Ispezione negli uffici della Fondazione Monte dei Paschi di Siena condotta da funzionari della Consob e dalla Guardia di finanza. I controlli riguardano – secondo quanto risulta dalle prime indiscrezioni riportate dall’Ansa – un’ipotesi di insider trading risalente al dicembre dell’anno scorso, quando furono diffuse notizie di cessione di azioni ordinare della banca Mps possedute dalla Fondazione.
Dopo la diffusione di quelle notizie, Palazzo Sansedoni precisò il 4 dicembre scorso, su richiesta della Consob, che fino a quella data non aveva avviato “alcuna cessione delle azioni ordinarie” della banca, sottolineando di possedere, sempre alla data del 4 dicembre, azioni pari al “33,5% del capitale ordinario e complessivo” dell’istituto senese. La Fondazione ribadì poi che “dopo aver preso atto della decisione del cda della banca di convocare l’assemblea con la proposta di un aumento delegato di capitale con diritto di opzione fino a 3 miliardi euro”, di riservarsi “ogni determinazione in merito, restando determinata a lavorare per la messa in sicurezza dell’ente, la salvaguardia del proprio patrimonio e, non ultimo, la tutela del proprio ruolo nel territorio”. Palazzo Sansedoni, infine, ribadì “l’impegno a continuare ad accompagnare la banca, ove possibile, nel suo percorso di rilancio, con responsabilità e nella chiarezza degli obiettivi, senza rinunciare al proprio ruolo di azionista storico”.
La diffusione delle false notizie relative alla presunta cessione da parte della Fondazione di azione possedute in Mps, che determinarono per alcuni giorni anomalie nell’andamento del titolo in Borsa, sono state oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica di Siena da parte della presidente della stessa Fondazione Antonella Mansi. Ne è derivato un nuovo fascicolo giudiziario per insider trading e manipolazione del mercato. Nell’ambito di tale indagine, il 24 gennaio scorso la presidente della Fondazione è stata ascoltata per quattro ore dai pm in qualità di persona informata sui fatti. Mentre la Procura procede per eventuali profili di rilievo penale, la Consob, assistita da militari del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, sta approfondendo eventuali fatti di rilievo amministrativo e in questo contesto si inserisce l’ispezione avviata questa mattina nella sede della Fondazione.
Nei giorni scorsi Palazzo Sansedoni aveva ceduto il 12% della banca senese incassando 335 milioni di euro destinati ad estinguere il debito residuo con i finanziatori dell’aumento di capitale dell’estate 2011.