Sale a 282 morti il bilancio, ancora provvisorio, del disastro avvenuto nella miniera di Soma, nella provincia di Manisa, nella Turchia occidentale.
Intanto è bufera sul premier turco Recep Tayyip Erdogan e il suo esecutivo, finiti sotto accusa per “negligenza”, ovvero per non aver ascoltato i ripetuti allarmi per la carenza di sicurezza nella miniera. Le guardie del corpo del premier hanno tentato di mettere a tacere ogni forma di protesta, spiega il sito del quotidiano Hurriyet, anche se per oggi i principali sindacati di categoria hanno indetto uno sciopero nazionale.
bu dayak “hem madende ölüyorsunuz hem de başbakanı protesto edip üzüyorsunuz” dayağı herhalde!.. pic.twitter.com/0ukj3JFCFR
— Kadir Kaymakcı (@Kadirkaymakci) May 14, 2014
A scatenare sdegno, poi, è stata una fotografia in cui uno dei consiglieri di Erdogan, Yusuf Yerkel, appare mentre sferra un calcio a un manifestante a terra tenuto fermo da due soldati. Secondo i testimoni, le forze speciali stavano interrogando il manifestante dopo che questi aveva preso a calci un’auto che faceva parte del convoglio del primo ministro. Yerkel, che ha visto la scena mentre stava entrando in un’altra auto, è corso verso il manifestante e gli ha sferrato tre o quattro calci. La foto che lo ritrae, diventata virale sui social media, ha provocato sdegno, mentre Yerkel, che ha confermato di essere lui in quell’immagine, ha fatto sapere che presto rilascerà una dichiarazione in merito. Ma c’è anche chi, come un utente vicino al Partito di governo Akp, ha difeso l’azione di Yerkel, sostenendo che la persona presa a calci non era un minatore, ma un “militante di sinistra”. Secondo il sito Today’s Zaman, il premier Erdogan ha chiesto le sue dimissioni del consigliere.
Sempre ieri violenti scontri si sono registrati a Istanbul e ad Ankara durante manifestazioni di protesta. La polizia ha usato gas lacrimogeni e idranti per disperdere i dimostranti.
Si tratta del peggiore incidente minerario nella storia della Turchia. Anche se le speranze per gli altri 150 minatori ancora intrappolati si affievoliscono, il ministro dell’Energia ha detto ai giornalisti che i soccorritori si concentrano su due zone all’interno della miniera. Yildiz ha riferito che nella struttura sta ancora divampando un incendio, che ostacola le operazioni.
Il governo ha reso noto che al momento dell’esplosione due giorni fa nella miniera erano presenti 787 persone. Di queste 363 sono state salvate. Decine i feriti. Il bilancio della tragedia di Soma ha superato quello dell’incidente avvenuto a Zonguldak nel 1992, quando un’esplosione di gas provocò la morte di 263 lavoratori.
La direzione disastri Afad ha respinto le offerte di assistenza straniere ritenendo di non avere bisogno di aiuto. Diversi paesi, fra cui Israele, Usa, Grecia, Germania, Francia, Italia, Polonia, Iran, come pure l’Ue, avevano offerto assistenza alla Turchia.