Silvio Berlusconi è affidabile? Sì per il sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamanna, “pubblica accusa” nell’udienza del Tribunale di Sorveglianza di Milano, che deve decidere come il condannato di Arcore sconterà la pena per la sentenza definitiva del processo Mediaset. Un anno per frode fiscale, di cui secondo i giudici della Cassazione era “dominus assoluto”, perché gli altri tre sono stati condonati grazie all’indulto. Nell’attesa del verdetto come sempre intorno al presidente si stringono i fedelissimi: Renato Brunetta in primis, che superando la dichiarazione dell’ex senatrice Pdl Simona VicarI. “Il più grande perseguitato”, lo ha paragonato alla leader birmana premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. L’ex Cavaliere non parla pubblicamente ma a chi gli è accanto ad Arcore: “Cosa volete che vi dica? Sono e rimarrò un innocente condannato ingiustamente. Sto pagando per qualcosa che non ho commesso – è lo sfogo – vista la mia storia non meritavo una simile umiliazione”.
Da cinque a quindici giorni per la decisione. Dovranno passare almeno cinque giorni, al massimo quindici, perché Berlusconi sappia con chi spenderà la sua “affidabilità”: cioè se, lui 78 anni il 29 settembre, dovrà prendersi cura di anziani (magari più giovani di lui) o se potrà fare il “motivatore di disabili“ come ha chiesto. L’ex Cavaliere, con un passato da intrattenitore sulle navi da crociera, potrebbe sfoggiare le sue doti di leader, sfoderare il sorriso delle migliori occasioni e infondere ottimismo. Oppure – per quanto questa possibilità sia remotissima – passare i prossimi mesi in compagnia di Francesca Pascale, Dudù e pochi altri che saranno autorizzati a fargli visita.
Motivatore di disabili o assistenza agli anziani? All’udienza, come era ampiamente previsto, mancava solo lui. C’erano pochissimi sostenitori – sono lontani i tempi in cui Berlusconi arrivava e ad attenderlo c’era una claque organizzata (e pagata) – il solito presidio delle forze dell’ordine e tantissimi giornalisti. L’udienza è durata circa un’ora, tempi decisamente lunghi rispetto alla media delle udienze (oggi sono state vagliate oltre 50 posizioni), ed è stata blindata, naturalmente. Sarà il presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile de Santis a comunicare alla stampa il “verdetto”: bisognerà comunque attendere che il provvedimento sia notificato al condannato e ai suoi legali. Che a differenza di quanto era trapelato al piano terra del Palazzo di Giustizia di Milano sono arrivati e con almeno mezz’ora prima del previsto.
Niccolò Ghedini e Franco Coppi, che si sono dileguati nei meandri della cittadella giudiziaria senza rilasciare dichiarazioni, hanno sostenuto di fronte al giudice Beatrice Crosti la proposta affinché il loro assistito possa scontare la pena appunto con i disabili. Una richiesta che dovrà essere valutata dal magistrato, che sul tavolo ha anche la relazione dell’Uepe (l’Ufficio esecuzione penale) che ha ipotizzato l’utilizzo di Berlusconi in una struttura in Brianza dove prestare assistenza agli anziani disabili. Per facilitare il giudice nella scelta – che potrà comunque decidere per la detenzione domiciliare – l’ex premier ha versato come stabilito dalla sentenza definitiva i 10 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate.
Brunetta: “Berlusconi è un simbolo come Aung San Suu Kyi”. “Siamo soddisfatti che la procura generale abbia dato parere favorevole all’affidamento in prova del presidente Berlusconi ai servizi sociali. Ora attendiamo fiduciosi la decisione del Presidente del Tribunale di Sorveglianza” dice Michaela Biancofiore, parlamentare Fi. “Noi continuiamo a considerare Berlusconi vittima di un accanimento giudiziario” dice il presidente dei senatori del Ncd, Maurizio Sacconi. “Al di là delle decisioni che assumerà il Tribunale di Sorveglianza sul presidente Berlusconi, quella di oggi è una giornata infausta per la democrazia. Negare il diritto di voto e di rappresentanza a Silvio Berlusconi significa ferire la storia di milioni di italiani che da tempo credono in lui” afferma Mariastella Gelmini, vice capogruppo di Fi alla Camera. Chi parla di un presidente abbattuto e di un partito ripiegato in se stesso si sbaglia di grosso e se ne accorgerà presto”. Si dice “fiducioso” il consigliere Giovanni Toti: “Con Berlusconi aspettiamo fiduciosi e continuiamo a lavorare ai programmi e alle liste in vista dell’elezioni europee”.
