Il divorzio da Veronica Lario potrebbe costare a Silvio Berlusconi più di mezzo miliardo di euro.
Lo racconta il numero de L’Espresso in edicola da domani. Il settimanale ricostruisce i passaggi fondamentali della trattativa avviata dai team legali degli ex coniugi nel tentativo di chiudere i processi civili, in corso a Milano e a Monza, con un unico accordo economico: un maxi-assegno definitivo.
Una trattativa fallita però a causa del0la richiesta di Veronica Lario che, data la vastità del patrimonio di Berlusconi, ha chiesto 540 milioni di euro. Una cifra che l’ex cavaliere ha considerato esagerata per chiudere i contenziosi intorno al loro matrimonio, celebrato nel dicembre 1990 dall’allora sindaco di Milano del Psi Paolo Pillitteri, dopo la nascita dei figli Barbara, Eleonora e Luigi. Berlusconi si era detto disposto a liquidarle una cifra intorno ai 200 milioni, fra danaro e proprietà, ma non di più. Neanche la metà della somma chiesta dall’ex first lady.
Ora spetta ai rispettivi team di avvocati civilisti, impegnati nelle due cause parallele: la procedura di separazione, in fase d’appello a Milano, e quella di divorzio, in primo grado a Monza, risolvere la cosa.
Agli ex coniugi resta ancora la possibilità di riaprire la trattativa e arrivare a un accordo consensuale, ma da ciò che si apprende, i legali stanno lavorando solamente per rendere più vantaggiosa possibile la decisione finale che spetterà ai giudici.
Tra circa un anno arriverà la sentenza di primo grado, la più importante, perché riguarda il contenuto economico del divorzio. Ad oggi i giudici hanno solamente stabilito l’entità dell’assegno mensile provvisorio che il leader di Forza Italia deve versare all’ex moglie. Fissato inizialmente a tre milioni dalla nona sezione civile di Milano in fase di separazione, e poi ridotto a un milione e 400 mila euro dai giudici di Monza. Se quest’ultima cifra fosse usata come parametro, la somma che l’ex cavaliere potrebbe dover sborsare raggiungerebbe i 336 milioni di euro.