Affitto pagato dall’amico imprenditore? La procura di Firenze apre un fascicolo conoscitivo e il Movimento 5 stelle chiede spiegazioni in Parlamento. Ma nessuno risponde. Bocciata per mancanza di tempo la richiesta del capogruppo grillino in Senato Vincenzo Maurizio Santangelo di calendarizzare un question time immediato “per spiegare i rapporti tra il Presidente del consiglio e l’imprenditore Carrai e soprattutto, spiegare agli italiani che titolo godeva del suo appartamento vicino a Palazzo Vecchio”. Scartata anche la richiesta di discussione immediata della mozione per chiedere le dimissioni del sottosegretario indagato Francesca Barracciu. A entrambe le richieste, avanzate nella riunione dei capigruppo, gli altri partiti politici si sono opposti. “Renzi e il suo governo”, ha commentato Santangelo, “non vogliono la trasparenza. Vista l’urgenza degli argomenti, per poter rispettare questo calendario dei lavori proponevamo di svolgere le sedute anche nelle giornate di venerdì e sabato. Tutti i partiti hanno detto ‘no’ alle richieste del Movimento 5 Stelle. Sono senza vergogna. Per Pd, Forza Italia e compagnia la trasparenza può attendere”. Una risposta di cui, dicono i parlamentari, non si accontenteranno: “La vicenda”, ha commentato il deputato Riccardo Fraccaro, “è di natura prettamente politica: il sindaco del Consiglio deve spiegare perché ha affidato incarichi pubblici ad un imprenditore che gli ha pagato per anni l’affitto e ha ricevuto incarichi e appalti”.

Il Movimento 5 stelle chiede spiegazioni sulla vicenda che riguarda l’appartamento a Firenze di Matteo Renzi. Per quasi tre anni l’ex sindaco ha vissuto in una casa al quinto piano di via degli Alfani 8, a due passi da Palazzo Vecchio. A pagare l’affitto, dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio scorso, l’imprenditore Marco Carrai, 38 anni, fidato consigliere e migliore amico del premier. Ora la Procura di Firenze, in seguito a un esposto ricevuto nei giorni scorsi, come riportato da il “Corriere della Sera”, ha aperto un fascicolo per fare chiarezza sui rapporti tra l’ex sindaco e l’imprenditore fiorentino e per verificare se quest’ultimo abbia ottenuto favori in cambio. Si tratta di un fascicolo esplorativo: al momento non ci sono né indagati, né sono formulate ipotesi di reato. Il procuratore aggiunto Giuliano Giambartolomei, che dal 27 ottobre regge la Procura dopo il pensionamento di Giuseppe Quattrocchi, affiderà le indagini a un pm per accertare che non sia stato danneggiato l’interesse pubblico.

In quell’appartamento Renzi aveva trasferito la sua residenza da Pontassieve (paese a 20 chilometri da piazza Signoria, dove abitano la moglie Agnese e i tre figli) per seguire da vicino il governo di Palazzo Vecchio e, soprattutto, per votare nella città che amministrava. A pagare l’affitto, come rivelato da “Libero” nei giorni scorsi (prima 900 e poi 1.200 euro al mese) non era però Renzi, bensì Carrai, che ha guidato in passato un’importante partecipata di Palazzo Vecchio, la Firenze Parcheggi, e adesso è presidente di Adf, la società che gestisce l’aeroporto di Firenze (di cui sempre il Comune detiene una quota). A tenere puntati i riflettori su Carrai è da qualche giorno la polemica della sinistra fiorentina sulla mostra che nelle prossime settimane vedrà a confronto a Palazzo Vecchio le opere di Jackson Pollock e Michelangelo. Per la grande esposizione il Comune pagherà agli organizzatori 375mila euro. Una delle curatrici è Francesca Campana Comparini, 26 anni, laureata in filosofia, che a settembre sposerà Carrai nella basilica di San Miniato al Monte.

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