Si è levata un’ovazione spontanea in piazza San Pietro alle 10.15 di domenica 27 aprile quando Papa Francesco ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Due “uomini coraggiosi”, che “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia” e che pure “hanno contribuito in maniera indelebile alla causa dello sviluppo dei popoli e della pace”, ha detto Bergoglio durante l’omelia. Poco prima di iniziare la cerimonia, Francesco ha abbracciato Joseph Ratzinger, pontefice emerito che si è seduto accanto agli altri cardinali e ha partecipato alla concelebrazione. I pellegrini, 800mila da tutto il mondo, hanno affollato Piazza San Pietro, l’antistante Piazza Pio XII, via della Conciliazione e tutte le strade limitrofe fino al Tevere. Lontano dalla piazza vaticana, gremita tutta la notte di sabato per la veglia in attesa della canonizzazione (video), c’era solo il rumore degli elicotteri delle forze dell’ordine che sorvegliavano dall’alto la città a ricordare la “giornata dei quattro Papi” (fotogallery). Secondo i dati forniti dal Vaticano, sono 500mila le persone in Piazza San Pietro e nelle zone limitrofe e 300mila quelle che hanno seguito la celebrazione dai 18 maxischermi installati in tutta la Capitale, da Piazza Navona ai Fori imperiali.
A partecipare alla cerimonia leader politici e capi di stato provenienti da 93 diversi paesi: 24 capi di Stato, compresi sovrani e reali, 10 capi di governo, 40 tra ministri e viceministri, 8 vicecapi di stato e 20 capo delegazioni. Unione europea rappresentata da Barroso e Van Rompuy. Tra le delegazioni ufficiali (per l’Italia Renzi e Napolitano accompagnati dalle mogli), c’era anche il presidente dello Zimbabwe, il controverso Robert Mugabe. Aveva già partecipato, insieme a sua moglie, alla cerimonia di inizio pontificato di Papa Bergoglio. E’ a Roma, da sabato, nonostante le sanzioni imposte dall’Ue che gli impediscono di viaggiare e transitare in Europa. Tra le più numerose la delegazione della Polonia, in cui spiccavano il Presidente Bronislaw Komorowski con la moglie Ana e all’ex presidente Aleksander Kwasniewski. E ancora l’ex presidente della Polonia e storico leader di Solidarnosc Lech Walesa.
La cerimonia si è conclusa con il “solito” fuoriprogramma: il giro di Papa Francesco sulla jeep bianca per salutare la folla di via della Conciliazione. La canonizzazione è stata seguita dai fedeli sui maxischermi in tutta Italia e in centinaia di cinema nel mondo, dove la cerimonia è stata trasmessa in 3D. Grande rilievo mediatico per l’evento: dagli Stati Uniti all’India, la notizia è l’apertura dei principali siti di tutto il mondo. “Due Papi dichiarati santi al Vaticano”, è il titolo scelto dalla Cnn e dalla Bbc. “Sanità per due Papi”, è invece l’apertura del quotidiano economico americano Wall Street Journal. Il Washington Post mette in evidenza il carattere “storico” della santità riconosciuta a due figure “imponenti”. Giornata “storica” anche per il New York Times che però non mette, nelle prime ore del mattino negli Usa, la canonizzazione in primissimo piano. “Due papi canonizzati a Roma” è il titolo del britannico Guardian, “Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono diventati santi” quello scelto dal francese Le Monde. Lo spagnolo El Pais apre il suo sito citando papa Francesco che ha definito Roncalli e Wojtyla “due uomini coraggiosi”. Mentre El Mundo punta i riflettori su “la giornata dei quattro Papi”. “Papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II diventato santi, alla presenza di migliaia di persone”, è infine il titolo di The Times of India.
LA CRONACA DELLA CERIMONIA
15.51 – Protezione civile: “Deflusso regolare senza criticità”
“Per quanto riguarda il deflusso deipellegrini sembra che tutto vada abbastanza bene. Per ora è regolare considerando l’enorme numero di persone”. Lo ha detto il direttore della Protezione civile di Roma Capitale Mario Vallorosi dalla sala operativa del Campidoglio allestita in occasione della canonizzazione dei due Papi. “Al momento non sono state registrate criticità nelle zone di deflusso” ha aggiunto.
12.48 – Bergoglio lascia piazza San Pietro e fa salire Marino sulla papamobile
Al termine della celebrazione e dopo avere salutato gli esponenti delle delegazioni, Papa Francesco lascia Piazza San Pietro a bordo della papamobile mentre saluta la folla. Sosta per far salire sull’auto il sindaco di Roma Ignazio Marino che ha ringraziato dell’organizzazione dell’evento scambiando con lui una stretta di mano. Marino, che è stato ringraziato dal Papa anche durante il Regina Coeli al termine della messa, ha poi lasciato la piazza in bicicletta.
12.03 – 101 persone portate in ospedale, nessuno è grave
Salgono a 896 le persone soccorse nelle tende predisposte per la protezione sanitaria della canonizzazione. Di questi, 101 sono stati portati in ospedale. A quanto si apprende dal 118, non c’è stata nessuna situazione clinica di particolare gravità, qualche codice rosso ma nessuno in situazioni preoccupanti. Tranquilla anche la situazione nei pronti soccorso ospedalieri, grazie alla sala situazione organizzata all’interno della centrale operativa Ares118, dove sono presenti rappresentanti di tutte le direzioni sanitarie degli ospedali romani.
