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Genovese si è costituito in carcere a Messina dopo l’ok della Camera

Il deputato del Pd è passato da casa prima di consegnarsi al penitenziario. L'avvocato: "Ha avuto dignità e rispetto delle istituzioni che dovrebbero imparare i suoi avversari e i suoi compagni di partito che lo hanno già condannato in piazza"
Genovese si è costituito in carcere a Messina dopo l’ok della Camera
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Il parlamentare del Pd Francantonio Genovese si è costituito nel carcere di Gazzi a Messina. Il deputato, rientrato in Sicilia oggi da Roma, prima di consegnarsi all’autorità giudiziaria è passato da casa a salutare i suoi familiari. Genovese è arrivato in auto accompagnato da uno dei suoi legali. Per il parlamentare del Pd oggi la Camera ha concesso l’autorizzazione all’arresto avanzata dal gip di Messina su richiesta della Procura peloritana nell’ambito di un’inchiesta sulla formazione professionale regionale. I reati ipotizzati sono di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, peculato e truffa. L’ordinanza cautelare di custodia gli sarà notificata dalla squadra mobile della Questura nell’istituto penitenziario di Gazzi. 

Genovese si costituisce a Messina
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Dalla Camera dei deputati al carcere di Messina, passando dall’aeroporto di Reggio Calabria e arrivando in Sicilia in traghetto. E’ il percorso scelto da Genovese dopo l’annuncio che Montecitorio avrebbe votato sulla richiesta di autorizzazione a procedere al suo arresto e che aveva avuto parere positivo in Commissione. Quando è chiaro che la Camera esprimerà la sua decisione nel pomeriggio, Genovese anticipa i tempi e annuncia che andrà a costituirsi, come aveva già da tempo detto. L’esponente non è in aula quando i suoi colleghi votano: lascia Roma in aereo e mentre a Montecitorio arriva l’esito finale lui è ancora in volo. La notizia gli arriva all’aeroporto di Reggio Calabria dove atterra. In auto lascia l’ultimo lembo meridionale del continente e si reca a Messina attraversando lo Stretto su un traghetto della Caronte, che la sua famiglia in parte controlla.

Prima del suo arrivo giornalisti, fotografi e operatori televisivi si “piazzano” davanti il carcere di Gazzi e la casa del deputato in contrada Torre Faro-Ganzirri. E’ nella sua abitazione che si reca per trascorre alcune ore in compagnia dei familiari, per un saluto, e anche per preparare un ‘borsonè da portare nell’istituto penitenziario. L’ultimo atto si consuma intorno alle 21: Genovese esce da casa e arriva in pochi minuti in auto nel carcere di Gazzi, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Antonino Favazza, per costituirsi. L’ordinanza cautelare di custodia, che ipotizza i reati di associazione per delinquere, truffa e frode fiscale gli viene notificata dalla squadra mobile della Questura nell’istituto penitenziario.

“Stasera Genovese ha dato una dimostrazione di compostezza, dignità e rispetto delle istituzioni davvero non comune – ha detto Favazza – Da questo suo comportamento dovrebbero imparare, prima ancora che i suoi avversari politici, i suoi stessi compagni di partito che lo hanno già condannato sulla pubblica piazza“. “Genovese non aveva nessuna intenzione di rifugiarsi in Libano come qualche saltimbanco della politica aveva dichiarato negli ultimi giorni – ha aggiunto il legale – e ha aspettato che la Camera si pronunciasse per poi consegnarsi”, ha aggiunto il legale, riferendosi alle parole di Grillo. L’interrogatorio di garanzia sarà fissato entro lunedì e Genovese ha già espresso la sua volontà di rispondere alle domande “sperando – ha concluso l’avvocato – che tutto quello che i deputati hanno avuto a disposizione ma hanno frainteso o non hanno proprio letto ora, presentato al giudice, possa sortire un effetto diverso“.

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