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Dl Irpef, Napolitano firma il decreto. Prima ha incontrato Padoan per “chiarimenti”

Il Capo dello Stato ha dato la sua approvazione al decreto legge che prevede, tra le altre cose, un aumento di 80 euro nelle buste paga dei dipendenti che hanno un reddito annuo tra gli 8mila e i 24mila euro. La procedura, di solito simbolica, ha richiesto un colloquio con il ministro dell'Economia per valutare "effetti futuri"
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Il Capo dello Stato ha firmato il decreto Iperf. Poche ore prima Napolitano aveva chiesto di incontrare il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per “ulteriori chiarimenti” e uno “scambio di opinioni”. Il testo prevede, tra le altre cose, un aumento di 80 euro al mese per i dipendenti che hanno un reddito annuo tra gli 8mila e i 24mila euro. Nessun nodo da risolvere ma un colloquio, dopo la fase di pre-istruttoria, per esaminare gli effetti futuri delle norme del decreto sull’economia, secondo quanto si apprende da fonti del Tesoro. Napolitano – secondo le fonti del Mef – “avrebbe chiesto di vedere il ministro dell’Economia per parlare degli effetti del decreto e per condividere valutazioni sull’impatto che questo avrà nel prossimo futuro sull’economia”. Non sarebbero emersi nodi da chiarire dunque.

Solo poche ore prima il ministro dell’Economia Padoan commentava con entusiasmo la decisione dell’esecutivo: “Il bonus di 80 euro avrà ripercussioni positive sul Pil in quanto le famiglie potranno spendere di più e le imprese saranno stimolate a investire e, di conseguenza, a creare maggiore lavoro”, aveva commentato a Madrid, non escludendo che si potesse superare la previsione di +0,8% del Pil. “Sull’impatto – ha spiegato il ministro – non è il caso di dare numeri. Ciò che conta è la filosofia di un intervento che sarà verificato nel medio-lungo termine. Si tratta di un’aggiunta al reddito, di un’iniezione di fiducia che avviene in un contesto positivo di regole”.

In precedenza il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta aveva rinnovato il suo appello “affinché non si compia un atto che potrebbe avere conseguenze estremamente gravi per il nostro Paese. Le norme devono essere coperte, secondo modalità che non lascino dubbio alcuno, se non si vuol far ripiombare l’Italia nell’incubo di una nuova procedura d’infrazione”. Quindi, secondo Brunetta, “su Giorgio Napolitano pesa una grande responsabilità. Ha il compito, in questo momento così difficile, di salvare il salvabile, impedendo che l’immagine del Paese sia trascinata in un gioco elettoralistico dagli esiti imprevedibili. Ci auguriamo che il Suo alto senso dello Stato, ancora una volta, prevalga”.

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