11.58 – 600 sacerdoti e 300 diaconi distribuiscono l’Eucaristia
11.24 – Prima miracolata di Wojtyla legge preghiera
Una delle preghiere dei fedeli nella messa di canonizzazione di Roncalli e Wojtyla è stata letta da Marie Simone Pierre. Si tratta della suora francese che è guarita dal Parkinson a giudizio della Chiesa per intercessione di Giovanni Paolo II, con un miracolo riconosciuto dalla Congregazione vaticana per le cause dei santi per la beatificazione di Giovanni Paolo II, il primo maggio del 2011. Suor Marie ha letto in francese una preghiera perché “Dio per intercessione di san Giovanni Paolo II susciti tra gli uomini di cultura, di scienza e di governo la passione per la dignità dell’uomo, e faccia sì che in ogni persona venga servito Gesù risuscitato e vivente”.
11.09 – “Roncalli papa della docilità dello Spirito, Wojtyla della famiglia”
Per Papa Francesco “nella convocazione del Concilio Giovanni XXIII ha dimostrato una delicata docilità allo Spirito Santo, si è lasciato condurre ed è stato per la Chiesa un pastore, una guida-guidata. Questo è stato il suo grande servizio alla Chiesa; per questo a me piace pensarlo come il Papa della docilità allo Spirito”. Bergoglio ha invece definito Wojtyla il “papa della famiglia”. E “così lui stesso – ha ricordato Bergoglio – una volta, disse che avrebbe voluto essere ricordato”.
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Via della Conciliazione
11. 03 – L’omelia di Papa Francesco (testo integrale): “I due santi non sopraffatti dalle tragedie del XX secolo”
I nuovi santi, ha detto il Papa, “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio”. Per Bergoglio Roncalli e Wojtyla sono stati “uomini coraggiosi”, che non hanno avuto “paura” di chinarsi sulla “sofferenza” e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”.
10.51 – Volontari di primo soccorso dalle 7 in metropolitana
Il servizio del personale Atac-Aid, in grado di fornire un efficace servizio di triage, preliminare ad eventuali interventi di pronto soccorso a cura di 118 e Croce Rossa per velocizzare gli interventi di assistenza, facilitare il lavoro alle squadre di pronto soccorso e diminuire il numero dei falsi allarmi, oggi è partito alle 7: i sanitari volontari, riconoscibili dalla loro uniforme arancione, hanno seguito il flusso dei fedeli fino alla stazione Ottaviano-San Pietro della Metro A e saranno a disposizione fino alla fine della manifestazione, compreso per il deflusso dei partecipanti.
10.50 – Festa a Cracovia
La gioia di Cracovia per Wojtyla Santo è esplosa non appena da piazza San Pietro sono arrivate le immagini di Papa Francesco che ha proclamato la santità di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Sono migliaia i polacchi riuniti nelle chiese del Paese per pregare per il loro Papa Santo.
10.23 – Consegnati a Bergoglio i reliquiari dei Papi santi
I reliquiari dei due nuovi santi sono stati consegnati al Papa subito dopo la dichiarazione di canonizzazione. Il reliquiario di papa Wojtyla, è stato portato a Bergoglio da Floribeth Mora Diaz, la donna del Costa Rica guarita con un miracolo per intercessione di Wojtyla, da lei invocato il primo maggio 2011, dopo che era stato beatificato. Floribeth era accompagnata dal marito. Il reliquiario di Giovanni XXIII è stato riprodotto a immagine di quello della beatificazione di Giovanni Paolo II, lo stesso utilizzato anche oggi per la canonizzazione del papa polacco.
10.15 – Papa Francesco proclama santi Roncalli e Wojtyla
Papa Francesco, leggendo la formula di canonizzazione, ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Ecco il testo italiano della formula che ha letto in latino: “Ad onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell’Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
10.10 – Abbraccio tra Bergoglio e Ratzinger
Il Papa si è recato a salutare Benedetto XVI e i due papi si sono abbracciati. Papa Ratzinger sorrideva. Papa Francesco si è recato a salutare il predecessore subito dopo aver baciato l’altare dove celebrerà la canonizzazione di Roncalli e Wojtyla.
10.02 – Papa Francesco giunge a San Pietro, la cerimonia inizia
Papa Francesco è giunto in piazza San Pietro con il pastorale che utilizzava Paolo VI preceduto dalla processione liturgica dei concelebranti, 150 porporati. La processione liturgica che ha preceduto l’arrivo del Pontefice dà il via al rito di canonizzazione. Intanto, a pochi minuti dall’inizio della celebrazione della messa, i cardinali di Curia, ad uno ad uno, vanno a salutare Joseph Ratzinger che si appresta a concelebrare.
9.52 – Napolitano a San Pietro, saluto caloroso a Ratzinger
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato con la moglie Clio sul sagrato della Basilica di San Pietro. Accolto dal prefetto della casa pontificia monsignor Georg Gänswein, ha salutato con una calorosa stretta di mano il papa emerito Joseph Ratzinger. Strette di mano anche per il premier e i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini.