Ad avviare la girandola di riflessioni era stato – nel corso del programma La telefonata di Belpietro – però l’ex ministro della Funzione pubblica Brunetta: “Sono convinto che Berlusconi, come ha sempre fatto nella sua vita, farà di un male un bene, anche da questa decisione assurda e da questa sentenza assurda. Berlusconi è un simbolo, e i simboli non si impediscono, non si imbavagliano, non si bloccano. I simboli, pensi ad Aung San Suu Kyi, era bloccata a casa sua ed è diventata un simbolo mondiale, quando si tenta di zittirli e bloccarli, diventano ancora più forti. Io ho detto tremate, tremate antiberlusconiani, perché più gli si fa violenza e più il fatto simbolico, il valore simbolico diventa forte e diventa politica con la ‘P maiuscola’”.
Giustizia & Impunità
Berlusconi ai servizi sociali, udienza in Tribunale. E il pg di Milano dice sì
I legali dell'ex premier presenti in Tribunale a Milano hanno sostenuto la proposta che il condannato possa prestare assistenza ai disabili per motivarli. Sarà il presidente del Tribunale Pasquale Nobile de Santis a comunicare quando sarà depositata la decisione. "Cosa volete che vi dica? Sono e rimarrò un innocente condannato ingiustamente. Sto pagando per qualcosa che non ho commesso vista la mia storia non meritavo una simile umiliazione" dice l'ex Cavaliere a chi gli è vicino
Silvio Berlusconi è affidabile? Sì per il sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamanna, “pubblica accusa” nell’udienza del Tribunale di Sorveglianza di Milano, che deve decidere come il condannato di Arcore sconterà la pena per la sentenza definitiva del processo Mediaset. Un anno per frode fiscale, di cui secondo i giudici della Cassazione era “dominus assoluto”, perché gli altri tre sono stati condonati grazie all’indulto. Nell’attesa del verdetto come sempre intorno al presidente si stringono i fedelissimi: Renato Brunetta in primis, che superando la dichiarazione dell’ex senatrice Pdl Simona VicarI. “Il più grande perseguitato”, lo ha paragonato alla leader birmana premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. L’ex Cavaliere non parla pubblicamente ma a chi gli è accanto ad Arcore: “Cosa volete che vi dica? Sono e rimarrò un innocente condannato ingiustamente. Sto pagando per qualcosa che non ho commesso – è lo sfogo – vista la mia storia non meritavo una simile umiliazione”.
Da cinque a quindici giorni per la decisione. Dovranno passare almeno cinque giorni, al massimo quindici, perché Berlusconi sappia con chi spenderà la sua “affidabilità”: cioè se, lui 78 anni il 29 settembre, dovrà prendersi cura di anziani (magari più giovani di lui) o se potrà fare il “motivatore di disabili“ come ha chiesto. L’ex Cavaliere, con un passato da intrattenitore sulle navi da crociera, potrebbe sfoggiare le sue doti di leader, sfoderare il sorriso delle migliori occasioni e infondere ottimismo. Oppure – per quanto questa possibilità sia remotissima – passare i prossimi mesi in compagnia di Francesca Pascale, Dudù e pochi altri che saranno autorizzati a fargli visita.
Motivatore di disabili o assistenza agli anziani? All’udienza, come era ampiamente previsto, mancava solo lui. C’erano pochissimi sostenitori – sono lontani i tempi in cui Berlusconi arrivava e ad attenderlo c’era una claque organizzata (e pagata) – il solito presidio delle forze dell’ordine e tantissimi giornalisti. L’udienza è durata circa un’ora, tempi decisamente lunghi rispetto alla media delle udienze (oggi sono state vagliate oltre 50 posizioni), ed è stata blindata, naturalmente. Sarà il presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile de Santis a comunicare alla stampa il “verdetto”: bisognerà comunque attendere che il provvedimento sia notificato al condannato e ai suoi legali. Che a differenza di quanto era trapelato al piano terra del Palazzo di Giustizia di Milano sono arrivati e con almeno mezz’ora prima del previsto.
