Dopo aver dismesso gran parte del suo 30% del Monte dei Paschi, la fondazione Mps rientra in gioco con i messicani di Fintech e i brasiliani di Btg. Il patto di sindacato sul 9% di Rocca Salimbeni, che potrebbe dare ai tre soci la maggioranza del futuro consiglio d’amministrazione, è pronto a sottoscrivere l’aumento di capitale da cinque miliardi di euro che andrà al voto dell’assemblea il 21 maggio. La Fondazione Mps ha siglato oggi una “modifica dell’accordo di cessione di una quota complessiva (pari al 6,5%) della propria partecipazione in Banca Mps e del relativo patto parasociale sottoscritto il 31 marzo” con i due soci latinoamericani. In particolare, con le modifiche apportate all’accordo, tutte le parti si sono impegnate a sottoscrivere, in coerenza con l’entità delle quote conferite al patto, l’aumento di capitale di Banca Mps aumentato da 3 a 5 miliardi di euro. Il perfezionamento dell’accordo, così come modificato, resta subordinato alle autorizzazioni dell’Autorità di vigilanza sulle fondazioni di origine bancaria, che fa capo al ministero dell’Economia, e della Banca d’Italia. “Le Parti hanno posticipato al 15 maggio 2014 il termine per l’ottenimento del rilascio di tali autorizzazioni”, prosegue la nota, facendo presente che Via XX Settembre “ha già concesso alla Fondazione l’autorizzazione a procedere alla cessione della quota, ferma restando la necessità di ulteriore autorizzazione quanto alla sottoscrizione del maggiore importo di cui al deliberando aumento di capitale”. Dopo le parole dell’amministratore delegato Fabrizio Viola, che ieri ha auspicato che l’aumento sia sufficiente per il rilancio della banca, oggi in borsa sono decisamente prevalse le vendite su Mps, con perdite di oltre il 4%.

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