La cupola dell’Expo – Frigerio, Greganti e gli altri arrestati per i presunti appalti truccati – si preoccupava di avere sempre le mani sulle gare, secondo i magistrati. Tanto da portare avanti una “strategia” per sostituire l’ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde, Antonio Rognoni, arrestato a marzo, con Angelo Paris, il direttore dell’ufficio contratti di Expo 2015, che nelle intercettazioni diceva ai suoi presunti sodali: “Io vi do tutti gli appalti che volete se favorite la mia carriera”. Una “strategia” che sarebbe arriva a livelli molto alti, fino a raccomandazioni a Silvio Berlusconi, Roberto Maroni e Mario Mantovani. ”Ho mandato un biglietto a Berlusconi, non chiamo nessuno per telefono (…) un biglietto per Berlusconi e uno a Mantovani dicendo ‘ma la soluzione migliore si chiama Paris per la direzione’” dice in una conversazione intercettata Gianstefano Frigerio, ex parlamentare di Forza Italia. Circostanze confermate da un’altra telefonata intercettata tra Sergio Cattozzo (un altro arrestato, ex Cisl e Udc) e un’altra persona dalla quale emergerebbe, scrivono i magistrati, “la circostanza per la quale Frigerio ha effettuato, a dire degli stessi sodali, un ulteriore intervento presso Maroni e presso Berlusconi per raccomandare la nomina di Paris presso Infrastutture Lombarde spa” dopo l’arresto di Rognoni.
Non è noto che esito avrebbe avuto la raccomandazione, ma secondo i giudici Paris, di sicuro il manager di Expo “raccomandato” (Paris) il 3 febbraio scorso ha partecipato a una “cena” ad Arcore da Silvio Berlusconi, come scrive il gip di Milano Fabio Antezza nell’ordinanza di custodia cautelare. Il 22 gennaio, infatti, come spiega il gip, Paris aveva ricevuto “su indicazione” dell’ex parlamentare Dc Frigerio “un invito da Fabrizio Sala (Forza Italia, ndr), consigliere regionale con delega all’Expo 2015, per partecipare ad un incontro ristretto organizzato ad Arcore”. Alla cena, stando ad alcune telefonate intercettate, avrebbero dovuto partecipare, come scrive ancora il gip, anche “una trentina di amministratori ed imprenditori”. Sala la spiega diversamente, però: “Gianstefano Frigerio non mi ha mai dato indicazioni – scrive in una nota – La cena ad Arcore era di natura squisitamente politica e lo scopo era parlare dei Club Forza Silvio. All’ incontro hanno partecipato una trentina fra amministratori locali della Brianza e imprenditori, tra cui Paris che è di Giussano”.
E Rognoni, quel dirigente di Infrastrutture Lombarde già arrestato? Anche lui è colpito dalle misure cautelari di oggi. Perché anche lui, secondo gli inquirenti, aveva partecipato ai “progetti” di Frigerio, Greganti e Cattozzo. Tra le vicende di presunta turbativa d’asta che riguardano l’Expo, infatti, emergono “gravi indizi di colpevolezza anche in merito alla gara d’appalto del valore di 67 milioni di euro (più Iva) aggiudicata in favore di un’Ati partecipata da Celfa oltre che dalla Maltauro costruzioni“. Si tratta della gara riguardante le cosiddette “Architetture di servizio”. A condizionare la gara, secondo quanto riportato dall’ordinanza di custodia cautelare, tra gli altri, Frigerio, Cattozzo, Greganti e Rognoni. Gli indagati avevano pattuito a loro favore “600mila euro da suddividersi in parti uguali”. L’appalto ha come oggetto “la redazione della progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di realizzazione delle cosiddette Architetture di Servizio – scrive il gip – ossia un sistema di edifici destinati ad ospitare le diverse funzioni di servizio presenti sul sito per l’Esposizione Universale di Milano 2015 (quali ristorazione, servizi igienici, spazi commerciali, servizi ai visitatori, servizi ai partecipanti, sicurezza, logistica, magazzini e locali tecnici)”.
Non solo. Secondo il giudice antezza il ruolo di Paris – che è pubblico ufficiale – “all’interno del sodalizio si consolida maggiormente divenendo sempre più strategico successivamente all’arresto di Antonio Rognoni, eseguito il 20 marzo 2014”. “Paris – annota il gip – contribuisce durante le riunioni con i sodali ad individuare anche soluzioni condivise in grado di assecondare i progetti illeciti perseguiti dal sodalizio di appartenenza mediante precise modalità tecnico procedimentali che suggerisce confidenzialmente grazie alle informazioni di ufficio che sistematicamente anticipa e condivide persino con alcuni imprenditori sostenuti dalla struttura criminale e che, come detto, incontra riservatamente o riceve, dietro espressa domanda di Frigerio o di Greganti, anche presso il suo ufficio nella sede di Expo”.
Il gip parla anche di un atteggiamento “di completa acquiescenza” da parte di Paris “non solo mediante la rivelazione di informazioni riservate o con le dette soluzioni tecnico operative condivise ma addirittura indirizza e condizionare l’azione di lavoro verso suoi collaboratori e manager in servizio presso Expo proprio con l’intento di orientare la funzione di ufficio verso i progetti illeciti del sodalizio”.
Non era la prima volta che il gruppo di arrestati “sponsorizzava” qualcuno. “Mando lui ad Arcore lo faccio … benedire politicamente, perché loro vogliono una benedizione politica” diceva Frigerio, intercettato il 6 maggio 2013 mentre parlava con il direttore generale della Asl di Pavia Daniela Troiano (indagata) dell’imprenditore Enzo Costa “in favore del quale preannunzia il suo appoggio anche al massimo livello politico all’interno del suo partito nell’evidente prospettiva che questo faciliti l’inserimento definitivo di Costa nel giro degli appalti anche a Pavia”.
AGGIORNAMENTO
Nell’ottobre 2016 Enzo Costa e Bruno Greco hanno patteggiato rispettivamente 5 e 6 mesi di reclusione per le accuse di traffico di influenze illecite