Niccolò Ghedini e Franco Coppi, che si sono dileguati nei meandri della cittadella giudiziaria senza rilasciare dichiarazioni, hanno sostenuto di fronte al giudice Beatrice Crosti la proposta affinché il loro assistito possa scontare la pena appunto con i disabili. Una richiesta che dovrà essere valutata dal magistrato, che sul tavolo ha anche la relazione dell’Uepe (l’Ufficio esecuzione penale) che ha ipotizzato l’utilizzo di Berlusconi in una struttura in Brianza dove prestare assistenza agli anziani disabili. Per facilitare il giudice nella scelta – che potrà comunque decidere per la detenzione domiciliare – l’ex premier ha versato come stabilito dalla sentenza definitiva i 10 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate.
Brunetta: “Berlusconi è un simbolo come Aung San Suu Kyi”. “Siamo soddisfatti che la procura generale abbia dato parere favorevole all’affidamento in prova del presidente Berlusconi ai servizi sociali. Ora attendiamo fiduciosi la decisione del Presidente del Tribunale di Sorveglianza” dice Michaela Biancofiore, parlamentare Fi. “Noi continuiamo a considerare Berlusconi vittima di un accanimento giudiziario” dice il presidente dei senatori del Ncd, Maurizio Sacconi. “Al di là delle decisioni che assumerà il Tribunale di Sorveglianza sul presidente Berlusconi, quella di oggi è una giornata infausta per la democrazia. Negare il diritto di voto e di rappresentanza a Silvio Berlusconi significa ferire la storia di milioni di italiani che da tempo credono in lui” afferma Mariastella Gelmini, vice capogruppo di Fi alla Camera. Chi parla di un presidente abbattuto e di un partito ripiegato in se stesso si sbaglia di grosso e se ne accorgerà presto”. Si dice “fiducioso” il consigliere Giovanni Toti: “Con Berlusconi aspettiamo fiduciosi e continuiamo a lavorare ai programmi e alle liste in vista dell’elezioni europee”.
Ad avviare la girandola di riflessioni era stato – nel corso del programma La telefonata di Belpietro – però l’ex ministro della Funzione pubblica Brunetta: “Sono convinto che Berlusconi, come ha sempre fatto nella sua vita, farà di un male un bene, anche da questa decisione assurda e da questa sentenza assurda. Berlusconi è un simbolo, e i simboli non si impediscono, non si imbavagliano, non si bloccano. I simboli, pensi ad Aung San Suu Kyi, era bloccata a casa sua ed è diventata un simbolo mondiale, quando si tenta di zittirli e bloccarli, diventano ancora più forti. Io ho detto tremate, tremate antiberlusconiani, perché più gli si fa violenza e più il fatto simbolico, il valore simbolico diventa forte e diventa politica con la ‘P maiuscola’”.
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Milano, 18 mar. (Adnkronos) - Condanna ridotta in appello per il trapper Shiva. La Corte d'Appello di Milano ha accolto la proposta di concordato raggiunta dalla procura generale e dalla difesa del cantante, nome d'arte Andrea Arrigoni, di una pena a 4 anni e 7 mesi per aver sparato e ferito l'11 luglio 2023 due presunti aggressori all'interno del cortile degli uffici della casa discografica a Settimo Milanese.
