La storia, a Bologna e dintorni, sta facendo discutere molto. Anche perché Tamara Imbaglione per 12 anni ha lavorato a fianco di Maurizio Cevenini, il consigliere comunale e regionale del Partito democratico che nel maggio 2012 si tolse la vita gettandosi dalla finestra del suo ufficio. Ma in questa vicenda che raccontiamo, il Cev, il politico più amato dai bolognesi negli ultimi anni, non c’entra niente. La sua segretaria invece è finita sotto i riflettori delle cronache locali per una foto su Facebook che la ritrae a danzare in balera. Il punto è che la donna, dipendente comunale da 25 anni, da luglio 2013 è in malattia. Pagata, naturalmente. Tunnel carpale e altri problemi a entrambi i polsi che hanno comportato diversi interventi chirurgici. E più o meno dallo stesso periodo è anche candidata a sindaco (lista civica appoggiata dal Pd) del paesino montano di Loiano. “Guarda caso – spiega la protagonista del caso a ilfattoquotidiano.it – queste mitragliate dei giornali arrivano proprio ora che la mia lista sembrava avere maggiori possibilità di vittoria”.
Insomma una polemica orchestrata da qualche “avvoltoio” per fini elettorali, secondo Imbaglione, 55 anni, che da maggio 2012 (dopo la morte di Cevenini), lavora negli uffici di Luca Rizzo Nervo, assessore Pd della giunta comunale di Virginio Merola. È sufficiente tuttavia guardare la pagina facebook, pubblica, della candidata per notare che in questi mesi, nonostante il problema alla mano, l’aspirante primo cittadino ha partecipato a più di una manifestazione per promuovere il proprio nome nella corsa a sindaco. “Non mi hanno operato ai piedi, alla testa, alla vista, non devo stare a letto e soprattutto ciò che io faccio non porta a un aggravamento della mia condizione per quanto riguarda il problema alla mano”. Poi la candidata spiega: “Ho un problema alle mani, non ai piedi, e quella foto su facebook mentre qualcuno prova a farmi ballare, in occasione di un incontro della mia lista, non la toglierei mai. Non devo nascondere niente a nessuno”.
A fine 2013, dopo 5 mesi di assenza, Imbaglione era rientrata in ufficio a Bologna per qualche giorno. Poi un medico dell’Inps, spiega, le ha consigliato di rimettersi in malattia per evitare un aggravamento: “Parliamo di tre interventi a ognuna delle due mani. Prima, a luglio, alla mano destra. Poi – prosegue la dipendente del comune di Bologna – a gennaio 2014 è stata la volta della sinistra. In entrambi i casi è stata inserita una endoprotesi. Se io domani ricevessi la visita del medico dell’Inps per il ritorno al lavoro, non verrei riammessa a svolgere le mansioni svolte sinora. Purtroppo non riesco più a lavorare con un mouse, non riesco ad afferrare bene le cose con le mani”.
Tamara Imbaglione spiega inoltre che tutti gli incontri elettorali ‘documentati’ su facebook sarebbero avvenuti sempre dopo le ore 18. Sino a quell’ora e dalle 9 del mattino, infatti, i dipendenti pubblici sono tenuti alla reperibilità nel loro domicilio, domenica e festivi inclusi. Per non avere i vincoli orari la dipendente pubblica dovrebbe vedersi riconosciuta la “causa professionale”: “Ho fatto richiesta per una visita dei medici Inail, ma al momento non ho ancora avuto risposta. Sono loro che dovranno giudicare se la mia è una malattia professionale, che dipende cioè dal mio lavoro, dalla postura alla scrivania probabilmente”.
La candidata sindaco infine spiega che cosa farà da domani: “Da domattina sospendo la malattia, perché sono stanca di stare in questa sorta di ‘arresti domiciliari’, e ho bisogno di uscire. In questi mesi il mio quartier generale è stata solo casa mia, sino alle 18. Da domani mi prendo le ferie. Ho 48 giorni di ferie arretrate, sa. Poi nel caso venissi eletta prenderò l’aspettativa non retribuita”. E alla nostra domanda se non sia opportuno scegliere da subito questa ultima opzione, invece delle ferie, anche queste pagate come la malattia, la candidata spiega: “Al comune di Bologna le ferie mi costringerebbero comunque a farle”.
L’assessore Luca Rizzo Nervo interpellato sul caso dal Corriere di Bologna ha risposto così: “Sono informato del fatto che ha avuto problemi di salute che le rendevano impossibile il lavoro d’ufficio. Le regole sulla malattia sono inequivocabili, non spetta a me verificare il sussistere della malattia. Faccio l’assessore, non il medico del lavoro”.
Emilia Romagna
Dipendente pubblica in malattia di giorno. In balera da candidata sindaco Pd la sera
Tamara Imbaglione lavora negli uffici di Luca Rizzo Nervo, assessore Pd della giunta comunale di Virginio Merola. E' finita nella bufera a causa di una foto pubblicata su Facebook mentre balla durante un'iniziativa elettorale. La replica: "Guarda caso queste mitragliate dei giornali arrivano proprio ora che la mia lista sembrava avere maggiori possibilità di vittoria"
La storia, a Bologna e dintorni, sta facendo discutere molto. Anche perché Tamara Imbaglione per 12 anni ha lavorato a fianco di Maurizio Cevenini, il consigliere comunale e regionale del Partito democratico che nel maggio 2012 si tolse la vita gettandosi dalla finestra del suo ufficio. Ma in questa vicenda che raccontiamo, il Cev, il politico più amato dai bolognesi negli ultimi anni, non c’entra niente. La sua segretaria invece è finita sotto i riflettori delle cronache locali per una foto su Facebook che la ritrae a danzare in balera. Il punto è che la donna, dipendente comunale da 25 anni, da luglio 2013 è in malattia. Pagata, naturalmente. Tunnel carpale e altri problemi a entrambi i polsi che hanno comportato diversi interventi chirurgici. E più o meno dallo stesso periodo è anche candidata a sindaco (lista civica appoggiata dal Pd) del paesino montano di Loiano. “Guarda caso – spiega la protagonista del caso a ilfattoquotidiano.it – queste mitragliate dei giornali arrivano proprio ora che la mia lista sembrava avere maggiori possibilità di vittoria”.
Insomma una polemica orchestrata da qualche “avvoltoio” per fini elettorali, secondo Imbaglione, 55 anni, che da maggio 2012 (dopo la morte di Cevenini), lavora negli uffici di Luca Rizzo Nervo, assessore Pd della giunta comunale di Virginio Merola. È sufficiente tuttavia guardare la pagina facebook, pubblica, della candidata per notare che in questi mesi, nonostante il problema alla mano, l’aspirante primo cittadino ha partecipato a più di una manifestazione per promuovere il proprio nome nella corsa a sindaco. “Non mi hanno operato ai piedi, alla testa, alla vista, non devo stare a letto e soprattutto ciò che io faccio non porta a un aggravamento della mia condizione per quanto riguarda il problema alla mano”. Poi la candidata spiega: “Ho un problema alle mani, non ai piedi, e quella foto su facebook mentre qualcuno prova a farmi ballare, in occasione di un incontro della mia lista, non la toglierei mai. Non devo nascondere niente a nessuno”.
A fine 2013, dopo 5 mesi di assenza, Imbaglione era rientrata in ufficio a Bologna per qualche giorno. Poi un medico dell’Inps, spiega, le ha consigliato di rimettersi in malattia per evitare un aggravamento: “Parliamo di tre interventi a ognuna delle due mani. Prima, a luglio, alla mano destra. Poi – prosegue la dipendente del comune di Bologna – a gennaio 2014 è stata la volta della sinistra. In entrambi i casi è stata inserita una endoprotesi. Se io domani ricevessi la visita del medico dell’Inps per il ritorno al lavoro, non verrei riammessa a svolgere le mansioni svolte sinora. Purtroppo non riesco più a lavorare con un mouse, non riesco ad afferrare bene le cose con le mani”.
Tamara Imbaglione spiega inoltre che tutti gli incontri elettorali ‘documentati’ su facebook sarebbero avvenuti sempre dopo le ore 18. Sino a quell’ora e dalle 9 del mattino, infatti, i dipendenti pubblici sono tenuti alla reperibilità nel loro domicilio, domenica e festivi inclusi. Per non avere i vincoli orari la dipendente pubblica dovrebbe vedersi riconosciuta la “causa professionale”: “Ho fatto richiesta per una visita dei medici Inail, ma al momento non ho ancora avuto risposta. Sono loro che dovranno giudicare se la mia è una malattia professionale, che dipende cioè dal mio lavoro, dalla postura alla scrivania probabilmente”.
La candidata sindaco infine spiega che cosa farà da domani: “Da domattina sospendo la malattia, perché sono stanca di stare in questa sorta di ‘arresti domiciliari’, e ho bisogno di uscire. In questi mesi il mio quartier generale è stata solo casa mia, sino alle 18. Da domani mi prendo le ferie. Ho 48 giorni di ferie arretrate, sa. Poi nel caso venissi eletta prenderò l’aspettativa non retribuita”. E alla nostra domanda se non sia opportuno scegliere da subito questa ultima opzione, invece delle ferie, anche queste pagate come la malattia, la candidata spiega: “Al comune di Bologna le ferie mi costringerebbero comunque a farle”.
L’assessore Luca Rizzo Nervo interpellato sul caso dal Corriere di Bologna ha risposto così: “Sono informato del fatto che ha avuto problemi di salute che le rendevano impossibile il lavoro d’ufficio. Le regole sulla malattia sono inequivocabili, non spetta a me verificare il sussistere della malattia. Faccio l’assessore, non il medico del lavoro”.
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Von der Leyen spinge l’Europa verso il riarmo: “È il momento della pace attraverso la forza”. La protesta M5s a Strasburgo: “Ci porta all’escalation militare”
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Kiev, attacco coi droni su Mosca. Cremlino: “Compromette dialogo”. Gedda, “progressi” nei colloqui
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - "A nome del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera esprimo solidarietà a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, per le ignobili e vergognose offese che le sono state rivolte da Soloviev. Insulti gratuiti e intrisi di propaganda ideologica, diffusi attraverso la tv di Stato, che condanniamo fermamente”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Fratelli d'Italia resta stabile rispetto all'ultima rilevazione dello scorso 25 febbraio e si attesta al 30,5%, seguito dal Pd al 23 %, che cala dello 0,5%. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio dell'Istituto Noto sondaggi per 'Porta a Porta' sulle intenzioni di voto degli italiani. Il Movimento 5 Stelle, invece, perde l'1% e va all'11,5%. Forza Italia all'8,5% guadagna mezzo punto (+0,5%) come la Lega che va al 9% (+0,5%).
Alleanza Verdi e Sinistra sale al 6 (+0,5%), come Azione al 3% (+0,5%). Italia viva resta al 2,5% mentre Più Europa al 2% guadagna lo 0,5%. Stabili Noi moderati al 2%.
In generale il centrodestra sale di un punto (+1%) e va al 50% mentre il centrosinistra ne guadagna mezzo e va al 31 % (+0,5%). Il 'campo largo' resterebbe al 48%. Gli astenuti-indecisi, infine, si attesterebbero al 45% (erano al 46,2% nella scorsa rilevazione).
Roma, 11 mar. (Adnkronos Salute) - Sono state recentemente pubblicate, e sono in corso di traduzione in lingua cinese, su specifica richiesta della Società cinese di chirurgia cardiotoracica, le linee guida e raccomandazioni sulla gestione farmacologica perioperatoria di pazienti adulti candidati all’intervento di cardiochirurgia. A redarle una task force, istituita dall’Associazione europea di chirurgia cardio-toracica (European Association of Cardio-Thoracic Surgeons) e coordinata da Bianca Rocca, farmacologo clinico e professore ordinario all’Università Lum ‘Giuseppe Degennaro’ e Anders Jeppsson, cardiochirurgo direttore del dipartimento di chirurgia cardiotoracica e professore all'Università di Gothenburg.
La task force - spiega in una nota l’ateneo italiano - è composta da un gruppo di esperti multidisciplinari costituito da cardiochirurghi, anestesisti, cardiologi, infettivologi, intensivisti provenienti dalle più prestigiose università europee. La cardiochirurgia dell’adulto è essenziale per ridurre la mortalità e la morbilità nei pazienti con malattie cardiache acute o croniche, il trattamento farmacologico e le profilassi perioperatorie sono interventi chiave per garantire un successo duraturo della cardiochirurgia, per migliorare la qualità della vita del paziente e ridurre i costi sanitari. Le linee guida sono documenti basati sulla valutazione critica e aggiornata di tutte le evidenze terapeutiche disponibili in un ambito specifico, e sono strumenti cruciali a supporto del processo decisionale dei medici per identificare le strategie terapeutiche più efficaci, coinvolgendo, spesso, organizzazioni di infermieri e associazioni di pazienti.
"Le linee guida forniscono raccomandazioni su tutti i trattamenti farmacologici prima, durante e dopo l’intervento – afferma la professoressa Rocca – Alcuni esempi sono la gestione di farmaci che regolano la pressione arteriosa, il glucosio nel sangue, che prevengono le complicanze trombotiche (antitrombotici), di antibiotici per prevenire le infezioni nel periodo immediatamente prima e in corso di chirurgia. Dopo l’intervento, la ripresa o l’inizio di nuovi farmaci è essenziale per prevenire infarti o ictus, controllare il ritmo del cuore, ridurre i fattori di rischio cardiovascolare e la mortalità, tutti interventi farmacologici che migliorano la prognosi a lungo termine. Inoltre, queste linee guida enfatizzano la centralità dei pazienti per i quali la cardiochirurgia è sempre un’esperienza cruciale, associata spesso a una maggiore consapevolezza della malattia, che rappresenta anche un’opportunità per migliorare la qualità della vita mediante aderenza ai farmaci prescritti, e modifiche dello stile di vita". Il lavoro della task force ha offerto a tutta la comunità medico-scientifica nazionale ed internazionale informazioni accessibili, essenziali a medici, chirurghi, e più in generale a tutte le figure professionali coinvolte nella cura di questi pazienti, mediante una valutazione critica delle evidenze, in un contesto multidisciplinare, altamente competente, produttivo e interattivo, identificando anche delle lacune di conoscenza che aprono la strada alla ricerca futura.
Roma, 11 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Sono gli ultimi giorni per presentare le proprie candidature, alle prossime elezioni Rsu, un appuntamento fondamentale per tutto il personale della scuola. Perché, oltre a votare l'Rsu che andrà a cambiare, andrà a 'scrivere', con il dirigente scolastico i prossimi contratti di istituto per il prossimo triennio, il voto che viene dato al candidato viene dato alla lista sindacale in cui si presenta, anche se non è necessario esservi iscritti. E così alla fine di queste elezioni si andrà a misurare il grado di rappresentatività di ogni sindacato, che è quel dato utile che serve poi per la firma dei contratti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. (Video)
"Basti pensare -continua Pacifico- che in questo momento nel pubblico impiego si è firmato solo il contratto per i dipendenti dei ministeri, cioè delle funzioni centrali, mentre gli altri contratti sulla sanità e sulle funzioni locali, quindi Regioni e Comuni, non sono stati firmati perché non si è raggiunto il 51% dei sindacati che sono d'accordo a questa firma", sottolinea.
E il dirigente sindacale spiega che lancia l'appello "perché noi vogliamo portare avanti le istanze del mondo della scuola, vogliamo portare avanti alcune battaglie fondamentali". "Quali? Certamente un'indennità di sede disagiata, che in questo momento potrebbe essere approvata dal Parlamento per chi lavora nelle comunità montane, ma in generale per tutti coloro che lavorano in sede e disagiate o comunque lontani dal proprio domicilio. Quindi un'indennità di trasferta", sottolinea.
E il sindacalista aggiunge: "Ancora ripristinare il primo gradino stipendiale che esisteva fino a qualche anno fa nella fascia 3-8, i primi assunti che oggi devono aspettare 9 anni per poter entrare di ruolo. I buoni pasto, è una cosa per noi fondamentale, che è l'unico personale che viene escluso, è questo".
"Poi certamente vogliamo il riconoscimento del 'burnout', abbiamo raccolto 120.000 firme per andare in pensione anche come il personale delle forze armate e dell'esercito e per avere il riscatto gratuito o agevolato degli anni di laurea. Sono degli appelli che lanciamo alla politica, vogliamo che questo 'burnout' sia riconosciuto, vogliamo avere la stessa dignità dell'altro personale", prosegue.
"Ci siamo accorti che, purtroppo, negli ultimi anni -spiega ancora Pacifico- il personale della scuola guadagna di meno del personale dei ministeri. Quando prima guadagnava di più, ora guadagna 6.000 euro in meno. Non ne capiamo il motivo, vogliamo fare le nostre battaglie, certamente per migliorare tutto il personale scolastico e quindi valorizzare tutti, dagli insegnanti di sostegno al personale Ata, che molto spesso è dimenticato", conclude.
Milano, 11 mar. (Adnkronos) - E' una nuova consulenza, affidata a un tedesco esperto in genetica, che potrebbe riaprire il caso sul delitto di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco e per cui omicidio è stato condannato a 16 anni in via definitiva l'allora fidanzato Alberto Stasi, che a breve finirà di scontare la sua pena nel carcere milanese di Bollate. Proprio i risultati di questa nuova tecnica per estrarre ed analizzare il Dna potrebbe consentire di tornare a indagare (come già fatto nel 2016) su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, raggiunto da un avviso di garanzia con l'accusa di omicidio in concorso con ignoti o lo stesso Stasi.
