Il commissario tecnico del Brasile Felipe Scolari è indagato per evasione fiscale. L’ennesima durissima mazzata su un paese la cui preparazione per i Mondiali di calcio, che cominceranno il 12 giugno proprio con la partita inaugurale tra Brasile e Croazia, è segnata non solo dai ritardi nella preparazione degli impianti e dalle proteste di piazza, ma anche da pesanti problemi di corruzione. Qui non si tratta però delle spese per gli impianti e le infrastrutture, i cui costi sono lievitati del 400% rispetto al budget iniziale obbligando la magistratura ad interessarsi di appalti e tangenti, ma di alcuni diritti di immagine su cui Scolari non avrebbe pagato le tasse quando era commissario tecnico del Portogallo tra il 2003 e il 2008.
Un’inchiesta portoghese quindi, che rischia però di avere importanti ricadute sull’atmosfera che si respira nel ritiro brasiliano. Dopo aver allenato e vinto in diversi club brasiliani, nel 2001 Scolari diventa ct del Brasile e lo porta a vincere il Mondiale di Corea e Giappone del 2002. L’anno dopo è chiamato dal Portogallo per allenare la nazionale in vista dell’Europeo 2004 che si gioca in terra lusitana. Con in squadra Figo, Cristiano Ronaldo, Deco e Rui Costa, il Portogallo arriva fino alla finale, persa clamorosamente contro la Grecia e due anni dopo raggiunge la semifinale a Germania 2006.
Nel 2008 Scolari lascia la nazionale portoghese e va ad allenare il Chelsea, poi finisce in Uzbekistan, torna in patria al Palmeiras e nel 2012 riprende in mano le redini della nazionale verdeoro, con cui vince la Confederations Cup nel 2013 e con cui è chiamato a vincere il Mondiale di casa. Ma a meno di un mese dal calcio d’inizio della competizione, dal Portogallo arriva la notizia che Scolari è indagato per evasione fiscale: sarebbero almeno 7 milioni di euro non dichiarati che il ct ha percepito dal 2003 al 2008 per la cessione dei diritti d’immagine alla federcalcio portoghese.
Dalla procura di Lisbona fanno sapere che l’inchiesta è stata aperta – scrive il quotidiano Folha de S.Paulo – anche se non specificano su cosa. Scolari però ha già rilasciato una dichiarazione tramite i suoi avvocati: “In tutti i Paesi in cui ho lavorato ho sempre dichiarato tutti i miei guadagni correttamente. La giustizia verifichi quel che c’è da verificare, ma se qualcosa è andato storto non ho sbagliato io”. Da oggi il problema di Scolari non è più quello di avere escluso dalle convocazioni mondiali Ronaldinho e Kakà.
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