In primo grado, lo scorso 10 luglio, i giudici del tribunale di Milano avevano condannato il trapper a sei anni, sei mesi e 20 giorni per il reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose per la sparatoria avvenuta in via Cusago, a Settimo Milanese, nel corso della quale due giovani milanesi erano stati gambizzati. Il 24enne si era difeso con lunghe dichiarazioni spontanee, oggi invece 'festeggia' con una storia Instagram con la scritta 'free' (libero, ndr). La riduzione della condanna gli consente di concentrarsi solo sulla musica.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Sia un po' più sovranista, perché mi pare che lei stia cercando il bacio della pantofola con Trump: è andata più volte a incontrare Trump in occasioni non ufficiali, ma ancora non l'hanno invitata alla Casa Bianca come hanno fatto con Macron e Starmer, spero che accada presto. Ma sia sovranista, anziché inseguire Trump riprenda la lezione di Alcide De Gasperi del 1951 sulla difesa comune europea. Lei ha un grande statista che non appartiene alla sua storia politica ma noi lo apprezziamo; si chiama Alcide De Gasperi, quando dice non può essere soltanto una questione di armi ma di giustizia sociale, di libertà. Questo è il modello a cui deve guardare l'Italia non inseguire Trump come sta facendo lei". Lo ha affermato Matteo Renzi, intervenendo in Senato dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Confindustria, la sua base, quelli che hanno votato per lei, sono terrorizzati dai dazi, non dia retta a Salvini e a Lollobrigida, lei -ha aggiunto l'ex premier- non può rispondere li mette Trump, dazi vostri. Sono dazi amari, una cosa un po' diversa".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Una risoluzione che dimostra che se il Pd discute sa fare la sintesi. Spendere di più per la difesa europea in linea con libro bianco che ottiene il via libera e impegno a non aumentare i bilanci nazionali senza condizionalità che spingano verso la difesa comune”. Lo scrive Simona Malpezzi, senatrice del Pd, sui social.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni oggi ha parlato di tutto tranne che del ruolo che l’Europa deve avere. Ha però parlato molto di Trump, a cui si è affidata per la soluzione della guerra in Ucraina. In pratica, sulle grandi questioni internazionali, Meloni scarica l’Europa e, politicamente, consegna l’Italia totalmente nelle mani degli Usa, omettendo tra l’altro che le proposte da lei avanzate sono state tutte puntualmente ignorate dal presidente americano. Altro che sovranismo, autorevolezza e ruolo ritrovato dell’Italia”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“L’Europa che vuole Meloni è una Europa vassalla di Trump e di Musk, che non costruisce una propria difesa, che accetta passivamente i dazi e che osserva immobile che Russia e Usa si spartiscano l’Ucraina. In questo scenario, Meloni non disegna nè immagina un ruolo dell’Europa, sperando che la zatterina Italia non affondi nell’Atlantico. Tutto l’opposto di quello che chiediamo noi: Europa federale fino agli Stati Uniti d’Europa, esercito comune, politica estera comune, e più integrazione europea. In due parole: più Europa”, conclude Magi.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Nel valzer di poltrone Rai, che inizierà giovedì con una prima tornata di nomine, entrerà presto anche Roberto Genovesi, in procinto di assumere l'incarico di direttore di Rai Kids. A quanto apprende l'Adnkronos, lo scrittore e docente, attuale direttore di Rai Libri (la casa editrice della Rai), prenderà presto la guida di Rai Kids, quando Luca Milano (67 anni il 31 marzo) andrà in pensione. La nomina di Genovesi dunque dovrebbe riguardare una delle prossime sedute del Cda ma non quella di giovedì prossimo.
In pensione, a maggio, dovrebbe andare, a quanto si apprende, anche Marco Varvello, corrispondente Rai da Londra. E al suo posto andrà con ogni probabilità Nicoletta Manzione che lascerà la sede di Parigi, per la quale sarebbe in pole position Gennaro Sangiuliano.
Al momento non è stato ancora deciso chi a Rai Libri prenderà il posto di Genovesi, che ricopre il ruolo da luglio 2023: il nome verrà infatti scelto, successivamente, dal Cda di RaiCom. E l'incarico potrebbe anche essere affidato momentaneamente ad interim ad un dirigente di RaiCom.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Un ulteriore punto di cui ci occuperemo al Consiglio europeo sarà il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, un passo decisivo e allo stesso tempo una necessità improcrastinabile per dotare l’Europa di un’infrastruttura finanziaria capace di stimolare quegli investimenti privati di cui non possiamo più fare a meno se vogliamo sostenere la competitività. Non possiamo più fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra Ue. Sono investimenti che abbiamo la possibilità, e il dovere, di intercettare. Il Vertice Euro, in agenda per giovedì pomeriggio, ci darà l’occasione di approfondire questi temi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - La procura di Roma ha chiesto il processo per quattro medici in relazione alla morte di Andrea Purgatori, avvenuta nel luglio 2023. L’accusa contestata è di omicidio colposo. I pm di piazzale Clodio avevano chiuso le indagini lo scorso dicembre nei confronti del radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi e la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, e il cardiologo Guido Laudani. Ora la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare che prenderà il via il prossimo 19 settembre.