Non solo gli indagati come sottosegretari, ora anche gli incompatibili nei consigli d’amministrazione delle grandi aziende. Non sono passati neppure dieci giorni dalle nomine nelle partecipate dallo Stato che il governo si ritrova con una nuova grana sul tavolo. Una grana che si chiama Martà Dassù, potente signora direttore della rivista Aspenia e del Programma di studi politici dell’Aspen Institute, ex direttore del Centro studi di politica internazionale e ex consigliere personale di Massimo D’Alema. Ma, soprattutto, sottosegretario agli Esteri del governo Monti e successivamente Viceministro, sempre alla Farnesina, prima con Giulio Terzi di Sant’Agata e poi con Emma Bonino, con delega specifica “alla politica estera e di sicurezza comune e alla politica europea di sicurezza e difesa”.
All’arrivo del ministro Federica Mogherini, Renzi ha deciso di spostare la Dassù nel cda di Finmeccanica, proprio in virtù della sua indubbia specializzazione politica e personale. Solo che, stavolta, questa professionalità rappresenta un problema. La legge Frattini (n°215 del 2004) sul conflitto d’interessi rende la Dassù totalmente incompatibile con il ruolo di consigliere d’amministrazione di Finmeccanica. All’articolo 2 della legge, infatti, si sostiene – in merito all’incompatibilità tra incarichi di governo e enti di diritto pubblico o anche economici – che la suddetta “incompatibilità” perdura per dodici mesi dopo la fine del precedente incarico di governo, anche laddove si ricopra un nuovo ruolo in “società aventi fini di lucro che operino prevalentemente in settori connessi con la carica ricoperta”. Finmeccanica rientra a pieno titolo in questa tipologia e l’investitura della Dassù non è passata affatto inosservata, tanto che ieri è stata presentata un’interrogazione parlamentare di Sinistra ecologia e libertà in cui si chiede a Renzi la revoca immediata della nomina: “ E’ evidente – si legge nell’interrogazione firmata dai vendoliani Marcon, Airaudo,Duranti, Ferrara, Piras – come come le deleghe assunte dalla prof. Marta Dassù nel precedente governo si intreccino con la mission e le attività del gruppo Finmeccanica”.
Tra l’altro, viene ricordato, “pochi mesi fa si è per altro verificato un caso simile”. Un caso che ha visto protagonista l’ex ammiraglio Giampaolo Di Paola, bloccato dall’Antitrust per una consulenza ricevuta da Finmeccanica. La nomina dell’ex ministro della Difesa è stata definita “incompatibile” con il precedente incarico di governo, sempre in base alla legge sul conflitto di interessi”. Una brutta gatta da pelare per Renzi, visto che la Dassù, oltre ad essere una donna competente, è anche una figura di primo piano in quella che si considera la stanza dei bottoni della politica economica internazionale. Ora non resta che attendere di capire come Renzi riuscirà ad uscire “diplomaticamente” da questo inequivocabile impiccio.