La linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione è legge. E al Senato si sfiora la rissa. In mattinata, infatti, l’Aula di Palazzo Madama ha approvato con 173 sì, 50 no e quattro astenuti la ratifica dell’accordo tra l’Italia e la Francia per la realizzazione dell’infrastruttura. La Camera aveva già approvato l’accordo. La ratifica è stata contestata in Aula dal Movimento 5 Stelle con cartelli e urla. “Basta ratifiche di trattati internazionali che calpestano la legalità, i diritti dei cittadini e favoriscono le mafie” si legge in una nota diramata dal M5s, secondo cui “i nostri portavoce al Senato con fazzoletto Tav al collo hanno deciso di avvicinarsi pacificamente ai banchi del governo. Una azione di protesta gandhiana – spiegano gli attivisti – per dimostrare la netta contrarietà ad un provvedimento che favorirà le infiltrazioni mafiose negli appalti Tav, dal momento che la legislazione francese non prevede i controlli antimafia previsti in quella italiana”. “I tumulti di oggi in aula al Senato non fanno bene alle ragioni che motivano seriamente il no all’opera in Val di Susa” ha detto a sua volta la senatrice Pd Laura Puppato, esprimendo il suo voto in dissenso rispetto al gruppo del Partito democratico in merito al ddl di ratifica dell’accordo Italia-Francia, votato a larga maggioranza.
La bagarre in aula al Senato da partedi tutto il gruppo M5S, del resto, è continuata anche dopo la sospensione della seduta per l’azione di disturbo dei grillini. Sia il senatore di Fi Lucio Malan sia il senatore Pd Daniele Borioli sono stati costretti a consegnare il testo alla presidenza, sottolineando che “non si può esprimere il proprio parere in un’aula parlamentare”. Non appena la presidente di turno Linda Lanzillotta ha proclamato nell’aula del Senato l’approvazione della ratifica è scoppiato il caos. Dai banchi del M5S è partito il coro scandito ‘Fuori la mafia dallo Stato’ mentre il senatore Stefano Esposito del Pd con entrambe le mani fa ‘ciao ciao’ salutando i grillini ironicamente. Ma è tra i senatori Alberto Airola (M5S) e Franco Cardiello (Fi) che si è sfiorata la rissa, con quest’ultimo venuto quasi alle mani con l’esponente M5s al fine di difendere il collega di partito Giacomo Caliendo, che era andato sotto i banchi dei grillini a gridare: “I fascisti siete voi che impedite agli altri di parlare!”. La rissa è stata evitata da un nutrito drappello di commessi. Seduta sospesa.
Quella di M5s, tuttavia, non è stata l’unica polemica che ha accompagnato l’approvazione della ratifica. “Il tentativo del M5S di impedire al senatore Massimo Cervellini di esprimere la dichiarazione di voto sulla Tav a nome di Sel è gravissimo e rivela quali siano i veri interessi che guidano quel movimento” ha detto la presidente del Gruppo Misto-Sel Loredana De Petris. “Sinistra Ecologia e Libertà – ha proseguito la presidente – è da sempre contraria alla Tav, impegnata in Parlamento e sul territori per impedire che questo scempio si compia”. “Ciononostante, i senatori del M5S hanno cercato di impedirci di parlare contro e non a favore della Tav al solo scopo di apparire come i soli veri oppositori della Tav. Quello che interessa al M5S non è appoggiare la lotta della popolazione della val di Susa, ma solo raggranellare qualche voto in più alle europee anche a costo di danneggiare la mobilitazione contro la Tav, come hanno fatto oggi. Questo è osceno e del tutto inaccettabile” ha concluso la senatrice di Sel.
Sull’azione di protesta del M5s è intervenuta la presidente di Turno Linda Lanzillotta, secondo cui “non si possono impedire interventi, né si può impedire al Senato di lavorare”. “Informerò l’ufficio di presidenza che verrà chiamato a valutare sanzioni” ha minacciato la Lanzillotta, finita lesi stessa sotto accusa da parte della Lega. “La sua gestione dell’Aula è oscena, è davvero oscena” ha accusato il senatore del Carroccio Gian Marco Centinaio. Pier Ferdinando Casini, invece, su Twitter ha parlato di “episodi di squadrismo fascista oggial Senato”.
Estrema soddisfazione, invece, nelle parole del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: “Nonostante le esuberanti proteste di chi vuole a tutti i costi fermare quest’opera, i numeri dicono chiaramente che la maggioranza degli italiani la vuole” ha detto il responsabile delle infrastrutture, sottolineando che “la Tav Torino-Lione è una realtà dalla quale non si torna indietro”. Non solo. “Il disegno di legge di ratifica è stato approvato con 173 voti favorevoli, 50 contrari e 4 astenuti – ha evidenziato Lupi – Se serviva ancora una verifica del fatto che l’Italia, la Francia e l’Europa considerano strategica e prioritaria quest’opera, che non è più solo un progetto ma già un cantiere con una galleria che avanza di 15/20 metri al giorno, oggi questa verifica è arrivata”.