Che il sindaco Pd di Castenaso Stefano Sermenghi fosse un renziano della prima ora (‘ante-marcia’, avrebbero detto in altri tempi) non si può negare. Quando tutti i dirigenti emiliani qui applaudivano e davano pacche sulle spalle a Pierluigi Bersani, e l’allora sindaco di Firenze era da molti temuto come la peste, Sermenghi lo aveva più volte invitato a tenere i suoi comizi nel palazzetto del suo comune. Tuttavia in pochi si sarebbero immaginati che l’amministratore della piccola cittadina alle porte di Bologna avrebbe chiesto (pur se solo politicamente) la mano della sorella del capo del governo. Benedetta Renzi, 42 anni, da tempo trasferitasi oltre-appennino per motivi sentimentali (un marito e tre figli) potrebbe diventare dopo il 25 maggio assessore alla scuola del piccolo comune alla periferia est di Bologna.
“Ho deciso di chiedere a Benedetta di fare l’assessore nella mia giunta se vincerò le elezioni e ho anche un’idea precisa sulla delega da affidarle: scuola e sociale, due settori che sono ampiamente nelle sue corde”, ha detto Sermenghi. Poi il sindaco, che ha appena vinto le primarie per la ricandidatura, ha anticipato le possibili critiche: “Ho pensato a Benedetta Renzi non per il suo cognome, ma per il suo nome. È una persona molto in gamba e sono certo che potrebbe fare molto bene l’assessore”. L’idea peraltro non è quella di una candidatura alle comunali, per un posto da consigliera, ma proprio un posto in giunta: “Non avrò bisogno della figura di Benedetta per farmi campagna e vincere le elezioni. Io ho vinto le primarie con il 75% delle preferenze”, spiega a ilfattoquotidiano.it Semenghi. “Vorrei che lavorasse nella mia squadra dopo le elezioni”.
Dal canto suo la sorella del premier, intervistata dal quotidiano Repubblica, non ha respinto l’idea: “Sto valutando la proposta che mi è appena arrivata, non abbiamo ancora deciso e lo faremo tutti insieme nel gruppo di lavoro – ha risposto Benedetta, laureata in scienze politiche – io lavoro nell’azienda di famiglia, non ho competenze specifiche sul welfare legate alla mia professione, ma sono capo scout e sono sempre stata attiva nel volontariato. Credo siano queste le caratteristiche per cui sono stata ritenuta adatta a quella delega”. L’azienda in questione è la Eventi 6, di cui Benedetta è azionista insieme alla sorella, la stessa ditta che assunse Renzi nel 2003 poco prima della sua candidatura a presidente della provincia di Firenze. Su quella assunzione Il Fatto Quotidiano ha indagato a lungo: il sospetto è che sia stata effettuata solo perché poi i contributi pensionistici di Matteo potessero essere pagati dalla Provincia.
Per tornare a Castenaso, non è ancora chiaro se il nome di Benedetta Renzi verrà fatto solo al momento della formazione della giunta, oppure se ci sarà una vera e propria candidatura nelle liste delle elezioni a consigliere comunale. Di certo, se Benedetta accetterà, l’assessorato sarà sicuro, visto che da quelle parti la sconfitta del Pd non è neppure calcolata tra le più remote probabilità.
Sempre presente durante le visite bolognesi del fratello sin da quando Matteo ha intrapreso la sua scalata verso i palazzi romani, Benedetta Renzi, seppure senza troppo esporsi, dal 2012 era già una attivista dei Comitati Adesso! che tra l’ottobre e il dicembre 2012 ricevevano in tutta Italia il camper di Renzi. Ora, dopo anni passati nelle retrovie, domenica 16 marzo, in apertura di un incontro organizzato in un hotel di Castenaso, Benedetta ha preso la parola al posto del sindaco Sermenghi davanti a una platea di “renziani della prima ora” arrivati da tutta Italia. E forse lì è iniziata anche la sua carriera politica.