“Se avessimo saputo che vivere in un container sarebbe costato tanto – racconta Massimo Vignola, residente in un modulo abitativo provvisorio a Cento (Fe) – forse avremmo cercato una casa in affitto”. Perché c’è un documento riservato, risalente 2012 e intitolato “Accordi di gestione delle forniture map tra Enel e Regione Emilia Romagna”, che riporta nero su bianco quali sarebbero stati, in media, i consumi di elettricità per i residenti dei container installati nei Comuni terremotati allo scopo di dare asilo a chi aveva perso la propria abitazione in seguito ai fenomeni sismici del maggio 2012. E quindi, quanto sarebbero potute costare, agli inquilini, le bollette dell’Enel. Ma di quel documento, denuncia Andrea Defranceschi, ex capogruppo del Movimento 5 Stelle (sospeso per aver ricevuto una contestazione da 20.000 euro dalla Corte dei Conti regionale), “la Regione non ha mai informato gli abitanti della bassa emiliana sfollati dalle proprie case distrutte”.

“Dopo il terremoto, la Regione stabilì che chi aveva perso la casa poteva scegliere se ricevere un contributo di autonoma sistemazione per pagare un affitto, o se accedere ai moduli abitativi provvisori. Chi preferì la seconda opzione, lo fece perché non aveva il denaro per anticipare la caparra, o le mensilità richieste dall’affittuario. Sembrava la soluzione più economica – continua Vignola, presente alla conferenza stampa in Regione insieme a una delegazione di terremotati della zona modenese – ma sbagliava. Abbiamo scoperto il prezzo di quei container, comprati dalla Regione al risparmio perché tanto noi terremotati ci saremmo dovuti rimanere al massimo 2 anni, solo quando ci sono arrivate le prime bollette: 2.000 euro, 2.500 euro, anche 3.000 euro alla volta, a famiglia”. Oggi, a pochi giorni dal secondo anniversario dei terremoti che devastarono l’Emilia, invece, pare che nei map le famiglie (per un totale di circa 600 persone) ancora senza una casa ci rimarranno molto più a lungo. Almeno un altro paio d’anni, secondo le stime calcolate proprio dalla Regione. Mese dopo mese, le maxi bollette Enel continuano ad arrivare, ed è anche scaduta la sospensione concordata dall’operatore, che fino a dicembre 2013 aveva acconsentito a non staccare la corrente alle famiglie che avevano difficoltà a pagare.

“Una famiglia ad esempio ha ricevuto una bolletta da 1.739 euro solo per i mesi di settembre e ottobre 2013 – racconta Vignola, cedolino alla mano – un’altra deve pagarne 3.153. Come facciamo?”. Consumi e costi che si spiegano guardando le specifiche tecniche dei container stessi: “Nelle casette tutto funziona a elettricità, gli elettrodomestici sono di classe G – elenca Vignola – e le pareti non sono coibentate”. “Tra l’altro – sottolinea Defranceschi – il documento riservato Enel – Regione dice anche che la struttura commissariale avrebbe dovuto mensilmente essere informata da Enel circa l’emissione delle fatture relative ai container, e l’andamento del credito. Ma quando ho chiesto alla Regione quei dati, ho scoperto che non erano immediatamente disponibili. Quindi, nessuno ha vigilato”.

Del resto, i map non sono nemmeno stati collaudati, spiega sempre il consigliere. “Secondo il contratto con Enel, il collaudo dei container avrebbe dovuto essere ultimato entro 60 giorni dalla consegna della struttura. Ad oggi, è ancora in corso, e dovrebbe essere terminato a fine giugno 2014: quindi abbiamo centinaia di famiglie che vivono in strutture non collaudate”. E poi c’è la questione relativa alla destinazione dei moduli una volta che le famiglie li avranno lasciati per fare ritorno nelle loro case. “Errani aveva dichiarato, nel 2012, che i terremotati sarebbero rimasti nei map al massimo due anni. Bene, siamo prossimi alla scadenza dei contratti stipulati con le aziende che li hanno forniti ma lontanissimi dalla data in cui tutti gli sfollati potranno rientrare nelle loro abitazioni, e se la Regione non restituirà i container perderà il 20% del valore di ciascun map: in tutto, 8 milioni di euro”. Eppure, sempre la Regione, doveva aver previsto che i map non sarebbero stati smantellati entro 3 anni dal terremoto: altrimenti perché erogare 2 milioni di euro ai Comuni che li ospitano per una manutenzione quinquennale delle aree occupate dai container?.

Alle contestazioni dei terremotati, che portarono le maxibollette in Regione, fu l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli a rispondere: “Chi si lamenta è una minoranza – disse – lì in mezzo c’è chi subaffitta, chi si è venduto una parte dei mobili, e anche chi fa interviste per piangere miseria e ha la fuoriserie in garage. Ma io mi sono stufato, ora intensificheremo i controlli”. I risultati di quelle verifiche ora li rende noti sempre Defranceschi: “I controlli smentiscono l’assessore. Su 1.600 map risultano pochissime irregolarità, tra cui una famiglia che aveva installato un fornelletto da campeggio, la presenza temporanea in un map di un ospite ‘irregolare’ di 6 anni, qualcuno che non è stato trovato a casa dagli ispettori, ma dalle dichiarazioni dei vicini si può presumere che quei moduli fossero abitati, e il nipote minorenne di un residente accudito mentre i genitori erano al lavoro”. “Certe parole andrebbero soppesate – sottolinea Vignola – Ora vogliamo sapere la verità su quell’accordo con Enel: chiediamo una Commissione aperta ai terremotati, per quella e per tutte le questioni aperte in merito al terremoto. Perché se non si fa chiarezza, se non si interviene tra 10 anni saremo ancora qui a parlarne e a pagarci sopra le tasse”.

“La Regione ha puntato al migliore risultato possibile nei necessari tempi stretti”, è la replica dell’assessore regionale alle Infrastrutture Alfredo Peri, che in una nota ha definito “strumentali” le questioni sollevate in conferenza stampa dai terremotati e da Defranceschi. “I map ancora utilizzati sono 620 e sono coibentati, ma è evidente che l’inerzia termica di un modulo provvisorio prefabbricato non potrà mai raggiungere quella di un edificio normale. Le oscillazioni tra bollette Enel mostrano che ci possono essere usi morigerati e usi poco controllati dell’energia”. Quindi, prosegue l’assessore, “non c’è nessun accordo ‘segreto’ con Enel per nascondere l’andamento dei consumi. Un’informazione puntuale e precisa è stata fatta, sin dall’inizio, dal Commissario Vasco Errani e dai Comuni – continua Peri – evidenziando eventuali problemi legati alla scelta dei moduli provvisori”. Per quanto riguarda il mancato collaudo dei container, “che per le opere infrastrutturali è di tipo tecnico e amministrativo”, il procedimento, conferma la Regione, è ancora in corso, tuttavia “mano a mano che vengono smontati c’è l’obbligo per le imprese fornitrici di riprenderli, con un risparmio per la gestione commissariale”. Infine, conclude Peri, riguardo alle irregolarità riscontrate dai Comuni tra gli abitanti dei container, “si dovrà procedere alle necessarie regolarizzazioni. Non è accettabile che qualcuno abbia accesso a risorse destinate al sisma senza averne i requisiti”.

aggiornato dalla redazione web il 15 maggio alle 10.30

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