Esattamente 6 mesi fa, il 3 ottobre del 2013, si consumava a Lampedusa la strage di centinaia di donne e di uomini morti annegati, mentre tentavano di scappare dalle guerre, dalle carestie, dalla disperazione. Prima di loro e, dopo di loro, altre decine di persone hanno fatto la stessa fine. Ad ammazzarli non solo un destino infame, ma anche e soprattutto il cinismo di chi sfrutta il commercio di carne umana e di chi, l’Italia in testa, ha costruito le sue fortune elettorali sulla paura della diversità, sulla esclusione sociale, su leggi inefficaci e violente che prevedevano persino la denuncia a carico di eventuali soccorritori non autorizzati.

Per fortuna non ci sono solo costoro, ma anche donne e uomini che costruiscono ponti, tutelano i diritti, promuovono iniziative, tra questi quelli del Comitato 3 ottobre che hanno lanciato sulla piattaforma Change.org, una raccolta di firme per chiedere alle istituzione di fare di quella data la “Giornata nazionale della memoria e dell’accoglienza”.

Non solo una data per ricordare chi non c’è più, ma anche un modo per contrastare razzismo e cinica indifferenza. Tra i tanti modi possibili di ricordare quelle centinaia di persone travolte dalle acque a Lampedusa e non solo, c’è anche quello di mettere una firma sotto questo appello.

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