e tutte a costo zero. Proposte semplici, chiare ed efficaci. Approviamole con spirito bipartisan per il bene del Paese". Così in una nota il senatore del Pd Michele Fina.
"Dopo che il taglio delle accise, promesso dalla presidente Meloni, era rimasto intrappolato nella distanza che c'è tra il dire e il fare e nulla è stato fatto è ora che maggioranza e governo prendano atto della gravità della situazione. Come si fa a non rendersi conto che questa emergenza bollette si aggiunge all’aumento di carburante, RC Auto e pedaggi, beni alimentari, materiale scolastico e affitti? Una situazione sconfortante che si va ad aggiungere ad una economia che arretra da 750 giorni, proprio mentre attendiamo gli effetti nefasti dei dazi di Trump".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Si riunirà domani pomeriggio il gruppo Pd della Camera e all'ordine del giorno c'è anche la questione della pdl Cisl sulla partecipazione dei lavoratori. Dopodomani infatti si riunirà in mattinata il Comitato dei 9 e quindi è atteso il provvedimento in aula. Provvedimento sul quale si sono registrate sensibilità diverse tra i dem. Con il disagio dell'area riformista, in particolare, a dire no all'iniziativa promossa dalla Cisl. Per un altro pezzo dei dem invece, come Arturo Scotto e Maria Cecilia Guerra, il testo base è stato stravolto dalla maggioranza ed è quindi insostenibile. Testo su cui, per altro, ha messo il cappello la stessa premier Giorgia Meloni parlando all'ultima assemblea Cisl.
I dem, per trovare una quadra, si erano già confrontati nelle settimane scorse in una riunione del gruppo a Montecitorio. Si era deciso di rinviare la decisione sul voto, in attesa di vedere se la maggioranza si fosse resa disponibile ad accogliere alcune modifiche, in aula, proposte dal Pd. "Attendiamo un segnale", si era detto. A quasi un mese di distanza però il 'segnale' non sembra arrivato. Dice Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro: "Noi abbiamo tenuto sempre come bussola il merito. E votare no al mandato al relatore, è stata un scelta di merito perchè il testo base Cisl è stato completamente stravolto e peggiorato. Tanto che viene da chiedersi come sia possibile che un grande sindacato come la Cisl possa riconoscere come proprio il provvedimento che arriva in aula...".
"Ma -aggiunge- abbiamo detto che eravamo disponibili a modificare il nostro no in commissione, se in aula la maggioranza avesse dato l'ok ad alcune significative modifiche. Al momento, però non abbiamo avuto alcun segnale in questa direzione". E quindi, va a finire che il Pd si divide? "Non credo proprio". Magari si va verso un'astensione? "Domani abbiamo il gruppo, discuteremo domani".
Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) - L'intervento e le cure per il tumore al seno possono avere un forte impatto sulla sfera emotiva e sessuale della donna; il bisogno di recuperare femminilità e intimità, così come il desiderio di maternità, sono molto sentiti dalle pazienti, che però non ne parlano. Lo confermano i dati di un'indagine condotta da Iqvia e promossa da Europa Donna Italia per comprendere l'impatto della malattia sull'identità femminile e la relazione di coppia. I risultati sono stati presentati nel corso del convegno scientifico 'Rəvolution in medicine', che si è tenuto sabato 22 febbraio all'università degli Studi di Milano.
Oltre il 90% delle donne riscontra problemi legati alla sfera sessuale in seguito a interventi e trattamenti per il tumore al seno, ma il 66% non ne parla con nessuno e il 42% rinuncia a gestirli, evidenzia la ricerca coordinata da Isabella Cecchini, responsabile del Centro studi Iqvia Italia, che ha coinvolto 382 donne con diagnosi di tumore al seno di diverse fasce di età e a diverso stadio di malattia. I risultati indicano che le tematiche relative a emozioni e sessualità sono percepite importanti per il 72% del campione, ma restano taciute non solo dalle donne stesse - principalmente per timore, vergogna, idea che siano aspetti secondari rispetto alle priorità dettate dalla malattia - ma anche dai medici.
"Rispetto agli esordi del mio essere oncologa - dichiara Manuelita Mazza, oncologa della Senologia medica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano e responsabile scientifica di 'Rəvolution in medicine' - la vita delle pazienti è cambiata. In poco più di vent'anni ho assistito a grandi passi avanti nella capacità di curare il tumore al seno, anche nelle forme metastatiche; tuttavia, se si guarisce sempre di più e l'aspettativa di vita è più lunga, non sono certa sia anche più larga, più piena, più densa di vita stessa. La salute sessuale è un aspetto puntualmente trascurato del benessere di chi ha una diagnosi impegnativa come il tumore al seno, specie se metastatico, ma è parte integrante del benessere di ciascuna donna e non può essere un argomento omesso a fronte di una diagnosi di tumore al seno".
"Fornire alla paziente informazioni chiare sugli effetti collaterali sessuali dei trattamenti e, se desiderato, includere il partner nelle discussioni cliniche può fare una grande differenza - prosegue Mazza - Questa apertura non solo supporta meglio la paziente, ma le permette di sentirsi compresa in una delle sfere più intime e vulnerabili della sua vita".
I dati presentati confermano quanto un cambio di passo sia necessario: appena il 22% delle donne intervistate ha un alto livello di consapevolezza dell'impatto delle terapie sulla propria sessualità, l'11% ha interrotto la relazione con il proprio partner dopo la diagnosi di tumore al seno e 2 coppie su 3 hanno interrotto i rapporti sessuali. Anche sul fronte della maternità emergono dati significativi: solo 3 pazienti su 4 parlano del desiderio di diventare madri con il proprio medico di riferimento, e la comunicazione risulta chiara e rassicurante appena per la metà di esse, con il risultato che troppo spesso si rinuncia al proprio progetto di vita perché non si sono ricevute informazioni adeguate.
"E' il momento di promuovere un cambiamento - commenta Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - e far sì che i problemi riscontrati dalle pazienti nella sfera emotiva e sessuale escano dal cono d’ombra del tabù. Le donne chiedono un supporto specifico da parte dei medici e vorrebbero essere affiancate anche dagli psiconcologi. L'impegno di Europa Donna in queste direzioni non mancherà. Già dal 2022 abbiamo avviato il progetto 'Come Prima', dedicato al recupero della femminilità e al desiderio di maternità delle donne con tumore del seno, coinvolgendo le pazienti, i loro partner e i medici con materiale informativo e appuntamenti dedicati, e proseguono i nostri sforzi per promuovere e normalizzare il dialogo tra pazienti e professionisti sanitari, medici in primis, anche su questi aspetti. Non dimentichiamo che la presa in carico delle pazienti deve prendere in considerazione non solo la malattia di per sé, ma la donna nella sua interezza, con i suoi bisogni fisici e psicologici".