9.50 – Riaperta stazione metropolitana
E’ stata riaperta la stazione Ottaviano/Metro A direzione Battistini, dopo la chiusura per il massiccio afflusso di pellegrini. I treni viaggiano in entrambe le direzioni. Per raggiungere i maxi-schermi in via dei Fori Imperiali e nelle altre piazze del Centro, Infomobilità consiglia la stazione Colosseo della metro B o i bus navetta che da Termini fermano a piazza Venezia.
9.43 – Il sindaco di Roma in bici
Il sindaco di Roma Ignazio Marino è arrivato in piazza San Pietro. Il primo cittadino, indossando la fascia tricolore, è giunto in Vaticano in bicicletta. Insieme a lui in piazza la moglie.
9.34 – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sul sagrato
Il premier Matteo Renzi è appena arrivato sul sagrato di piazza San Pietro accompagnato dalla moglie Agnese, salutato da padre Georg Gaenswein. Il presidente del Consiglio si è seduto nella parte dedicata alle autorità. Perfetto l’abito della signora Agnese, anch’essa in nero con una gonna svasata poco sotto il ginocchio come la regina Sofia di Spagna arrivata poco prima.
9.32 – Arriva in San Pietro il Papa emerito
Benedetto XVI, che indossa la stola liturgica bianca e la mitria bianca, è stato accolto da applausi al suo ingresso sul sagrato di San Pietro. Tanti i cori “Benedetto, Benedetto”.
9.30 – Inizia a piovere
Su piazza San Pietro ha cominciato a piovere. Tuttavia i pellegrini sono super attrezzati perché le previsioni meteo davano per oggi maltempo su Roma. Piove anche nel Paese natale di papa Roncalli, Sotto il Monte. Il cielo nuvoloso e le temperature che si sono abbassate non hanno scoraggiato nessuno e la chiesa parrocchiale, dove verrà strasmessa in diretta sul maxischermo la cerimonia da Piazza San Pietro, è stracolma. Dalle prime ore del mattino il paese è stato chiuso al traffico e i fedeli in arrivo hanno lasciato le macchine nei parcheggi appositi. Dai paesi vicini in gruppi sono arrivati a piedi. La giornata di festa per Sotto il Monte non si chiuderà con le celebrazioni di Roma ma proseguiranno nel pomeriggio con una processione alla statua di Giovanni XXIII, una messa, l’allestimento di un’opera dedicata a papa Roncalli e in serata, tempo permettendo, fuochi d’artificio.
9.08 – Arrivati in San Pietro i reali di Spagna e Van Rompuy
Sono arrivati a San Pietro, per la canonizzazione dei due Papi, i reali di Spagna e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. La regina Sofia indossa un elegante abito nero con la gonna che arriva sotto il ginocchio.
9.07 – 450 fedeli nei presidi del 118 a causa di malori
Sono 450 le persone che da ieri sera, a inizio delle veglie di preghiera, si sono rivolte alle 16 tende e ai presidi medici del 118 dislocati nell’intera area del Vaticano per la canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II. Quasi tutti hanno chiesto l’intervento dei sanitari per malesseri di lieve entitá, molti dei quali per patologie preesistenti. Per 70 di questi è stato disposto il trasporto in ospedale. Si tratta di patologie di medio bassa entitá quali malori, distorsioni e cadute.
6.31 – Le delegazioni ufficiali: ci sono anche Mugabe e Orban
Papa Bergoglio saluterà le delegazioni ufficiali, presenti per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, sul sagrato della Basilica di San Pietro e non all’interno della Chiesa come avvenuto in precedenza per le altre cerimonie di questo tipo. Per il nostro Paese saranno presenti il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accompagnato dalla signora Clio, il premier Matteo Renzi e famiglia, i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini. A rappresentare l’esecutivo anche alcuni ministri tra cui la titolare delle Riforme, Maria Elena Boschi, e il viceministro delle politiche Agricole, Andrea Olivero.
Le delegazioni ufficiali confermate per la canonizzazione dei due Papi sono 93. Tra queste, 31 sono delegazioni guidate dal Capo dello Stato o del governo. In alcuni casi si tratta di membri di case reali. Tra le delegazioni, il neopremier francese Manuel Valls, quello dell’Ucraina Arseniy Yatsenyuk, i reali di Spagna Juan Carlos e Sofia e gli ex reali del Belgio Alberto II e Paola, il premier irlandese Enda Kenny, il presidente libanese Michel Sleiman, quello polacco Bronislaw Komorowksi, il presidente e il premier dell’Ungheria, Janos Ader e Viktor Orban, il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe.
L’Unione europea sarà rappresentata dal presidente del consiglio Ue Herman Van Rompuy. Alcuni di questi leader vengono ricevuti in questi giorni da Papa Francesco in udienze personali: oggi il premier ucraino Yatsenyuk, Alberto II e Paola del Belgio, il presidente della Polonia Komorowksi, oltre al presidente dell’Honduras Juan Orlando Hernandez Alvarado; lunedì i reali di Spagna; martedì prossimo il presidente del Paraguay Horacio Cartes Jara.
di Ausilio, Bianchini, Franco e Grana
Cronaca
Canonizzazione Papi, Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII ora sono santi
Bergoglio nell'omelia: "Due uomini coraggiosi". Prima della cerimonia, Papa Francesco ha abbracciato il Pontefice emerito Joseph Ratzinger. Oltre un milione di fedeli da tutto il mondo in piazza San Pietro, in via della Conciliazione e davanti ai maxischermi in città. Tra le delegazioni estere, anche il controverso presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe. La cerimonia diventa prima notizia sui siti di tutto il mondo
Si è levata un’ovazione spontanea in piazza San Pietro alle 10.15 di domenica 27 aprile quando Papa Francesco ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Due “uomini coraggiosi”, che “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia” e che pure “hanno contribuito in maniera indelebile alla causa dello sviluppo dei popoli e della pace”, ha detto Bergoglio durante l’omelia. Poco prima di iniziare la cerimonia, Francesco ha abbracciato Joseph Ratzinger, pontefice emerito che si è seduto accanto agli altri cardinali e ha partecipato alla concelebrazione. I pellegrini, 800mila da tutto il mondo, hanno affollato Piazza San Pietro, l’antistante Piazza Pio XII, via della Conciliazione e tutte le strade limitrofe fino al Tevere. Lontano dalla piazza vaticana, gremita tutta la notte di sabato per la veglia in attesa della canonizzazione (video), c’era solo il rumore degli elicotteri delle forze dell’ordine che sorvegliavano dall’alto la città a ricordare la “giornata dei quattro Papi” (fotogallery). Secondo i dati forniti dal Vaticano, sono 500mila le persone in Piazza San Pietro e nelle zone limitrofe e 300mila quelle che hanno seguito la celebrazione dai 18 maxischermi installati in tutta la Capitale, da Piazza Navona ai Fori imperiali.
A partecipare alla cerimonia leader politici e capi di stato provenienti da 93 diversi paesi: 24 capi di Stato, compresi sovrani e reali, 10 capi di governo, 40 tra ministri e viceministri, 8 vicecapi di stato e 20 capo delegazioni. Unione europea rappresentata da Barroso e Van Rompuy. Tra le delegazioni ufficiali (per l’Italia Renzi e Napolitano accompagnati dalle mogli), c’era anche il presidente dello Zimbabwe, il controverso Robert Mugabe. Aveva già partecipato, insieme a sua moglie, alla cerimonia di inizio pontificato di Papa Bergoglio. E’ a Roma, da sabato, nonostante le sanzioni imposte dall’Ue che gli impediscono di viaggiare e transitare in Europa. Tra le più numerose la delegazione della Polonia, in cui spiccavano il Presidente Bronislaw Komorowski con la moglie Ana e all’ex presidente Aleksander Kwasniewski. E ancora l’ex presidente della Polonia e storico leader di Solidarnosc Lech Walesa.
La cerimonia si è conclusa con il “solito” fuoriprogramma: il giro di Papa Francesco sulla jeep bianca per salutare la folla di via della Conciliazione. La canonizzazione è stata seguita dai fedeli sui maxischermi in tutta Italia e in centinaia di cinema nel mondo, dove la cerimonia è stata trasmessa in 3D. Grande rilievo mediatico per l’evento: dagli Stati Uniti all’India, la notizia è l’apertura dei principali siti di tutto il mondo. “Due Papi dichiarati santi al Vaticano”, è il titolo scelto dalla Cnn e dalla Bbc. “Sanità per due Papi”, è invece l’apertura del quotidiano economico americano Wall Street Journal. Il Washington Post mette in evidenza il carattere “storico” della santità riconosciuta a due figure “imponenti”. Giornata “storica” anche per il New York Times che però non mette, nelle prime ore del mattino negli Usa, la canonizzazione in primissimo piano. “Due papi canonizzati a Roma” è il titolo del britannico Guardian, “Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono diventati santi” quello scelto dal francese Le Monde. Lo spagnolo El Pais apre il suo sito citando papa Francesco che ha definito Roncalli e Wojtyla “due uomini coraggiosi”. Mentre El Mundo punta i riflettori su “la giornata dei quattro Papi”. “Papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II diventato santi, alla presenza di migliaia di persone”, è infine il titolo di The Times of India.
LA CRONACA DELLA CERIMONIA
15.51 – Protezione civile: “Deflusso regolare senza criticità”
“Per quanto riguarda il deflusso deipellegrini sembra che tutto vada abbastanza bene. Per ora è regolare considerando l’enorme numero di persone”. Lo ha detto il direttore della Protezione civile di Roma Capitale Mario Vallorosi dalla sala operativa del Campidoglio allestita in occasione della canonizzazione dei due Papi. “Al momento non sono state registrate criticità nelle zone di deflusso” ha aggiunto.
12.48 – Bergoglio lascia piazza San Pietro e fa salire Marino sulla papamobile
Al termine della celebrazione e dopo avere salutato gli esponenti delle delegazioni, Papa Francesco lascia Piazza San Pietro a bordo della papamobile mentre saluta la folla. Sosta per far salire sull’auto il sindaco di Roma Ignazio Marino che ha ringraziato dell’organizzazione dell’evento scambiando con lui una stretta di mano. Marino, che è stato ringraziato dal Papa anche durante il Regina Coeli al termine della messa, ha poi lasciato la piazza in bicicletta.
12.03 – 101 persone portate in ospedale, nessuno è grave
Salgono a 896 le persone soccorse nelle tende predisposte per la protezione sanitaria della canonizzazione. Di questi, 101 sono stati portati in ospedale. A quanto si apprende dal 118, non c’è stata nessuna situazione clinica di particolare gravità, qualche codice rosso ma nessuno in situazioni preoccupanti. Tranquilla anche la situazione nei pronti soccorso ospedalieri, grazie alla sala situazione organizzata all’interno della centrale operativa Ares118, dove sono presenti rappresentanti di tutte le direzioni sanitarie degli ospedali romani.
11.58 – 600 sacerdoti e 300 diaconi distribuiscono l’Eucaristia
11.24 – Prima miracolata di Wojtyla legge preghiera
Una delle preghiere dei fedeli nella messa di canonizzazione di Roncalli e Wojtyla è stata letta da Marie Simone Pierre. Si tratta della suora francese che è guarita dal Parkinson a giudizio della Chiesa per intercessione di Giovanni Paolo II, con un miracolo riconosciuto dalla Congregazione vaticana per le cause dei santi per la beatificazione di Giovanni Paolo II, il primo maggio del 2011. Suor Marie ha letto in francese una preghiera perché “Dio per intercessione di san Giovanni Paolo II susciti tra gli uomini di cultura, di scienza e di governo la passione per la dignità dell’uomo, e faccia sì che in ogni persona venga servito Gesù risuscitato e vivente”.
11.09 – “Roncalli papa della docilità dello Spirito, Wojtyla della famiglia”
Per Papa Francesco “nella convocazione del Concilio Giovanni XXIII ha dimostrato una delicata docilità allo Spirito Santo, si è lasciato condurre ed è stato per la Chiesa un pastore, una guida-guidata. Questo è stato il suo grande servizio alla Chiesa; per questo a me piace pensarlo come il Papa della docilità allo Spirito”. Bergoglio ha invece definito Wojtyla il “papa della famiglia”. E “così lui stesso – ha ricordato Bergoglio – una volta, disse che avrebbe voluto essere ricordato”.
11. 03 – L’omelia di Papa Francesco (testo integrale): “I due santi non sopraffatti dalle tragedie del XX secolo”
I nuovi santi, ha detto il Papa, “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio”. Per Bergoglio Roncalli e Wojtyla sono stati “uomini coraggiosi”, che non hanno avuto “paura” di chinarsi sulla “sofferenza” e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”.
10.51 – Volontari di primo soccorso dalle 7 in metropolitana
Il servizio del personale Atac-Aid, in grado di fornire un efficace servizio di triage, preliminare ad eventuali interventi di pronto soccorso a cura di 118 e Croce Rossa per velocizzare gli interventi di assistenza, facilitare il lavoro alle squadre di pronto soccorso e diminuire il numero dei falsi allarmi, oggi è partito alle 7: i sanitari volontari, riconoscibili dalla loro uniforme arancione, hanno seguito il flusso dei fedeli fino alla stazione Ottaviano-San Pietro della Metro A e saranno a disposizione fino alla fine della manifestazione, compreso per il deflusso dei partecipanti.
10.50 – Festa a Cracovia
La gioia di Cracovia per Wojtyla Santo è esplosa non appena da piazza San Pietro sono arrivate le immagini di Papa Francesco che ha proclamato la santità di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Sono migliaia i polacchi riuniti nelle chiese del Paese per pregare per il loro Papa Santo.
10.23 – Consegnati a Bergoglio i reliquiari dei Papi santi
I reliquiari dei due nuovi santi sono stati consegnati al Papa subito dopo la dichiarazione di canonizzazione. Il reliquiario di papa Wojtyla, è stato portato a Bergoglio da Floribeth Mora Diaz, la donna del Costa Rica guarita con un miracolo per intercessione di Wojtyla, da lei invocato il primo maggio 2011, dopo che era stato beatificato. Floribeth era accompagnata dal marito. Il reliquiario di Giovanni XXIII è stato riprodotto a immagine di quello della beatificazione di Giovanni Paolo II, lo stesso utilizzato anche oggi per la canonizzazione del papa polacco.
10.15 – Papa Francesco proclama santi Roncalli e Wojtyla
Papa Francesco, leggendo la formula di canonizzazione, ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Ecco il testo italiano della formula che ha letto in latino: “Ad onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell’Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
10.10 – Abbraccio tra Bergoglio e Ratzinger
Il Papa si è recato a salutare Benedetto XVI e i due papi si sono abbracciati. Papa Ratzinger sorrideva. Papa Francesco si è recato a salutare il predecessore subito dopo aver baciato l’altare dove celebrerà la canonizzazione di Roncalli e Wojtyla.
10.02 – Papa Francesco giunge a San Pietro, la cerimonia inizia
Papa Francesco è giunto in piazza San Pietro con il pastorale che utilizzava Paolo VI preceduto dalla processione liturgica dei concelebranti, 150 porporati. La processione liturgica che ha preceduto l’arrivo del Pontefice dà il via al rito di canonizzazione. Intanto, a pochi minuti dall’inizio della celebrazione della messa, i cardinali di Curia, ad uno ad uno, vanno a salutare Joseph Ratzinger che si appresta a concelebrare.
9.52 – Napolitano a San Pietro, saluto caloroso a Ratzinger
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato con la moglie Clio sul sagrato della Basilica di San Pietro. Accolto dal prefetto della casa pontificia monsignor Georg Gänswein, ha salutato con una calorosa stretta di mano il papa emerito Joseph Ratzinger. Strette di mano anche per il premier e i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini.
9.50 – Riaperta stazione metropolitana
E’ stata riaperta la stazione Ottaviano/Metro A direzione Battistini, dopo la chiusura per il massiccio afflusso di pellegrini. I treni viaggiano in entrambe le direzioni. Per raggiungere i maxi-schermi in via dei Fori Imperiali e nelle altre piazze del Centro, Infomobilità consiglia la stazione Colosseo della metro B o i bus navetta che da Termini fermano a piazza Venezia.
9.43 – Il sindaco di Roma in bici
Il sindaco di Roma Ignazio Marino è arrivato in piazza San Pietro. Il primo cittadino, indossando la fascia tricolore, è giunto in Vaticano in bicicletta. Insieme a lui in piazza la moglie.
9.34 – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sul sagrato
Il premier Matteo Renzi è appena arrivato sul sagrato di piazza San Pietro accompagnato dalla moglie Agnese, salutato da padre Georg Gaenswein. Il presidente del Consiglio si è seduto nella parte dedicata alle autorità. Perfetto l’abito della signora Agnese, anch’essa in nero con una gonna svasata poco sotto il ginocchio come la regina Sofia di Spagna arrivata poco prima.
9.32 – Arriva in San Pietro il Papa emerito
Benedetto XVI, che indossa la stola liturgica bianca e la mitria bianca, è stato accolto da applausi al suo ingresso sul sagrato di San Pietro. Tanti i cori “Benedetto, Benedetto”.
9.30 – Inizia a piovere
Su piazza San Pietro ha cominciato a piovere. Tuttavia i pellegrini sono super attrezzati perché le previsioni meteo davano per oggi maltempo su Roma. Piove anche nel Paese natale di papa Roncalli, Sotto il Monte. Il cielo nuvoloso e le temperature che si sono abbassate non hanno scoraggiato nessuno e la chiesa parrocchiale, dove verrà strasmessa in diretta sul maxischermo la cerimonia da Piazza San Pietro, è stracolma. Dalle prime ore del mattino il paese è stato chiuso al traffico e i fedeli in arrivo hanno lasciato le macchine nei parcheggi appositi. Dai paesi vicini in gruppi sono arrivati a piedi. La giornata di festa per Sotto il Monte non si chiuderà con le celebrazioni di Roma ma proseguiranno nel pomeriggio con una processione alla statua di Giovanni XXIII, una messa, l’allestimento di un’opera dedicata a papa Roncalli e in serata, tempo permettendo, fuochi d’artificio.
9.08 – Arrivati in San Pietro i reali di Spagna e Van Rompuy
Sono arrivati a San Pietro, per la canonizzazione dei due Papi, i reali di Spagna e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. La regina Sofia indossa un elegante abito nero con la gonna che arriva sotto il ginocchio.
9.07 – 450 fedeli nei presidi del 118 a causa di malori
Sono 450 le persone che da ieri sera, a inizio delle veglie di preghiera, si sono rivolte alle 16 tende e ai presidi medici del 118 dislocati nell’intera area del Vaticano per la canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II. Quasi tutti hanno chiesto l’intervento dei sanitari per malesseri di lieve entitá, molti dei quali per patologie preesistenti. Per 70 di questi è stato disposto il trasporto in ospedale. Si tratta di patologie di medio bassa entitá quali malori, distorsioni e cadute.
6.31 – Le delegazioni ufficiali: ci sono anche Mugabe e Orban
Papa Bergoglio saluterà le delegazioni ufficiali, presenti per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, sul sagrato della Basilica di San Pietro e non all’interno della Chiesa come avvenuto in precedenza per le altre cerimonie di questo tipo. Per il nostro Paese saranno presenti il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accompagnato dalla signora Clio, il premier Matteo Renzi e famiglia, i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini. A rappresentare l’esecutivo anche alcuni ministri tra cui la titolare delle Riforme, Maria Elena Boschi, e il viceministro delle politiche Agricole, Andrea Olivero.
Le delegazioni ufficiali confermate per la canonizzazione dei due Papi sono 93. Tra queste, 31 sono delegazioni guidate dal Capo dello Stato o del governo. In alcuni casi si tratta di membri di case reali. Tra le delegazioni, il neopremier francese Manuel Valls, quello dell’Ucraina Arseniy Yatsenyuk, i reali di Spagna Juan Carlos e Sofia e gli ex reali del Belgio Alberto II e Paola, il premier irlandese Enda Kenny, il presidente libanese Michel Sleiman, quello polacco Bronislaw Komorowksi, il presidente e il premier dell’Ungheria, Janos Ader e Viktor Orban, il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe.
