“Nauseato”. “Affermazioni assurde”. Dure prese di posizione di Jean-Claude Juncker e Angela Merkel sulle affermazioni di Silvio Berlusconi che sabato ha accusato di negazionismo i tedeschi (“pensano che i lager non siano mai esistiti”). Le accuse dell’ex Cavaliere irrompono nella scena europea a un mese dalle elezioni e creano una frattura all’interno del Partito popolare europeo, lo stesso a cui appartiene Forza Italia. E lui cerca di metterci una pezza con una nota in cui incolpa di “speculazione la sinistra europea” e si definisce “amico del popolo ebraico”.
“Le parole di Berlusconi mi hanno nauseato. Gli chiedo di ritirarle immediatamente e scusarsi con i sopravvissuti dell’Olocausto e con i cittadini della Germania”, ha affermato il candidato del Ppe alla presidenza della Commissione europea. Il portavoce di Angela Merkel, Steffen Feibert, fa sapere invece che quelle di Berlusconi sono dichiarazioni “talmente assurde che il governo tedesco non le commenta”. Con l’Italia “abbiamo un rapporto stretto e di amicizia”, ha aggiunto il portavoce della cancelliera.
La frase di Berlusconi – Dopo avere dato nel 2003 del “Kapò” all’europarlamentare tedesco Martin Schulz, Silvio Berlusconi sabato è tornato sull’argomento in occasione della presentazione delle euro-candidature di Forza Italia. “Non volevo offenderlo” dice l’ex cavaliere, ma accusa la Germania di essere revisionista sui campi di concentramento: “Per i tedeschi – afferma Berlusconi – i campi di concentramento non sono mai esistiti”.
La condanna di Juncker – “Durante la crisi – ha ricordato Juncker in una nota anticipata all’Adnkronos – la Germania, come molti altri Paesi membri Ue, ha dimostrato una solidarietà senza precedenti con i Paesi europei in difficoltà. Questi Paesi hanno anche loro preso misure senza precedenti e spesso dolorose per stabilizzare le loro economie e finanze pubbliche”. Per l’ex premier lussemburghese è il momento di “riunire l’Europa, non di creare ulteriori divisioni”. L’Italia, ha concluso Juncker “è una grande nazione, ma anche la Germania lo è. Tutti i 28 Paesi membri dell’Ue sono grandi nazioni. Nessuno ha il diritto di insultare amici e partner nell’Unione Europea. Nella politica europea non c’è posto per dichiarazioni divisive che tradiscono i valori su cui si basa la nostra Unione”.
La nota dell’ex Cavaliere: “Io amico del popolo ebraico” – L’ex Cavaliere, travolto dalle polemiche, risponde con una nota: “Mi pare doloroso e spiacevole che la sinistra europea abbia compiuto l’ennesima speculazione, montando un caso su una mia frase, estrapolata dal contesto di un mio ragionamento sul candidato della sinistra Martin Schulz…”, si legge nel documento di Berlusconi. “A Jean-Claude Juncker, che non dovrebbe cadere in simili trappole da campagna elettorale, non ho che da ripetere quanto è già noto: rivendico il mio ruolo di amico storico del popolo ebraico, e dello Stato di Israele, che è e resta unico presidio di libertà e di democrazia in tutto il Medio Oriente”, continua l’ex premier, che definisce “paradossale che, in Italia e non solo, si siano scagliati contro di me non pochi esponenti della sinistra protagonisti di ambigue difese di Hamas e di Hezbollah”. Sulla definizione di “nemico del popolo tedesco”, l’ex premier risponde così: “Infine – si legge ancora nella nota di Berlusconi – è surreale attribuirmi sentimenti antitedeschi o una presunta ostilità verso il popolo tedesco, di cui sono amico. Se sono ostile a qualcosa, lo sono nei confronti di un’austerità controproducente, di alcuni vincoli e regole a mio parere gravemente sbagliati, che stanno inchiodando l’Europa intera a una lunga stagnazione economica”.
Renato Brunetta rilancia contro il leader del Ppe – “Ora che anche Juncker si dimostra succube di questa nouvelle vague prona alla Grande Germania, che ha impoverito il sud dell’Europa e ingrassato i conti delle banche tedesche, la posizione di Berlusconi appare più che mai lungimirante e realistica”, ha affermato il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. “Le dichiarazioni di Juncker sono esse sì incresciose, e purtroppo figlie di un triste calcolo elettorale: la paura cioè di perdere i voti della Merkel”. Altro che “scusarsi con tedeschi ed ebrei – aggiunge Brunetta – Berlusconi non ha affatto scherzato sull’Olocausto, né accusato a vanvera un popolo che stimiamo e amiamo, ma ha dato voce a un timore serio e realistico dell’opinione pubblica non solo italiana”.