Dopo gli arresti per Expo2015, si impenna al Senato l’iter della nuova legge anticorruzione, che vede come primo firmatario proprio il presidente dell’Assemblea di palazzo Madama, Piero Grasso, già capo della Procura nazionale antimafia. Il ddl sarà esaminato dall’aula dal 27 al 29 maggio, ha annunciato lo stesso Grasso dopo la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, che ha preso la decisione a maggioranza.
La richiesta di calendarizzare il prima possibile il provvedimento è stata avanzata dal Movimento 5 stelle durante la discussione del dl casa, per bocca del capogruppo Maurizio Buccarella, “alla luce dei recenti fatti, che hanno interessato l’Expo di Milano”, e sottoscritta dalla maggior parte dei gruppi, a partire dal Pd. In commissione Giustizia al Senato è in corso l’esame di diversi provvedimenti sull’anticorruzione: uno del Pd a prima firma Grasso e uno del Movimento 5 stelle.
La legge anticorruzione attualmente in vigore è stata approvata neppure un anno e mezzo fa, il 31 ottobre 2012, dopo un iter parlamentare di oltre due anni segnato dalla strenua opposizione del centrodestra alle norme più severe, per esempio in tema di pene e di prescrizione dei reati. Il risultato è stato un testo, mediato in particolare dal ministro della Giustizia del governo Monti Paola Severino, che ha lasciato insoddisfatti i molti, in particolare tra i magistrati e le associazioni impegnate sul fronte, che chiedevano una svolta più radicale di fronte a un fenomeno così esteso in Italia.
Il testo proposto da Grasso (leggi), ancora tutto da discutere in Parlamento, prevede fra l’altro un inasprimento della pena massima e delle pene accessorie, e appunto un intervento sulla prescrizione, dato che troppi processi ai colletti bianchi finiscono in nulla per la scadenza dei termini. Inoltre propone il “ripristino della punibilità del falso in bilancio” (modificato in una delle prime leggi ad personam di Berlusconi nel 2002), l’introduzione del reato di autoriciclaggio, la riunificazione del reato di concussione, la cui divisione in due fattispecie era stato uno dei nodi più dibattuti del testo attualmente in vigore.