La violenza contro le donne è ancora una priorità in Italia: D.i.Re, Donne in Rete contro la violenza, ha chiesto a Matteo Renzi che siano mantenuti gli impegni assunti dal precedente Governo contro la violenza sulle donne e in un appello pubblicato sul web e sulla stampa sta raccogliendo l’adesione delle cittadine e dei cittadini.
L’estate scorsa il Parlamento aveva ratificato la Convenzione di Istanbul che indica quali sono le azioni da compiere per prevenire il fenomeno e sostenere le vittime. Che cosa è accaduto in seguito? Il Governo Letta dopo l’approvazione della cosiddetta legge sul femminicidio, fortemente criticata dai centri, aveva attivato i tavoli interministeriali aprendo un confronto tra istituzioni ed associazioni per elaborare il nuovo Piano Nazionale Antiviolenza. L’obiettivo era quello di individuare le misure per prevenire il fenomeno e dare risposte adeguate alle richieste di aiuto. I centri antiviolenza rappresentati da D.i.Re vi avevano partecipato portando l’esperienza acquisita in vent’anni accogliendo migliaia di donne. Dopo la caduta del Governo Letta i tavoli sono stati interrotti e i centri antiviolenza non sanno ancora, dopo mesi, che ne sarà del lavoro che è stato svolto durante gli incontri.
Intanto il Piano Nazionale Antiviolenza attende ancora di essere rinnovato e non si sa che fine abbiano fatto i 17 milioni di euro che il precedente Governo aveva deciso di distribuire ai Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio per il biennio 2013-2014, come era stato previsto dalla cosiddetta legge contro il femminicidio. A questo scopo il Dipartimento per le Pari Opportunità aveva già stilato un censimento dei centri antiviolenza che svolgono attività in ogni regione e che sono al limite della sopravvivenza per gli scarsi finanziamenti.
In un clima di continue incertezze, il Governo Renzi resta sordo alle richieste delle associazioni e dei movimenti delle donne di nominare un ministero per le Pari Opportunità, punto di riferimento per coordinare gli interventi e le strategie necessarie per contrastare violenza e discriminazioni. A marzo era circolata la notizia dell’assegnazione in delega a Teresa Bellanova, ma poi non se ne è saputo più nulla. A parte dichiarazioni di intenti e operazioni demagogiche e di facciata, non è stato realizzato altro.
Chi volesse dare la propria adesione all’appello D.i.Re può scrivere a direcontrolaviolenza@women.it
Tra le prime adesioni quella di Serena Dandini.
@Nadiesdaa
Nadia Somma Caiati
Responsabile Centro antiviolenza Demetra
Donne di Fatto - 7 Aprile 2014
Centri antiviolenza: Renzi, ascoltaci
La violenza contro le donne è ancora una priorità in Italia: D.i.Re, Donne in Rete contro la violenza, ha chiesto a Matteo Renzi che siano mantenuti gli impegni assunti dal precedente Governo contro la violenza sulle donne e in un appello pubblicato sul web e sulla stampa sta raccogliendo l’adesione delle cittadine e dei cittadini.
L’estate scorsa il Parlamento aveva ratificato la Convenzione di Istanbul che indica quali sono le azioni da compiere per prevenire il fenomeno e sostenere le vittime. Che cosa è accaduto in seguito? Il Governo Letta dopo l’approvazione della cosiddetta legge sul femminicidio, fortemente criticata dai centri, aveva attivato i tavoli interministeriali aprendo un confronto tra istituzioni ed associazioni per elaborare il nuovo Piano Nazionale Antiviolenza. L’obiettivo era quello di individuare le misure per prevenire il fenomeno e dare risposte adeguate alle richieste di aiuto. I centri antiviolenza rappresentati da D.i.Re vi avevano partecipato portando l’esperienza acquisita in vent’anni accogliendo migliaia di donne. Dopo la caduta del Governo Letta i tavoli sono stati interrotti e i centri antiviolenza non sanno ancora, dopo mesi, che ne sarà del lavoro che è stato svolto durante gli incontri.
Intanto il Piano Nazionale Antiviolenza attende ancora di essere rinnovato e non si sa che fine abbiano fatto i 17 milioni di euro che il precedente Governo aveva deciso di distribuire ai Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio per il biennio 2013-2014, come era stato previsto dalla cosiddetta legge contro il femminicidio. A questo scopo il Dipartimento per le Pari Opportunità aveva già stilato un censimento dei centri antiviolenza che svolgono attività in ogni regione e che sono al limite della sopravvivenza per gli scarsi finanziamenti.
In un clima di continue incertezze, il Governo Renzi resta sordo alle richieste delle associazioni e dei movimenti delle donne di nominare un ministero per le Pari Opportunità, punto di riferimento per coordinare gli interventi e le strategie necessarie per contrastare violenza e discriminazioni. A marzo era circolata la notizia dell’assegnazione in delega a Teresa Bellanova, ma poi non se ne è saputo più nulla. A parte dichiarazioni di intenti e operazioni demagogiche e di facciata, non è stato realizzato altro.
Chi volesse dare la propria adesione all’appello D.i.Re può scrivere a direcontrolaviolenza@women.it
Tra le prime adesioni quella di Serena Dandini.
@Nadiesdaa
Lady Etruria
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Giustizia & Impunità
Delmastro condannato a otto mesi per il caso Cospito. Le opposizioni: “Si dimetta”. Ma Meloni lo blinda: “Sconcertata da sentenza”. Schlein: “Parole eversive”
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Israele, 5 bombe sui bus: “Esplose in anticipo, erano vuoti”. I sospetti sui battaglioni della Cisgiordania. Hamas espone bare degli ostaggi
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Le condizioni di Papa Francesco in “lieve miglioramento”. Il cardinale Ravasi: ‘Dimissioni? Potrebbe farlo’
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.