Le risultanze avrebbero riacceso le speranze della difesa di Stasi e oggi si arriva a questa 'riapertura'. Nel marzo del 2017 il gip di Pavia Fabio Lambertucci, archiviò l'inchiesta su Andrea Sempio, oggi 37 anni, accusato del delitto di via Pascoli. Il giudice per le indagini preliminari, accogliendo la richiesta del pm Mario Venditti, aveva respinto la richiesta della madre di Stasi di riaprire il caso per alcune dichiarazioni e circostanze "sospette", a dire della difesa del condannato, messe in atto dall'amico del fratello della vittima. Secondo gli allora legali di Stasi sulle unghie della vittima ci sarebbe stata una traccia genetica riconducibile a Sempio. Il gip "evitando di interrogarsi sul rispetto dei principi di riservatezza" per reperire il Dna di Sempio - estratto da una bottiglietta d'acqua, una tazzina da caffè e un cucchiaino sottratti da un bar da un investigatore privato - concordava con il pubblico ministero nel considerare come "radicalmente priva di attendibilità la consulenza tecnica sul materiale genetico offerto oggi dalla difesa Stasi".
Il pm 'smontava' le presunte incongruenze di Sempio relative al giorno dell'omicidio, così come l'ipotesi che lui - amico del fratello e che frequentava la villetta a due piani - si fosse invaghito di Chiara. "In conclusione, se è (non condivisibile ma) umanamente comprensibile l'intento di fare di tutto per difendersi da una gravissima accusa, anche dopo l'esaurimento dei possibili gradi di giudizio ordinario, nel caso di specie - sottolineava il gip di Pavia - ci si deve tuttavia arrestare di fronte all'inconsistenza degli sforzi profusi dalla difesa di Stasi" per trovare un colpevole alternativo all'omicidio di Chiara Poggi. "Escluso - scrive il gip nelle dieci pagine del decreto di archiviazione - qualunque valore" della consulenza genetica realizzata dalla difesa, "non residuano elementi indiziari a carico di Sempio".
Roma, 11 mar (Adnkronos) - 'Lasciateci votare' e 'Abbiamo fretta di votare'. Con questi slogan alcuni tra i promotori dei referendum si sono ritrovati davanti alla Camera dei deputati per chiedere, tra le altre cose, il voto per i fuori sede, l'election day e una corretta informazione sugli appuntamenti referendari su cittadinanza e lavoro di questa primavera.
"Chiediamo al governo di favorire la partecipazione ai prossimi referendum con l'election day insieme alle amministrative, consentendo il voto a studenti e lavoratori fuori sede", ha spiegato il segretario di +Europa Riccardo Magi che, con Maurizio Landini, ha promosso un presidio in vista dell'incontro a palazzo Chigi. "Bisogna garantire l'informazione, a partire dalla Rai, su questo appuntamento fondamentale per la partecipazione e per la democrazia", ha sottolineato Magi.
Il segretario di +Europa, con i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, il segretario del Psi Vincenzo Maraio a altri promotori si è unito alle associazioni studentesche che, a Montecitorio, hanno manifestato per il referendum. "Votare vuol dire garantire la qualità della democrazia, noi siamo al fianco di chi vuole esprimere questo diritto e, come Avs, abbiamo preparato il sito votofuorisede.it. Ci si può registrare e diventare rappresentante di lista", ha spiegato Fratoianni. "I fuori sede sono cinque milioni, è anti democratico non consentire loro di votare. Per questo abbiamo lanciato questa campagna", ha detto Bonelli.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - "Li vedete questi banchi vuoti? Sono vuoti perché il Movimento 5 Stelle è a Strasburgo a ribadire il nostro no al folle piano di riarmo; alla furia bellicista; all’economia di guerra a cui Meloni e Von der Leyen vogliono condannarci. Proprio loro -le due gemelle armate: una obbliga il popolo a sacrifici; l’altra fa fare affari d’oro alle lobby delle armi. Davanti a questo scempio il Parlamento è privo di senso: non una parola qui, non un voto; dal dibattito sul Rearm Europe Meloni è scappata, una vergogna! Oggi il posto giusto in cui essere non è qui ma è a Strasburgo perché è lì che si decide il nostro futuro. Ed è li che volgiamo far sentire la nostra voce!" Lo ha affermato la vicepresidente del Movimento 5 stelle, Chiara Appendino, intervenendo in Aula alla Camera.
"Noi -ha aggiunto- l'Europa la vogliamo salvare. Siamo davanti a un bivio: o l’Europa torna a essere quella che si unisce per i 209 miliardi per l'Italia cioè l'Europa della pace e della solidarietà, oppure se l'Europa è questa, quella che si unisce solo per armarsi fino ai denti, l’Europa è destinata a sparire. E per questo restiamo testardamente pacifisti ed europeisti. Ma il partito trasversale della guerra non lo capisce avallando questo folle piano è di nuovo dalla parte sbagliata della storia. Questo è il momento di ribadire che il valore dell'Europa è la pace in modo indissolubile. Contro la vostra scelta di portarci in guerra", ha concluso Appendino sventolando la bandiera della pace.