Una rete di circoli territoriali contro il caos etico. Mario Adinolfi, ex deputato Pd e tra i primi sostenitori di Matteo Renzi, ha scelto il 25 aprile per presentare “Voglio la mamma”, un’associazione di gruppi locali che intendono battersi per la famiglia naturale. Ma non solo: “Sarà”, si legge in una nota, “una rete contro matrimonio omosessuale, aborto, eutanasia, utero in affitto e fecondazione eterologa. A formarla sono genitori provenienti da tutta Italia tra i 28 e i 52 anni”. L’idea arriva dopo la pubblicazione del libro di Adinolfi dal titolo “Voglio la mamma” e che sarà presentato il 5 maggio a Montecitorio. L’appello è al presidente del Consiglio: “Renzi rifletta. Serve a sinistra una nuova resistenza per tutelare vita e famiglia”.
“Abbiamo voluto”, spiega l’ex deputato e giornalista, “battezzare la rete proprio oggi, 25 aprile, perché riteniamo sia necessario proprio a sinistra uscire dai riflessi condizionati e avviare un dibattito serio e articolato sulla difesa della vita e della famiglia. Matteo Renzi ha compiuto un passo in avanti decisivo annunciando di essere pronto a varare il quoziente familiare, dimostrando che la sensibilità sua e del suo Pd è diversa da quella della sinistra tradizionale”. Il presidente del Consiglio in realtà ha sempre portato avanti l’intenzione di riconoscere le unioni civili. Un punto essenziale del suo programma ai tempi delle primarie contro Pier Luigi Bersani, ora rimasto congelato. “Con il libro e l’associazione”, dice Adinolfi, “intendo invitare la nuova sinistra a avviare una nuova resistenza: non si può scivolare nel caos etico, accettando che sia la magistratura grossetana a varare il matrimonio omosessuale o quella lombarda a dare semaforo verde all’utero in affitto. Sono temi che la politica deve fare propri”.
L’ex deputato chiede ora al premier di intervenire sul tema e sbloccare la situazione. “Renzi fino al 25 maggio si occuperà di temi economici, capisco le ragioni di una campagna elettorale, ma dopo non potrà tralasciare i temi etici. Noi siamo in campo per dargli una mano, a partire dal 25 aprile che è una data simbolica: scarpe rotte eppur bisogna andar. Da domani, 26 aprile, partirà un tour in tutta Italia per testimoniare le nostre ragioni. Partiremo dal teatro Karol Wojtyla di Palagiano”. Per questo l’associazione “Voglio la mamma” si vuole battere per la difesa dei “deboli”: “Dei bambini che hanno diritto a una madre e a un padre e non a un ‘genitore 1 e genitore 2’, dei bambini che non possono essere abortiti per partecipare a un Grande Fratello o scambiati nell’utero per l’eterologa di qualche sciatto apprendista stregone, ma anche degli anziani malati che non possono essere eliminati con il cloruro di potassio pensando che quella sia una frontiera della libertà e della donna indiana o ucraina che non deve essere costretta a vendere la propria dignità di madre e il proprio figlio perché dei ricchi occidentali se li comprano, insomma a difesa dei senza voce erigiamo il muro della nostra nuova resistenza”.