Il senatore democratico Vannino Chiti non molla e porta avanti il disegno di legge per la riforma costituzionale diverso da quello presentato dal governo. E così in commissione Affari costituzionali al Senato si va delineando una maggioranza alternativa e trasversale sulle riforme costituzionali. A Palazzo Madama i Cinque stelle hanno ribadito il loro appoggio al ddl Chiti. Favorevoli a un disegno di legge diverso da quello di Renzi è anche parte di Forza Italia, parte del Pd, parte di Ncd, la Lega, gli espulsi dal partito di Grillo, una parte di Scelta civica e Sel.
Un fronte bipartisan, da quanto si apprende da fonti parlamentari, che chiede a gran voce di modificare il ddl presentato dal governo Renzi. I tre punti più discussi della riforma costituzionale governativa sono: il Senato elettivo, la norma che prevede la nomina da parte del presidente della Repubblica di 21 senatori in carica 7 anni e quella che prevede la nomina automatica a senatori dei sindaci delle Città metropolitane. La discussione generale sui 52 ddl presentati è iniziata questa mattina a Palazzo Madama e dovrebbe chiudersi domani, così che la commissione possa procedere con le audizioni giovedì. Roberto Calderoli della Lega ha evidenziato che a favore di un Senato non elettivo ci sono solo tre ddl: quello del governo, quello di Lanzillotta e uno di Zeller.
“Sulle riforme costituzionali il Movimento 5 Stelle giudica il disegno di legge Chiti una buona proposta. Con una serie di miglioramenti in tema di democrazia diretta e partecipata siamo pronti a sostenerlo”. Così Maurizio Buccarella, capogruppo del M5s a Palazzo Madama ribadisce l’appoggio al ddl dal suo partito. “In particolar modo – aggiunge – appoggiamo il dimezzamento dei deputati e dei senatori ed il taglio delle indennità dei parlamentari, già attuato dal M5s, facendo salvo il bicameralismo e gli equilibri Costituzionali con Camera e Senato totalmente elettivi, inserendo come da noi proposto elementi di democrazia partecipata e diretta: referendum propositivi senza quorum e l’istituto del ‘recall’, cioè la possibilità da parte di tutti gli elettori di un dato collegio, di sostituire un parlamentare in corso di legislatura come avviene in California e tanti altri Stati degli Usa”.
In mattinata Chiti aveva replicato all’intervista rilasciata a Repubblica dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, che per l’ennesima volta gli aveva chiesto di ritirare il testo: “Niente di nuovo sotto il sole: ringrazio il ministro Boschi di darmi atto di una coerenza di impostazione e quindi di non piegare le convinzioni sui cambiamenti alla Costituzione alle contingenze politiche del momento. Ritengo – ha aggiunto il politico toscano – che nella situazione italiana, nel 2014, che non è il 1996, con la crisi di fiducia tra cittadini e istituzioni e il desiderio, a cui dare una risposta, di partecipazione diretta, la soluzione preferibile per la riforma del Parlamento sia una forte riduzione del numero dei deputati e dei senatori e un Senato eletto a suffragio universale. È così in altri Paesi che hanno superato, come noi dobbiamo urgentemente fare, il bicameralismo paritario, basti prendere l’esempio della Spagna”.
Inoltre, ha aggiunto l’ex Presidente della Regione Toscana “confermo che se in Italia, come in Germania, si andasse verso un federalismo solidale, la soluzione rigorosa del Bundesrat, e cioè presenza dei soli governi regionali con voto unitario, sarebbe per me assolutamente accettabile. È evidente a tutti che la riforma del Senato proposta dal governo non ha niente a che vedere con il Bundesrat. Naturalmente dovrebbe essere sul modello tedesco anche la legge elettorale per la Camera – precisa ancora Chiti -. La Costituzione va vista nel suo insieme: esige equilibri tra le istituzioni e tra i poteri. Non si può avere per la Camera una legge ipermaggioritaria, come è l’Italicum, ricentralizzare molte competenze, come è nella proposta del governo del nuovo Titolo V, e indebolire le funzioni di garanzia oltre che di rappresentanza dei territori del Senato. Se le modifiche della Costituzione non hanno un raccordo unitario – conclude Chiti – non si realizza un aggiornamento coerente ma si rischia di impoverire la nostra democrazia”.
Politica
Riforma Senato, Chiti tira dritto. In Senato il M5s appoggia il ddl alternativo
A Palazzo Madama si va delineando un fronte bipartisan, contrario in alcuni punti alla riforma costituzionale di Renzi, che unisce il M5s, parte di Forza Italia, parte del Pd, parte di Ncd, la Lega, gli espulsi dal partito di Grillo, una parte di Scelta civica e Sel
Il senatore democratico Vannino Chiti non molla e porta avanti il disegno di legge per la riforma costituzionale diverso da quello presentato dal governo. E così in commissione Affari costituzionali al Senato si va delineando una maggioranza alternativa e trasversale sulle riforme costituzionali. A Palazzo Madama i Cinque stelle hanno ribadito il loro appoggio al ddl Chiti. Favorevoli a un disegno di legge diverso da quello di Renzi è anche parte di Forza Italia, parte del Pd, parte di Ncd, la Lega, gli espulsi dal partito di Grillo, una parte di Scelta civica e Sel.
