Il referendum sull’Euro? “L’ultimo strumento da usare per cambiare l’Europa”. Trucchi per stare sul palco? “Non tenere le mani in tasca e cercare di essere spontanei“. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno incontrato i “portavoce” candidati per le prossime elezioni Europee a Milano, in una sala a pochi passi dal centro, per una riunione “riservata”. E hanno dato i primi consigli in vista della campagna elettorale. Clima di entusiasmo per gli ultimi sondaggi diffusi, “finalmente si accorgono che continuiamo a crescere”, tante domande e qualche preoccupazione. Casaleggio, accolto tra gli abbracci per il suo rientro dopo l’intervento chirurgico, raccontano i partecipanti, si è commosso. In platea molti dei parlamentari già eletti a Roma, come Paola Taverna, Roberto Fico, Luigi Di Maio, Vito Crimi, Carlo Martelli, Alberto Airola, che hanno risposto alle domande e cercato di portare la loro esperienza. “Ho visto”, racconta il senatore Mario Giarrusso, “tanti cittadini normali. Un incontro informale per conoscere i candidati e poter dare il nostro sostegno”. Una platea delle grandi occasioni con l’obiettivo, dicono, “di dare la carica al gruppo in costruzione”. E la polemica tra il sindaco Pizzarotti e Casaleggio? “Neanche accennata”, garantisce Giarrusso, “sono problemi che interessano i giornali. Noi ora abbiamo altro per la testa. Siamo impegnati per cose molto più serie per il Paese”.
“Siamo semplici cittadini”, racconta uno degli aspiranti portavoce che preferisce rimanere anonimo, “è stato bello per la prima volta vedersi tutti in faccia. Abbiamo ripassato i 7 punti per l’Europa e poi Grillo ci ha dato suggerimenti per stare sul palco”. Uno scambio domanda e risposta per permettere ai candidati di essere pronti soprattutto sulle tematiche legate ad Europa e politica nazionale. Ma senza dimenticare uno degli elementi fondamentali: la comunicazione. “E’ intervenuta un’esperta che assiste sempre i parlamentari 5 stelle e che ci ha dato qualche suggerimento su come parlare al pubblico e come dialogare con i giornalisti”. Si è parlato di programma, sempre con l’incognita del “dove ci siederemo nel Parlamento di Bruxelles”. “Ci hanno contattato i Verdi”, continua il candidato, “ma anche gruppi di estrema destra che non hanno niente a che vedere con noi. Stiamo pensando di fare un gruppo con i parlamentari del sud dell’Europa, dalla Grecia all’Italia, ma è solo un’idea e comunque deciderà la rete”. Un buffet finale e chiacchiere da gita informale. Raccontano, “sembrava un incontro tra amici”. Rischio che ci sia qualche arrivista tra il gruppo? “Il rischio c’è sempre, ma abbiamo visto la fine che fa chi non vuole il bene del Movimento. Ognuno si prenderà le sue responsabilità”.
Il Movimento 5 Stelle fa le prove generali per la campagna elettorale del prossimo mese. I sondaggi li danno in crescita e loro, che hanno scelto “Vinciamo noi” come slogan, forse ora ci credono un po’ di più. Casaleggio glielo ripete sempre: “Il sorpasso del Partito democratico è possibile”. E loro cercano di essere all’altezza di un obiettivo che non lascia spazio ai pareggi, anche se in molti incrociano le dita e fanno le facce preoccupate appena girano l’angolo. Ma ora pensano solo all’attacco degli avversari e al modo per essere il più efficace possibili in vista del 25 maggio prossimo. Così la decisione di incontrare tutti i candidati insieme. Per le elezioni nazionali un anno fa non era stato possibile, tempi troppo stretti. Ma questa volta è diverso. A fianco dei leader ci sono parlamentari già formati, danno consigli e aiutano nella corsa verso Bruxelles. E anche i leader cercano di farsi trovare pronti.
“E’ stata una bella giornata davvero”, dice entusiasta il senatore Giarrusso. “Ho visto persone normali che credono in un progetto politico. Abbiamo ascoltato Grillo e Casaleggio e poi c’è stato lo spazio per le domande. Abbiamo ripercorso insieme i 7 punti per l’Europa”. E lì i due leader hanno specificato che non si dovrà solo attaccare le istituzioni: “Casaleggio ha detto, come già in passato, che dobbiamo puntare a cambiare l’Europa, trasformarla in una comunità. Ad esempio ha detto che non è possibile pensare a un’Unione europea che condivide i crediti, ma non i debiti. Noi vogliamo gli Eurobond e questo andremo a chiedere a Bruxelles”. Poi è stata la volta di Grillo: “Ha consigliato ai nostri candidati di essere semplicemente veri ed onesti. Gli ha chiesto di essere spontanei: basta quello e poi è la gente ad accoglierti con grande entusiasmo e affetto. Beppe li ha caricati tantissimo”.
Un incontro di una mattina, prima di unirsi al corteo per il 25 aprile a Milano. “E’ stato importante vederci in faccia tutti insieme e condividere le nostre esperienze”, racconta uno dei partecipanti. Preferisce rimanere anonimo. Le regole le hanno imparate e chi si espone subito rischia grosso. “Abbiamo parlato di aspetti tecnici, dalla campagna elettorale ai prossimi impegni. Ma soprattutto del programma. Gianroberto ha specificato che per noi non si tratta di Europa sì o Europa no, ma di andare a Bruxelles a fare delle richieste, le richieste dei cittadini italiani. Poi se proprio non cambierà nulla ci appelleremo al referendum sull’Euro. Ma dev’essere l’ultima spiaggia, prima dobbiamo cercare altre strade”. La campagna elettorale sarà soprattutto al seguito di altri parlamentari: “Sono il nostro traino. Gireremo nelle piazze con loro. Sono un sostegno soprattutto per permetterci di essere più efficaci sul palco e tra la gente”. Molti di loro hanno già cominciato a girare l’Italia. Da domani partirà il “Vinciamo noi tour“, e Beppe Grillo terrà un comizio a Piombino. La campagna elettorale è cominciata.