Sullo sfondo, dopo il referendum per l’annessione della Crimea, prosegue a distanza la guerra di sanzioni di Usa e Unione europea contro Mosca. Ma in primo piano c’è l’annessione della penisola alla Russia. Almeno dal punto di vista del Cremlino. Dopo l’approvazione all’unanimità della Camera alta del Parlamento (Senato), e il via libera della Duma di giovedì preceduta dal benestare della Corte costituzionale, è arrivata anche la firma definitiva di Vladimir Putin e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Se una parte dell’Ucraina decide di unirsi a Mosca, Kiev avvia il percorso di avvicinamento all’Unione europea, quello che il presidente Yanukovich aveva osteggiato fino alla sua deposizione e che nei mesi scorsi ha portato migliaia di cittadini e causato decine di morti a piazza Maidan e in tutto il Paese. Il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy ha annunciato la firma del premier ucraino Arseni Iatseniuk sulla parte politica dell’Accordo di associazione con la Ue. Un passo che, dice il presidente del Consiglio europeo, “simbolizza l’importanza delle relazioni e la volontà di proseguire oltre”. Inoltre l’Ucraina insieme all’Onu hanno trovato “una soluzione congiunta” per creare “una commissione internazionale per risolvere la situazione in Crimea”.
Mentre a Sebastopoli decine di persone sono in coda di fronte all’Ufficio passaporti della città per ottenere il documento russo, per il ministro degli Esteri russo Lavrov le sanzioni contro la Russia sono “illegali e irrazionali” e porteranno alla creazione di “barriere non necessarie”. Il ministro reputa inoltre “al di fuori della realtà” le richieste di inviare una missione Osce in Crimea. Bruxelles, però, mantiene ferma la sua posizione: “L’annessione della Crimea alla Russia è una chiara violazione della legislazione internazionale – ha detto Van Rompuy al termine dell’incontro sulla crisi ucraina – Riteniamo incostituzionale il referendum e non lo riconosceremo mai. Non c’è posto per l’uso della forza”. Van Rompuy ha anche annunciato l’inasprimento delle misure Ue contro il Cremlino, visto che Bruxelles “ha deciso di allungare la lista di nomi con il congelamento dei beni, ai 21 se ne sono aggiunti altri 12”, vicini al presidente Putin, tra i quali anche il vice premier Dmitry Rogozin. Ma il consiglio europeo ha dato il via libera anche per il primo provvedimento economico contro le merci provenienti dalla penisola e commercializzati in Europa.
Completata l’annessione della Crimea – La sigla del documento che completa l’annessione della regione e della città di Sebastopoli alla Federazione russa è avvenuta al Cremlino e Putin ha definito l’annessione “un evento straordinario”. Mosca ha avviato le procedure di annessione della penisola dopo il referendum di domenica scorsa, con il quale la regione ha votato a favore della secessione dall’Ucraina e dell’adesione a Mosca. Dopo l’esito, martedì Putin ha siglato con i leader della Crimea il trattato per l’annessione. Poi mercoledì è arrivato l’ok della Corte costituzionale russa, ieri il trattato è stato approvato dalla Duma e infine oggi dal Senato russo. Il primo stato a riconoscere la legittimità dell’annessione è stata l’Armenia, per questo Kiev ha richiamato il proprio ambasciatore, Ivan Kukhta, per consultazioni dopo la decisione di Erevan.
L’accordo Ue-Ucraina – E’ parte del patto sul quale era arrivata il 21 novembre scorso la marcia indietro dell’allora presidente ucraino Viktor Yanukovich, la cui scelta di preferire all’Ue un accordo di salvataggio da 15 miliardi di dollari aveva scatenato le proteste di piazza. Le manifestazioni avevano poi portato alla fuga di Yanukovich da Kiev in Russia e all’istituzione di un nuovo governo ad interim, avviando una delle peggiori crisi politiche dalla Guerra fredda. Due settimane fa le forze russe hanno preso il controllo della penisola di Crimea, a maggioranza russofona, che domenica ha votato in un referendum a favore dell’annessione a Mosca.
La commissione internazionale Ucraina-Onu – Inoltre Kiev, insieme alle Nazioni Unite, avvierà una commissione internazionale per cercare di trovare una soluzione per la crisi ucraina. Lo ha annunciato il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, subito dopo un incontro a Kiev con il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon. La Commissione dovrebbe essere presieduta dall’Onu e dovrebbero farne parte – secondo il capo di Stato ucraino – i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia: Paesi che hanno firmato nel 1994 il Memorandum di Budapest impegnandosi a garantire l’integrità territoriale dell’Ucraina in cambio della sua rinuncia all’arsenale nucleare ereditato dall’Urss.
Congelamento dei beni per 12 russi e sanzioni contro merci della Crimea – Il numero degli individui colpiti dalle restrizioni sui visti e dal congelamento degli asset finanziari sale così a 33. “Sulle 12 persone che entreranno nella lista delle sanzioni – ha spiegato il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, al termine della prima giornata del vertice europeo – dobbiamo seguire le procedure giuridiche, ma vi assicuro che si tratta di 12 nomi di altissimo livello”. Inoltre la Ue ha deciso di cancellare il summit con la Russia previsto per il 3 giugno prossimo a Sochi. Inoltre il premier britannico David Cameron ha annunciato le prime sanzioni economiche intraprese contro la penisola: “”Abbiamo deciso che i prodotti della Crimea potranno essere venduti liberamente in Ue solo se arrivano attraverso l’Ucraina, altrimenti saranno sottoposti a forti penalità”, così il premier britannico David Cameron al briefing di fine vertice europeo”. Il primo ministro inglese ha anche sottolineato: “Abbiamo deciso di accrescere i nostri sforzi per ridurre la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia e abbiamo dato mandato alla Commissione di presentare un piano comprensivo per giugno, per raggiungere questo obiettivo”. Poi, parlando dell’escalation che potrebbe far scattare la fase 3 della strategia Ue per fare pressing sulla Russia, Cameron ha detto: “Ad esempio, se le truppe russe entrassero nella parte Est dell’Ucraina, la Russia deve sapere che questo farebbe scattare sanzioni ad ampio raggio” in campo economico e finanziario.
Fitch “boccia” Mosca – Intanto l’agenzia di rating Fitch ha abbassato il suo outlook sulla Russia da “stabile” a “negativo” e lo stesso ha fatto giovedì sera Standard&Poor’s che lo ha fissato a ‘BBB’. La revisione di Fitch tiene conto del potenziale impatto delle sanzioni economiche in arrivo per la vicenda Ucraina, che dopo l’annessione della Crimea diventeranno più pesanti. Gli investitori stranieri a quel punto potrebbero ritirarsi dai mercati russi. Inoltre la crescita del Pil russo a dicembre si è fermata ad un modesto 1,3%. Al momento Fitch non intende cambiare il suo rating, una revisione è prevista a fine luglio.