Berlusconi sì, Renzi no. In mezzo la legge sulla par condicio che disciplina la comunicazione durante l’intero anno e in tutte le campagne elettorali e referendarie. Oggetto del contendere la partecipazione del presidente del Consiglio alla registrazione della puntata di ‘Amici‘ in onda sabato 3 maggio in prima serata su Canale5. Il premier, a quanto si apprende, ha deciso, d’accordo con la conduttrice Maria De Filippi, di rimandare a un’altra occasione il suo intervento alla trasmissione, per evitare polemiche sulla par condicio.
Il caso però, scoppia a poche ore di distanza dalla partecipazione di Silvio Berlusconi a ‘Domenica Live‘, sempre su Canale 5: oltre un’ora in cui l’ormai ex Cavaliere ha potuto spaziare dalle riforme al fidanzamento con Francesca Pascale, dalle proposte per svuotare i canili fino ai club di Forza Italia nati come funghi in tutta Italia per sostenere la sua candidatura (di condannato in via definitiva a 4 anni di carcere per frode fiscale) alle europee. Un monologo in piena regola in cui la conduttrice, (che è anche giornalista, regolarmente iscritta all’Ordine del Lazio) Barbara d’Urso non ha mai posto una domanda limitandosi al ruolo di “spalla” per l’ex premier, chiamato per tutta la puntata “presidente”. Ma è proprio la natura giornalistica di ‘Domenica live’ – presentato sul sito come programma che affronta i temi caldi dell’attualità, della politica, dell’economia e della cronaca – realizzato dalla testata Videonews, a permettere la partecipazione di ospiti politici. Non a caso la conduttrice, chiudendo ieri la puntata – l’ultima di questo ciclo – ha ricordato che “restano aperti gli spazi di ‘Pomeriggio cinque‘ per gli altri leader”. Altri leader che però difficilmente troverebbero un’accoglienza tanto calorosa da parte sia della conduttrice che del pubblico.
In base alla normativa vigente, in campagna elettorale non è ammessa la partecipazione di esponenti politici nei programmi di intrattenimento. Renzi non è candidato alle Europee del 25 maggio e in studio ad ‘Amici’, nella puntata registrata oggi e in onda il 3 maggio, avrebbe avuto a disposizione – si apprende – tre minuti in piena libertà, con l’unico ‘vincolo’ di parlare ai giovani, protagonisti e target privilegiato del programma della De Filippi. Tuttavia il premier è anche un leader politico, in quanto segretario del Pd: di qui il rischio di violazione delle norme e di sanzioni da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Solo pochi giorni fa era esploso il caso della ‘Partita del Cuore‘, prevista il 19 maggio (in diretta su Rai1): Renzi, che aveva lasciato intendere l’intenzione di scendere in campo nel match dedicato ad Emergency, ha dato forfait dopo le polemiche, bollate dal premier stesso come “ridicole”, sollevate in particolare dal Movimento cinque stelle che ha invocato l’applicazione della par condicio.
Forza Italia da una parte esulta per il rifiuto di Renzi, dall’altra attacca la legge sulla par condicio da sempre bollata come “liberticida” da Berlusconi e berluscones. Come dire, un colpo al cerchio e un altro alla botte. Così, se Maurizio Gasparri se la ride per aver “colpito e affondato una seconda volta in pochi giorni il tassator bugiardo Matteo Renzi’, Daniele Capezzone chiede “l’eliminazione della legge illiberale”. “Ci aveva provato ancora Renzi a violare le regole della par condicio – ha detto il senatore azzurro – Ma da ieri abbiamo attivato il tam tam ricordando il regolamento numero 138 dell’Autorità delle comunicazioni che al comma 6 dell’art 7 vieta apparizioni di politici a programmi non di informazione in campagna elettorale. La sinistra ha voluto una legge assurda come la par condicio ma la vorrebbe applicare solo a Berlusconi. Sono ridicoli”.