“Sentire da Toti in televisione che il mio nome poteva essere un danno è stata una coltellata in una ferita, non me l’ha data neppure un avversario politico, nessuno. E’ arrivata da uno uscito ora da sotto un cavolo, uno che che fa il consigliere politico. Mi ha fatto una vigliaccata, una infamia, peggio di un nemico politico”. Parole di Claudio Scajola che si è sfogato a La Zanzara, su Radio 24, dopo l’esclusione dalle liste elettorali di Forza Italia per le prossime Europee. “A Toti – prosegue Scajola – manca l’esperienza, la conoscenza degli altri e il rispetto”.
L’ex ministro ha avuto parole non proprio lusinghiere anche per Silvio Berlusconi. “Non lo sento da due mesi – ha detto – e quando ci ho parlato mi disse che la mia candidatura era una buona idea. Non capisco cos’è cambiato in questi mesi”. Scajola si è detto “deluso da Berlusconi perché alla fine la scelta era sua e se aveva qualche dubbio non si è confrontato con me. Non mi ha nemmeno telefonato per dirmelo, non se l’è sentita perché non poteva raccontarmi la bufala che gli hanno raccontato. Sapeva – ha proseguito – che non reggeva in un confronto con me, non è il Berlusconi che ho conosciuto io. Ed è stato probabilmente costretto a fare questa scelta per garantire qualcuno da eleggere in questa circoscrizione. Persone che avevano paura di un mio successo elettorale. Ma se il problema è far eleggere Toti e Ronzulli potevo dare una mano, potevo essere utile. Ho ancora una capacità di mobilitazione”
Quanto alla motivazione addotta dall’ex premier, Scajola ha aggiunto: “Sondaggi negativi? Non credo che Berlusconi la pensi davvero così, è un pretesto suggerito da qualche consigliere. Le stesse cose le avevano dette Toti e Romani. Gli hanno fatto credere delle cose non vere, è stato influenzato e gli hanno raccontato delle bufale”. E poi, “quali altri attacchi mediatici potevo ancora subire? E sui sondaggi ho fatto delle verifiche e sono tutti positivi, al contrario di quello che è stato detto a Berlusconi. E’ strano che nel mio partito siano garantisti con i condannati e non con me che sono stato assolto in un processo”, ha concluso.