Un fronte bipartisan, da quanto si apprende da fonti parlamentari, che chiede a gran voce di modificare il ddl presentato dal governo Renzi. I tre punti più discussi della riforma costituzionale governativa sono: il Senato elettivo, la norma che prevede la nomina da parte del presidente della Repubblica di 21 senatori in carica 7 anni e quella che prevede la nomina automatica a senatori dei sindaci delle Città metropolitane. La discussione generale sui 52 ddl presentati è iniziata questa mattina a Palazzo Madama e dovrebbe chiudersi domani, così che la commissione possa procedere con le audizioni giovedì. Roberto Calderoli della Lega ha evidenziato che a favore di un Senato non elettivo ci sono solo tre ddl: quello del governo, quello di Lanzillotta e uno di Zeller.
“Sulle riforme costituzionali il Movimento 5 Stelle giudica il disegno di legge Chiti una buona proposta. Con una serie di miglioramenti in tema di democrazia diretta e partecipata siamo pronti a sostenerlo”. Così Maurizio Buccarella, capogruppo del M5s a Palazzo Madama ribadisce l’appoggio al ddl dal suo partito. “In particolar modo – aggiunge – appoggiamo il dimezzamento dei deputati e dei senatori ed il taglio delle indennità dei parlamentari, già attuato dal M5s, facendo salvo il bicameralismo e gli equilibri Costituzionali con Camera e Senato totalmente elettivi, inserendo come da noi proposto elementi di democrazia partecipata e diretta: referendum propositivi senza quorum e l’istituto del ‘recall’, cioè la possibilità da parte di tutti gli elettori di un dato collegio, di sostituire un parlamentare in corso di legislatura come avviene in California e tanti altri Stati degli Usa”.
In mattinata Chiti aveva replicato all’intervista rilasciata a Repubblica dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, che per l’ennesima volta gli aveva chiesto di ritirare il testo: “Niente di nuovo sotto il sole: ringrazio il ministro Boschi di darmi atto di una coerenza di impostazione e quindi di non piegare le convinzioni sui cambiamenti alla Costituzione alle contingenze politiche del momento. Ritengo – ha aggiunto il politico toscano – che nella situazione italiana, nel 2014, che non è il 1996, con la crisi di fiducia tra cittadini e istituzioni e il desiderio, a cui dare una risposta, di partecipazione diretta, la soluzione preferibile per la riforma del Parlamento sia una forte riduzione del numero dei deputati e dei senatori e un Senato eletto a suffragio universale. È così in altri Paesi che hanno superato, come noi dobbiamo urgentemente fare, il bicameralismo paritario, basti prendere l’esempio della Spagna”.
Inoltre, ha aggiunto l’ex Presidente della Regione Toscana “confermo che se in Italia, come in Germania, si andasse verso un federalismo solidale, la soluzione rigorosa del Bundesrat, e cioè presenza dei soli governi regionali con voto unitario, sarebbe per me assolutamente accettabile. È evidente a tutti che la riforma del Senato proposta dal governo non ha niente a che vedere con il Bundesrat. Naturalmente dovrebbe essere sul modello tedesco anche la legge elettorale per la Camera – precisa ancora Chiti -. La Costituzione va vista nel suo insieme: esige equilibri tra le istituzioni e tra i poteri. Non si può avere per la Camera una legge ipermaggioritaria, come è l’Italicum, ricentralizzare molte competenze, come è nella proposta del governo del nuovo Titolo V, e indebolire le funzioni di garanzia oltre che di rappresentanza dei territori del Senato. Se le modifiche della Costituzione non hanno un raccordo unitario – conclude Chiti – non si realizza un aggiornamento coerente ma si rischia di impoverire la nostra democrazia”.
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Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "Il rapporto delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha compiuto 'atti di genocidio' e ha trasformato la 'violenza sessuale' in un'arma come strategia di guerra non è solo ingannevolmente falso, ma rappresenta anche un nuovo, vergognoso punto basso nella depravazione morale delle Nazioni Unite". Lo ha scritto su X il parlamentare israeliano dell'opposizione Benny Gantz, aggiungendo che il rapporto diffonde "calunnie antisemite e fa il gioco di terroristi assassini".
Washington, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Gli attacchi "sistematici" di Israele alla salute sessuale e riproduttiva a Gaza sono "atti genocidi". Lo ha affermato una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. “La Commissione ha scoperto che le autorità israeliane hanno parzialmente distrutto la capacità dei palestinesi di Gaza – come gruppo – di avere figli, attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che corrisponde a due categorie di atti genocidi”, ha affermato l'Onu in una nota. Israele “respinge categoricamente” queste accuse, ha indicato la sua ambasciata a Ginevra (Svizzera).
Roma,13 mar. (Adnkronos) - Il Commissario Straordinario dell'AdSP Mtcs Pino Musolino ha partecipato al panel organizzato nell'ambito della fiera Letexpo di Alis a Verona sulle tematiche della logistica, dei trasporti e della sostenibilità, dove questa mattina sono intervenuti anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il viceministro con delega ai porti Edoardo Rixi.
"Partecipare ad un evento come quello organizzato da Alis e da Guido Grimaldi - ha sottolineato il Commissario Musolino- che è diventato un punto di riferimento della logistica e della sostenibilità in Italia e non solo, per parlare di tematiche della portualità e di un settore così strategico per il nostro paese è sempre molto stimolante".
"Bisogna ragionare- ha concluso Pino Musolino - sui cambiamenti che oggi lo shipping sta affrontando per essere pronti a cogliere le opportunità che il settore marittimo ci sta offrendo, soprattutto nella transizione ecologica e nelle nuove tecnologie, per essere competitivi non solo nei nostri scali italiani ma anche nei porti europei e mondiali".