L’Unione europea sarà rappresentata dal presidente del consiglio Ue Herman Van Rompuy. Alcuni di questi leader vengono ricevuti in questi giorni da Papa Francesco in udienze personali: oggi il premier ucraino Yatsenyuk, Alberto II e Paola del Belgio, il presidente della Polonia Komorowksi, oltre al presidente dell’Honduras Juan Orlando Hernandez Alvarado; lunedì i reali di Spagna; martedì prossimo il presidente del Paraguay Horacio Cartes Jara.
di Ausilio, Bianchini, Franco e Grana
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Delitto di Mozzate, scomparso il cugino del killer: ipotesi di una terza vittima
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Palermo, 12 mar. (Adnkronos) - "Affronterò il processo con la massima serenità e con la consapevolezza di poter dimostrare la correttezza del mio operato, avendo sempre agito nel pieno rispetto del regolamento previsto dall’Assemblea Regionale Siciliana. Non ho mai, nella mia vita, sottratto un solo centesimo in modo indebito e confido che nel corso del giudizio emergerà la verità, restituendo chiarezza e trasparenza alla mia posizione. Resto fiducioso nella giustizia e determinato a far valere le mie ragioni con il rispetto e la serietà che ho sempre riservato alle istituzioni". Così Gianfranco Miccichè, rinviato a giudizio per l'uso dell'auto blu, commenta il processo che partirà a luglio. "Sono però amareggiato da quanto la stampa riporta sul fatto che, secondo il pm avrei arraffato quanto più possibile- dice - Nella mia vita non ho mai arraffato alcun che e su questo pretendo rispetto da parte di tutti".
Palermo, 12 mar. (Adnkronos) - L'ex Presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè è stato rinviato a giudizio con l'accuaa di peculato e concorso in truffa aggravata il. La prima udienza del processo si terrà il 7 luglio davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo. Secondo l'accusa il politico, ex viceministro dell'Economia, avrebbe usato l'auto blu in dotazione, in quanto ex Presidente dell'Ars, per fini personali. In particolare avrebbe usato, non per fini istituzionali, l’Audi della Regione, per una trentina di volte, tra marzo e novembre del 2023, anche per fare visite mediche, e persino per andare dal veterinario con il gatto. Avrebbe fatto salire sull'auto anche componenti della sua segreteria e familiari.
Il suo ex autista, Maurizio Messina, che ha scelto il rito abbreviato, è stato invece condannato dal giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta a un anno e mezzo di carcere per truffa, più sei mesi con l'accusa di avere sottratto la somma che gli era stata sequestrata durante le indagini.
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - La Corte di Assise di Appello di Milano ha assolto, ribaltando la sentenza a sette anni inflitta in primo grado, Salvatore Pace per il concorso nell'omicidio di Umberto Mormile, l'educatore del carcere di Opera ammazzato l'11 aprile 1990. Il delitto fu rivendicato dalla Falange Armata, organizzazione terroristica sulla quale gravitavano mafiosi, 'ndranghetista e componenti dei servizi segreti deviati. Mormile, 34 anni, venne assassinato a Carpiano, nel Milanese, mentre andava al lavoro, quando due individui in sella a una moto esplosero contro di lui sei colpi di pistola. Secondo l'accusa, Pace, 69 anni, diventato collaboratore di giustizia, si sarebbe messo a disposizione dei mandanti dell'omicidio. "Attendo di leggere le motivazioni" è il commento dell'avvocato Fabio Rapici, legale di alcuni dei familiari della vittima.
Roma, 12 mar (Adnkronos) - La Difesa europea non salva il Pd. Anzi, lo spacca. A Strasburgo, al momento del voto sul piano ReArmEu, gli europarlamentari dem si sono divisi: 10 favorevoli e 11 astenuti. Non un banale testa a testa, che già sarebbe una notizia, ma una spaccatura politica. La prima, almeno così evidente, nella gestione di Elly Schlein. I riformisti dem, infatti, si sono tutti schierati per il sì. Mentre sino all'ultimo istante il capo delegazione Nicola Zingaretti ha lavorato per portare il gruppo sull'astensione in modo da disinnescare ogni tentazione a votare no. Ma la frattura non si è ricomposta.
Dopo il voto, la segretaria dem ha tenuto il punto, confermando le "molte critiche" avanzate su ReArmEu: "Quel piano va cambiato" e per farlo "continueremo a impegnarci ogni giorno", ha detto tra le altre cose. Ma l'onda del voto sulla Difesa Ue è arrivata fino al Nazareno, aprendo una discussione interna al partito in cui è riemersa anche la parola 'magica' Congresso. La foto di Strasburgo, del resto, è netta. Per il sì si sono schierati Stefano Bonaccini (il presidente del partito), Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo.
Tra gli astenuti Zingaretti, Lucia Annunziata, Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan. Dalle tabelle dell'aula emerge tra l'altro che nel gruppo S&D gli unici ad astenersi sono stati gli italiani più un bulgaro, un irlandese e uno sloveno. Per non farsi mancare nulla, c'è stato anche il 'giallo' Annunziata, inizialmente conteggiata tra i sì e poi conteggiata come astenuta.
(Adnkronos) - Mentre a Strasburgo i più maliziosi hanno enfatizzato non solo la presenza di Nardella tra gli astenuti, ma soprattutto quella di Strada e Tarquinio: apertamente contrari al Piano Ue, alla vigilia erano dati certi tra i no. "C'è stato l'aiutino per non far vincere il sì", ha valutato un eurodeputato dem. Lo stesso Tarquinio, del resto, a Un giorno da pecora ha ammesso: "Se avessi votato no sarebbe mancato quel po' di più che ha consentito alla delegazione Pd di avere la maggioranza pro Elly Schlein".
