Nel delitto di Mozzate potrebbe esserci una terza vittima. Lidia Nusdorfi e Silvio Mannina sono stati uccisi dal pasticcere albanese Dritan Demiraj, lei accoltellata alla stazione di Mozzate (Como), lui strangolato e seppellito in una cava dismessa a Santarcangelo di Romagna. Lidia era ormai la sua ex, Silvio il nuovo amore della donna. Gli inquirenti cercano ora di risalire ad un cugino dell’assassino, che non si trova: per questo – riferiscono media cittadini – la Procura di Rimini sta preparando una rogatoria internazionale con l’Albania, per scoprire se è ancora vivo.

Demiraj, interrogato dagli investigatori, aveva detto di aver già tentato di uccidere il cugino la scorsa estate in Albania, dopo che Lidia Nusdorfi, la donna con cui viveva a Rimini e con la quale aveva avuto un figlio, gli aveva confessato di averlo tradito con il parente durante le vacanze albanesi. Dritan era stato arrestato per quell’episodio, poi rilasciato e, anche se gli era stato ritirato il passaporto, dalla Grecia era rientrato a Rimini. Si era detto disposto a perdonare Lidia, ma per lei la storia era al capolinea.

A fine dicembre Dritan Demiraj era tornato una seconda volta in Albania, come ha confermato agli inquirenti, ma senza fornire dettagli sui motivi del viaggio. Ed è indagata ora per omicidio e occultamento di cadavere – non più solo per favoreggiamento – Monica Sanchi, cameriera con cui Demiraj ha una relazione e che avrebbe avuto il compito di attirare via chat Mannina nel luogo dell’agguato mortale. Lei sostiene di non essere stata presente al delitto, l’albanese dice il contrario: c’era e lo ha aiutato a nascondere il corpo.

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