“Come sta il Cavaliere, sta bene? Sì? Meglio, così è parcheggiato…”. “Gli fa male dietro il ginocchio, non cammina. Non ha tanta forza. Ed è angosciato dal 10″. L’interessato è Silvio Berlusconi e queste sono alcune delle battute che Mariastella Gelmini, coordinatore lombardo di Forza Italia, e Giovanni Toti, consigliere politico del partito, si sono scambiati, senza rendersi conto di essere registrati, durante una conferenza stampa con i consiglieri comunali e di zona a Palazzo Marino, a Milano. I due, in un fuorionda pubblicato da La Repubblica, parlano di Berlusconi ricoverato al San Raffaele (nel frattempo l’ex premier è però uscito dall’ospedale) per un’infiammazione al ginocchio sinistro. “E’ con le stampelle ma siccome non ha tanta forza…non si tira su”, dice tra l’altro Toti. “Non si tira su”, annuisce Gelmini. Versione ben diversa da quella affidata al Fatto quotidiano, a cui Toti, commentando i sondaggi pessimi degli ultimi giorni, ha detto che “Berlusconi a parte il dolore al ginocchio sta in ottima in forma, ve lo garantisco”, mentre Gelmini assicurava che Berlusconi avrebbe “sorpreso” di nuovo “anche con questa meniscopatia”.

Poi arriva, dall’ex direttore del TG4, il commento sul quadro politico: “Non sa cosa fare con Renzi, perché ha capito che sto abbraccio mortale ci sta distruggendo ma non sa come sganciarsi . E’ angosciato dal 10″, cioè il 10 aprile, data in cui il Tribunale di Sorveglianza di Milano deciderà se mandarlo agli arresti domiciliari o affidarlo ai servizi sociali. “Una della Stampa di Torino mi ha detto che non gli danno un ca…, gli dicono vada a casa stia lì e non rompa i co……”.  

“NON ABBIAMO DETTO NULLA DI STRANO” – All’indomani del fuorionda Toti e Gelmini minimizzano: “Si dicono cose che sono di pubblico dominio. Che Berlusconi sia preoccupato del giorno 10 per una sentenza che non dovrebbe esistere, è evidente. Sono preoccupato anch’io e alcuni milioni di elettori”. E per quanto riguarda “l’abbraccio di Renzi” è stato accettato “generosamente” per fare le riforme. Alle Europee non si candideranno i figli dell’ex premier ma il nome di Berlusconi “c’è perché Forza Italia e Berlusconi sono identità assolute” e il partito sarà guidato a lungo da lui. “La nostra posizione nei confronti di Berlusconi – ha aggiunto Gelmini – è chiara ed emerge anche da quel fuori onda in cui c’é una preoccupazione sincera, umana e politica per il presidente. Quindi ogni lettura maliziosa francamente ci interessa poco”.

 

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