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Brescia, il selfie di protesta degli infermieri neolaureati (e disoccupati)

Dalla città lombarda è partita l’iniziativa #selfiEinfermieri: i giovani pubblicano su Facebook i propri autoscatti per raccontare la loro determinazione nella ricerca di un’occupazione
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“Chi la dura la vince”, “barcollo ma non mollo”, “non voglio diventare un divano”. Con queste parole si fanno coraggio i neolaureati in infermieristica di Brescia, alla ricerca di un lavoro. E lo fanno con il “selfie”, l’autoscatto che spopola sui social network. “Parola dell’anno 2013”, secondo l’Oxford dictionary, il selfie è sembrato ai giovani lo strumento più adatto per veicolare la propria determinazione a trovare un’occupazione

L’iniziativa in questione si chiama #selfiEinfermieri ed è stata lanciata dal gruppo giovani del collegio Ipasvi (Infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d’infanzia) di Brescia. “Si parla tanto delle cifre della disoccupazione giovanile, ma non si racconta delle persone che stanno dietro a questi numeri”, spiega Roberto Ferrari, tra i promotori del progetto. “I nostri selfie non sono narcisisti, abbiamo voluto dare voce a tutti quei ragazzi che hanno entusiasmo, voglia di fare, e non si piangono addosso”. Il gruppo di giovani ha una propria pagina Facebook dove sono pubblicati gli autoscatti dei neolaureati che, con una buona dose di autoironia, raccontano la loro condizione di disoccupati.

L’iniziativa sta prendendo piede anche in numerosi siti dedicati agli addetti ai lavori, da Nurse24 a Quotidiano infermieri. Non solo. I ragazzi bresciani sono stati contattati anche dai colleghi di altre città, per esempio Ancona, che si sono detti interessati al progetto. “Il nostro era considerato un mestiere immune alla disoccupazione, ma negli ultimi anni è diventato sempre più difficile trovare lavoro”, continua Ferrari. I dati del XVI rapporto AlmaLaurea confermano questa tendenza: se nel 2007, a un anno dalla laurea in infermieristica, il 94% degli studenti aveva trovato un lavoro, questa percentuale è scesa a quota 63% nel 2012. La gravità della situazione si evince dal fatto che l’idea è partita proprio da Brescia, città che vanta una delle più efficienti strutture del Paese: gli Spedali civili sono arrivati al secondo posto, dietro al San Raffaele di Milano, nella classifica 2013 dei migliori ospedali d’Italia stilata dell’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

“Molti neolaureati devono arrangiarsi trovando un’occupazione poco qualificata o emigrando all’estero, soprattutto in Gran Bretagna, Svizzera e Germania. E’ vergognoso”, prosegue Ferrari. “Le agenzie di lavoro inglesi vengono spesso in Italia a fare reclutamento di neolaureati in ambito infermieristico”. Non a caso, sulla pagina Facebook dei giovani infermieri di Brescia, i ragazzi si scambiano informazioni su come cercare lavoro all’estero e condividono le testimonianze di chi trovare un’occupazione fuori dai confini nazionali.

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