Se non fosse che in tempi renziani la serenità è uno stato d’animo ambiguo e pericoloso, sarebbe questa l’espressione perfetta per il clima di ieri ad Arcore. Silvio stai sereno. Servizi sociali, probabilmente. Non i domiciliari. A rincuorare il Condannato e la sua corte è stato il vaticinio della procura generale. In molti, tra i berlusconiani, avevano pronosticato: “Il pg chiederà i domiciliari”. La misura più temuta. Invece si va prefigurando quella più morbida e blanda.

A Villa San Martino, l’ex Cavaliere ha vissuto l’attesa del Dieci Aprile con la convivente Francesca Pascale, la senatrice-badante Mariarosaria Rossi, l’immancabile barboncino Dudù (a proposito, strepitosa la battuta dell’alfaniano Cicchitto contro Toti: “B. faccia parlare direttamente Dudù”) e i figli Marina, Pier Silvio e Barbara. Alle sette di sera, quando B. si è sentito con i legali, il volto si è disteso in una smorfia rilassata. Sospiro di sollievo, come si dice in questi casi. Una serenità comunque a tinte amare. Il solito monologo: “Io sono innocente, sono e resterò uno che è stato condannato ingiustamente. In ogni caso voglio vederla questa decisione, con i magistrati non c’è mai da fidarsi”. Anche per questo l’altro leitmotiv in voga ad Arcore è “buonsenso”. Racconta un fedelissimo: “A questo punto, la misura dei servizi sociali è l’unica cosa di buonsenso che può accadere”. Tradotto vuol dire: il Condannato dovrà essere messo in condizione di fare la campagna elettorale per le Europee e tentare così di arginare il crollo annunciato di Forza Italia. Anche se c’è chi come Brunetta spera, da falco, nel martirio da domiciliari: “Berlusconi è un simbolo, e i simboli non si impediscono, non si imbavagliano, non si bloccano. I simboli, si pensi ad Aung San Suu Kyi, era bloccata a casa sua ed è diventata un simbolo mondiale, quando si tenta di zittirli e bloccarli, diventano ancora più forti”.

Per volare più terra terra (nessun riferimento a Brunetta) il vero problema posto dall’udienza di ieri è un altro. A sorpresa. Il termine massimo di 15 giorni per la decisione dei magistrati di sorveglianza. Un macigno enorme sulla compilazione delle liste azzurre per Strasburgo. Il Condannato da giorni aveva congelato tutto in attesa del suo destino. Ma aspettare due settimane non è possibile. I moduli riempiti con i nomi vanno consegnati entro mercoledì prossimo. Non solo. Ammette un berlusconiano di rango: “Parecchi imprenditori o persone contattate ci stanno dicendo di no, altri prendono tempo per capire che cosa accadrà, se non ci diamo una scossa è la fine”. Sulle liste, si dovrebbe tenere una riunione ad Arcore in questo fine settimana. Alla corte berlusconiana è arrivata un’altra notizia crudele. Paolino Bonaiuti, l’ex fedele portavoce estromesso dal cerchio magico, sta trattando il suo passaggio al Nuovo centrodestra, il partito di Alfano che oggi apre il suo congresso costituente a Roma. Bonaiuti in Ncd sarebbe un colpo mortale d’immagine. Da mesi, l’ex portavoce si va lamentando del trattamento ricevuto dal duo Pascale-Rossi e avrebbe ripreso un intenso scambio di opinioni con Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, da lui lanciata ai tempi di Forza Italia. L’unico scoglio per il passaggio è la richiesta di una candidatura alle europee. È nel Nuovo Centrodestra, rifugio di mastini delle preferenze, si chiedono: ma Bonaiuti, quanti voti ha?

da Il Fatto Quotidiano dell’11 aprile 2014

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