La Rai prepara un ricorso contro il taglio di 150 milioni di euro previsto dal decreto Irpef varato ad aprile dal governo Renzi. Lo ha annunciato il segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani. Il sindacato ha dato mandato al professor Alessandro Pace di valutare la legittimità del provvedimento.
Il Consiglio di amministrazione di viale Mazzini ha approvato all’unanimità il via libera alla lettera che il direttore generale Luigi Gubitosi e il presidente dell’azienda Anna Maria Tarantola invieranno al Ministero dell’Economia per informare delle ricadute del taglio di 150 mila euro deciso dal governo, a partire da un bilancio negativo per oltre 160 milioni. A quanto si è appreso, nella missiva si dà conto all’azionista, il Tesoro, punto per punto, delle ricadute economiche e editoriali degli articoli 20 e 21 del decreto legge Irpef e si chiedono approfondimenti sull’operazione Rai Way. Nella lettera si farebbe riferimento anche alla preoccupazione per eventuali effetti negativi sull’occupazione e il ridimensionamento dell’azienda.
“Tagliare 150 milioni in questa fase significa mettere a terra la Rai”, ha spiegato il segretario Cisl, Raffaele Bonanni, all’assemblea di protesta dell’Usigrai. “Mettere in vendita le torri (RaiWay ndr.) – ha proseguito – sapendo che la concessione scade tra due anni, significa svenderle. Il management deve poter gestire l’azienda in piena autonomia”.
Della stessa opinione anche il segretario Uil Luigi Angeletti: “Il taglio deciso dal governo è inaccettabile dal punto di vista industriale e giuridicamente discutibile”.
Il segretario Usigrai Vittorio Di Trapani ha avanzato la proposta di “anticipare dal 2016 al 2014 il rinnovo della concessione Rai. Non possiamo attendere due anni per aprire la discussione”, ha affermato il sindacalista. “Il voler mettere le mani nella Rai – ha detto – è un metodo vecchio. Il decreto non fa che seguire la strada della politicizzazione della Rai e sposta il controllo più in profondità, stringendo il cappio dell’indipendenza economica. Altro che cambiare verso, si va verso una politica di pieno controllo della Rai. Non c’è alcuna lotta agli sprechi – ha proseguito il segretario -: arriva un taglio netto che costringe a fare meno informazione, meno sport e meno servizio pubblico. Costringe inoltre a svendere le torri senza alcun progetto strategico. Così qualcun altro occuperà quello spazio e non si fa altro che spostare il baricentro verso la tv per ricchi”.
Questa mattina il segretario Di Trapani aveva parlato degli effetti del decreto Irpef sulla Rai, sul servizio pubblico e sulla presenza dell’azienda sul territorio italiano, con il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che porterà il tema nella prossima assemblea.
Cronaca
Rai, ricorso contro taglio di 150 milioni previsto da decreto Irpef varato dal governo
Il Cda di viale Mazzini ha approvato all’unanimità il via libera alla lettera che il direttore generale Luigi Gubitosi e il presidente dell’azienda Anna Maria Tarantola invieranno al Ministero dell’Economia. Nella missiva si dà conto al Tesoro delle ricadute economiche e editoriali del provvedimento. L'Usigrai ha dato mandato di valutare la legittimità del delle misure previste nel decreto che mettono a rischio il futuro delle sedi regionali
La Rai prepara un ricorso contro il taglio di 150 milioni di euro previsto dal decreto Irpef varato ad aprile dal governo Renzi. Lo ha annunciato il segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani. Il sindacato ha dato mandato al professor Alessandro Pace di valutare la legittimità del provvedimento.
Il Consiglio di amministrazione di viale Mazzini ha approvato all’unanimità il via libera alla lettera che il direttore generale Luigi Gubitosi e il presidente dell’azienda Anna Maria Tarantola invieranno al Ministero dell’Economia per informare delle ricadute del taglio di 150 mila euro deciso dal governo, a partire da un bilancio negativo per oltre 160 milioni. A quanto si è appreso, nella missiva si dà conto all’azionista, il Tesoro, punto per punto, delle ricadute economiche e editoriali degli articoli 20 e 21 del decreto legge Irpef e si chiedono approfondimenti sull’operazione Rai Way. Nella lettera si farebbe riferimento anche alla preoccupazione per eventuali effetti negativi sull’occupazione e il ridimensionamento dell’azienda.
“Tagliare 150 milioni in questa fase significa mettere a terra la Rai”, ha spiegato il segretario Cisl, Raffaele Bonanni, all’assemblea di protesta dell’Usigrai. “Mettere in vendita le torri (RaiWay ndr.) – ha proseguito – sapendo che la concessione scade tra due anni, significa svenderle. Il management deve poter gestire l’azienda in piena autonomia”.
Della stessa opinione anche il segretario Uil Luigi Angeletti: “Il taglio deciso dal governo è inaccettabile dal punto di vista industriale e giuridicamente discutibile”.
Il segretario Usigrai Vittorio Di Trapani ha avanzato la proposta di “anticipare dal 2016 al 2014 il rinnovo della concessione Rai. Non possiamo attendere due anni per aprire la discussione”, ha affermato il sindacalista. “Il voler mettere le mani nella Rai – ha detto – è un metodo vecchio. Il decreto non fa che seguire la strada della politicizzazione della Rai e sposta il controllo più in profondità, stringendo il cappio dell’indipendenza economica. Altro che cambiare verso, si va verso una politica di pieno controllo della Rai. Non c’è alcuna lotta agli sprechi – ha proseguito il segretario -: arriva un taglio netto che costringe a fare meno informazione, meno sport e meno servizio pubblico. Costringe inoltre a svendere le torri senza alcun progetto strategico. Così qualcun altro occuperà quello spazio e non si fa altro che spostare il baricentro verso la tv per ricchi”.
Questa mattina il segretario Di Trapani aveva parlato degli effetti del decreto Irpef sulla Rai, sul servizio pubblico e sulla presenza dell’azienda sul territorio italiano, con il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che porterà il tema nella prossima assemblea.
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
Economia & Lobby
A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
Cronaca
Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".
Roma, 25 feb (Adnkronos) - Ha da poco preso il via alla Camera la 'chiama' dei deputati per il voto alla mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè.