Ieri il primo giorno di esecuzione della pena, oggi il primo giorno di campagna elettorale. Silvio Berlusconi registra nel pomeriggio la puntata di Porta a porta in onda questa sera ed è un fiume di parole. Molte delle quali sono destinate alla demolizione di Matteo Renzi, utile finora alla rilegittimazione politica con il patto su legge elettorale e riforme, ora avversario, se non da battere almeno da contenere, nelle elezioni europee e in prospettiva alle politiche. Renzi “il tassatore”, la cui riforma elettorale “è spiaggiata”, il cui progetto di riforma del Senato è “incostituzionale”. Certo, sembra rassegnarsi il Cavaliere, se Forza Italia raggiungesse il 20% al voto di maggio sarebbe già “un miracolo”. Ma poi si ravviva: con una sua adeguata maratona televisiva è a portata anche il 25%. Intanto fonti qualificate fanno sapere che lunedì 28 aprile il leader di Forza Italia potrebbe debuttare come volontario alla Sacra famiglia di Cesano Boscone, una delle 12 prescrizioni sancite dal Tribunale di sorveglianza di Milano per l’affidamento in prova ai servizi sociali seguito alla condamma per frode fiscale nel processo sui diritti Mediaset.
“FORZA ITALIA AL 20%? MA IO GUARDO ALLE POLITICHE”. “Non mi sento in rincorsa”. Silvio Berlusconi ostenta sicurezza nonostante i sondaggi che danno Forza Italia in picchiata. “Io partecipo”, dice, “a questa campagna elettorale, ma guardando più in là sto portando avanti un’azione politica importante perché ho riflettuto sul fatto che il nostro paese dal 1948 in avanti non è riuscito a darsi un assetto istituzionale in grado di rendere il paese governabile”. In altre parole: “Io sto guardando al traguardo delle prossime elezioni politiche con una forza di moderati che possa vincere da sola”.
Anche perché l’ex premier, abituato a galvanizzare i suoi nella corsa verso le urne, questa volta fa sua la rassegnazione del suo neodelfino Giovanni Toti: “E’ un miracolo pensare che siamo al 20% dopo quello che è successo con l’uscita di Ncd e Fdi. Sommando questi due partiti Fi ritorna ad avere il 28 per cento. E’ miracoloso avere il 20% in un momento in cui gli altri partiti hanno avuto una presenza straordinaria con la totale assenza mia”. Poi il colpo di coda: “Abbiamo 35-40 giorni, quindi non pretendo molto, ma se riusciremo a toccare il cuore dei moderati io penso che supereremo certamente il 25%”, afferma riferendosi a una sua possibile “maratona televisiva“.
“RENZI? UN TASSATORE”. E IL PATTO E’ AFFOSSATO. Maratona giocata anche sull’attacco al premier e leader del Pd: “Renzi ha cominciato come rottamatore ed è diventato un simpatico tassatore”. E i famosi 80 euro in più in busta paga, cavallo di battaglia del presidente del consiglio che cerca in Europa l’investitura elettorale mai avuta in Italia? “Io penso che a me mai sarebbe stata consentita una mancia del genere per fini elettorali” e prima di un’elezione”, afferma Berlusconi. E comunque finora Renzi “non ha portato a casa nulla”. Poi demolisce l’altro pilastro della credibilità dell’ex sindaco di Firenze, la doppietta legge elettorale-riforme: “Se passasse la riforma del Senato credo che questa legge elettorale sarebbe incostituzionale”, afferma al cospetto di Bruno Vespa. Peccato che sulla stessa riforma del Senato “non c’è nessun impegno da parte nostra”, rimarca Berlusconi, e comunque “non è votabile” prima del 25 maggio, data delle elezioni europee, “perché non è accettata neppure all’interno dello stesso Pd”. Del resto, “Renzi ha fatto un’opa sulla segreteria del Pd, ma non ha la maggioranza del partito”. Il premier “è una persona simpatica, un grande comunicatore, un politico coraggioso fino alla temerarietà. Ha l’attivismo dei 39 anni che ha. E si è presentato come un simpatico rottamatore del vecchio. Adesso a poco a poco si sta trasformando in un simpatico tassatore, quello che è venuto dalla sua attività di Governo sono tasse per gli italiani”.
Berlusconi ha parlato anche dell’ex delfino Angelino Alfano, ora leader dell’Ncd: l’abbandono “è stato un dolore personale perché avendo dato in 20 anni tutto quello che potevo senza chiedere nulla, nel momento in cui avevo bisogno, in cui ho chiesto di essere sostenuto” avrebbe dovuto fare di più contro la decadenza da senatore.
DA LUNEDI’ IL VOLONTARIATO. “MA LA SENTENZA E’ INGIUSTA”. Il momento per l’ex Cavaliere è comunque delicato. Lunedì prossimo, da quanto riferito da fonti qualificate, il leader di Forza Italia è atteso in mattinata dai vertici della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone per iniziare il volontariato presso il reparto San Pietro, che ospita molti anziani malati di Alzheimer. Il leader da ieri è sottoposto agli obblighi dettati dall’affidamento ai servizi sociali per scontare la condanna al processo Mediaset. Tra questi, il “divieto” di attaccare frontalmente i magistrati che l’hanno condannato, pena la decadenza del beneficio, con conseguente rischio di arresto. Nel salotto di Vespa l’ex Cavaliere la risolve così: “Non credo che sottrarre qualche ora alla settimana al mio tempo per dare assistenza a persone che hanno bisogno mi possa dare fastidio. Quando so di essere a posto, mi possono fare tutto ciò che vogliono ma non mi scompongono, c’è una grande indignazione che mi ha portato a perdere il sonno per una sentenza ingiusta”. E aggiunge: “La sentenza è stata costruita con delle precise regie”.
Di certo la condanna definitiva per frode fiscale non è un motivo sufficiente per lasciare la politica, ragiona Berlusconi. “Io non sono come questo signore tedesco, io sono in politica da vent’anni, ho traguardi precisi che intendo realizzare e ho avuto milioni di voti dagli italiani in questi anni”, risponde a chi gli chiede perché non si è dimesso per i processi come ha fatto il presidente tedesco Christian Wulff. Quanto alla struttura dell’hinterland milanese che lo vedrà all’opera come volontario, “ho visto le foto dei giardini che sono molto grandi, li ci sarà molto da fare per chi ama la natura come me. Per quanto riguarda gli anziani potrò dialogare con loro di politica e argomenti culturali e storici, ma anche fare cose più umili, non sono spaventato spero di portare conforto morale e non solo”.