"E' stata sconfitta la linea dell'astensione? E' stato sconfitto il no, perché si partiva dal no", è stata la valutazione di Lia Quartapelle. La deputata dem è stata tra quelli che hanno subito chiesto l'apertura di un confronto interno. "Dobbiamo dimostrarci all'altezza. Il Pd, un grande partito, deve argomentare dove vuole stare con una discussione che sino ad oggi non c'è stata", ha spiegato. Sulla stessa linea Piero Fassino e anche Marianna Madia: "Abbiamo la necessità di discutere e capire. Non possiamo fare tutto questo stando zitti o con un mezzo voto. Congresso o Direzione? Va bene tutto, basta che ci sia una discussione", ha detto la deputata.
Ai riformisti ha risposto Laura Boldrini: "Mi sarei aspettata che il gruppo del Pd al Parlamento europeo votasse compatto sull'astensione, che è la strada trovata dalla segretaria Schlein. Non è il momento di alimentare divisioni". Ma anche nell'area di maggioranza interna non è mancata la chiamata al confronto: "E' giusto che ci sia una discussione seria. E' una responsabilità che abbiamo tutti ed è interesse della segretaria, che io sostengo, che questa discussione si faccia nelle forme e con la rapidità necessarie", ha detto Gianni Cuperlo. Mentre è stato Andrea Orlando a chiedere un Congresso tematico: "Potrebbe essere utile anche per portare la discussione fuori dal solo gruppo dirigente" e per "chiarirsi le idee".
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - "Morte naturale per infarto". Sono questi i primi risultati dell'autopsia per Carmine Gallo, l'ex super poliziotto protagonista della lotta contro la criminalità organizzata a Milano e ai domiciliari dallo scorso ottobre per l'inchiesta Equalize sui presunti dossier illeciti, morto domenica nella sua abitazione a Garbagnate Milanese. Si tratta dei primi riscontri dei medici legali, poi "arriveranno i tossicologici" chiesti in via precauzionale per escludere qualsiasi altra causa.
Roma, 12 mar (Adnkronos) - "Il libro di Follini rappresenta la foto di un mondo rovesciato rispetto al presente, un’America rovesciata, ieri prevaleva il senso della misura e il ragionamento, oggi prevale il populismo”. Lo ha detto il deputato del Pd Stefano Graziano presentando in conferenza stampa a Montecitorio il libro di Marco Follini 'Beneficio d’inventario'.
"Centrale è la parte che racconta della vita politica all’epoca del padre di Marco Follini, Vittorio, e dei leader politici del tempo da Francesco Cossiga, ad Aldo Moro, passando per Marco Pannella. Non tutti avevano la stessa idea politica ma erano tutti uniti nella forza di voler difendere la democrazia, una democrazia ottenuta con lotte, sangue, catastrofi e quindi seppur lontani politicamente, erano uniti dal dialogo. Una differenza abissale con l’Italia di oggi pericolosamente in mano ai sovranisti, dove tutto è concepito fuorché il dialogo. Forse questo abisso non è solo italiano ma sta prevalendo in tutto l’Occidente e la cosa è abbastanza preoccupante”, ha aggiunto Graziano.
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - "La manovra repentina, improvvisa e del tutto imprevedibile, frutto certamente di una decisione di decimi di secondo attuata dal conducente del motoveicolo TMax non ha consentito al conducente del veicolo Giulietta di poter attuare alcuna manovra difensiva efficace". E' quanto sostiene la consulenza cinematica disposta dalla Procura di Milano e affidata all'ingegnere Domenico Romaniello. La relazione attribuisce la responsabilità dell'incidente a Fares Bouzidi, già indagato per omicidio stradale, l’amico di Ramy Elgaml che guidava lo scooter. Quando lo scooter da via Ripamonti svolta a sinistra verso via Quaranta, "con una deviazione improvvisa", per il consulente Fares imprime "una correzione di rotta verso destra", in direzione del marciapiede, e il carabiniere alla guida "non poteva certamente prevedere tale pericolosissima manovra e nulla ha potuto fare per evitare tale contatto, in ragione della impossibilità di poter attuare sia una correzione di rotta, sia una frenata efficace nello spazio a disposizione".
Non solo: il militare alla guida "non avrebbe altresì potuto neanche sterzare verso destra per la presenza del pedone (il testimone che riprende la scena con il cellulare) che per il conducente dell’autovettura è stato chiaramente percepito con la vista periferica" spiega l'ingegnere che ha realizzato la consulenza ricostruendo le condizioni di visibilità e velocità dell'inseguimento avvenuto la notte del 24 novembre scorso. Quella che mette in atto il carabiniere ora indagato per omicidio stradale (per lui si va verso la richiesta di archiviazione) è "una manovra difensiva obbligata": se lo scooter guidato da Fares avrebbe mantenuto la traiettoria 'naturale' chi guidava la Giulietta "non avrebbe sostanzialmente avuto problemi a mantenere il proprio veicolo iscritto nella curva da percorrere per la svolta a sinistra".
Quando Fares imposta la curva verso via Quaranta il T Max viaggia a una velocità di quasi 55 chilometri l'ora, quando il motociclo finisce la sua corsa contro il palo semaforico l'urto avviene a circa 33 chilometri orari. Per il consulente incaricato dalla procura la macchina che insegue, per evitare l'urto, "avrebbe dovuto disporre di uno spazio complessivo per l’arresto di circa 24 metri", mentre "il conducente aveva a disposizione circa 12 metri soltanto prima di giungere all’urto contro il palo semaforico".